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Chertanovo




La mappa di Mosca con la posizione di Chertanovo [ 1 ].



La mappa dei quartieri di Mosca che contano il maggiore numero di crimini ( 2014 ), da RBTH [ 2 ].


Moscow's 10 most criminally-active districts

Rating of Moscow's most criminally-active districts based on official statistics from the Ministry of Internal Affairs and real estate specialists.

By Vladimir Stakheev


Chertanovo has the dubious honor of being the leader of this group. Every day, up to 20 serious crimes are registered here. Frequent flares in interethnic tension, petty theft, and robberies arise here. Experts point to the district's situation infrastructure problems and presence of industrial zones as a reason [ ... ].

RBTH


1

Un amico mi ha contattato, qualche giorno fa : egli sta scrivendo un romanzo su hacker basati nella Terza Roma e, sapendo della mia frequentazione della sovietosfera, mi ha chiesto qualche info sulla capitale della Federazione Russa.

Immediatamente, il pensiero è andato al quartiere periferico di Chertanovo ( nell'estrema periferia della Vecchia Mosca ) dove ho soggiornato nel 1994, presso un'amica : la tipica periferia fatta di scatoloni omologati e costruiti con pannelli pre-fabbricati, detti chruščëvka [ 3 ] siccome il piano immobiliare venne deciso da Nikita Sergeevič Chruščëv [ 4 ] ...
da allora, il quartiere ne ha fatta di strada : nel 2014 è diventato il quartiere più criminale della città ( incluso il rapimento di animali domestici ) secondo Russia beyond the headlines ( RBTH ).   

the Guide to sleeping in airports



( tipico stravaccamento del passeggero, da un post dedicato al problema, nel blog “91.113 Exploring the internet” ).



( la testata del sito recensito ).





Are you looking for a way to skim a few bucks off your travel expenses ? Well, why not consider sleeping in an airport ?
Sure, it may sound a little cheap and degrading at first, but read-on and you'll soon discover a travel community that (for over 16 years) has been sharing their experiences and advice with fellow airport sleepers [ ... ].

[ dall'introduzione al sito ]



Guida on-line

Se avete viaggiato qualche volta in aereo, avete senz'altro vissuto l'esperienza di bivaccare in aereoporto, cercando un equilibrio impossibile sulle sedie per trovare ( almeno ) 10 minuti di sonno.
Cercando materiale per il corposo post sulla sleepbox [ 1 ] ho conosciuto questo utile sito-web : the Guide to sleeping in airports [ 2 ] è una banca-dati delle esperienze dei viaggiatori, ad uso e beneficio del prossimo ... servizi ufficiali, bazze, arrangiamenti, avventure, classifiche dei migliori [ 3 ] e dei peggiori [ 4 ] scali del mondo, e altro ancòra.
Un vero diario, molto frequentato e aggiornato ( quindi migliore di una qualsiasi guida turistica cartacea ) compilato da e per i viaggiatori in stato di necessità, ma anche quelli genuinamente curiosi, che amano ficcare il naso in ogni angolo e stanza delle grandi strutture ( alberghi, aereoporti, etc. ) ... questa sana attività esplorativa dovrebbe anche essere marcata da un termine preciso, che al momento non mi viene in mente.
Ossessione dello scrittore ?
MH.

...

Sleepbox



( attenzione, la pagina linkata alla foto contiene diverse informazioni errate ).


Quello di cui ha bisogno il geko

Enrico Cavallini mi segnala questo sleepbox ( 2009 ) [ 2 , 3 ] disegnato dallo studio moscovita Arch Group [ 4 ] di Alexey Goryainov e Mikhail Krymov.
Ideato per l'uso pubblico, posizionabile in aereoporti, stazioni ed aree sorvegliate per soddisfare il bisogno di uno spazio privato di riposo per un periodo limitato di tempo, in caso di emergenze ( ritardo o cancellazione di voli e treni, complicazioni insorte per il visto d'ingresso o d'uscita, overbooking, tutto esaurito negli alberghi in occasione di grandi eventi, etc. ), è un box di 2 m x 1,40 m x 2,30 m realizzato in plastica e legno, in cui sono alloggiati due letti con lenzuola pulite, specchi, vani per il bagaglio, ventilazione, ripiani - prese per la ricarica - wi-fi per il notebook e il telefonino.
Il primo ( lo “01” ) è stato allocato nell'aereoporto Sheremetyevo II di Mosca, nell'agosto scorso [ 5 ]. Altri l'hanno raggiunto, ma non mi risulta all'aereoporto di Parigi ( come descritto nella pagina linkata alla foto ), dove sono invece disponibili altre soluzioni di relax e una sala di 50 mq con quattro soundcorner in cui polleggiarsi ad ascoltare musica e navigare [ 6 ].

Festa




25 dicembre laico
(e dintorni)

E com'è la giornata convenzionalmente detta “natale” (con i companatici della vigilia e del seguente Santo Stefano) per un ateo dichiarato ?
Eh ... rimane il sottile piacere delle pulizie e i lavori domestici in genere, che per il sottoscritto sono :

1) riorganizzazione dei dischi rigidi esterni e dei back-up più importanti,
2) chiusura della manifattura di un sito-web che sto costruendo per un amico,
3) chiusura e rifinitura di una dozzina di post scritti per questo blog (compreso questo stesso che state leggendo) + 1 per la Lupa,
4) riorganizzazione delle truppe in uno strategico on-line che mi sta intrippando : “Tribals”.

Sono fatiche grosse.

E presto mi toccherà mettere mano al template di questo blog che è cresciuto in contenuti | contatti nel volgere di nemmeno tre mesi, ed abbisogna di strumenti per la navigazione interna più adeguati.

E di una veste grafica ancòra più accurata, che meriti d'essere battezzata come la 2.0 del mio diario-blocknotes on-line.


Glamour al 110%

La Lupa aveva pubblicato una foto stimolante sul suo blog ... insolite palle di natale (vi ho risparmiato la celebre scena del “Pierino” con Alvaro Vitali).
L'autore è il fotografo professionista russo Andrey Razoomovsky : il suo è glamour ultra-rifinito (anche con effetti digitali pesanti, se ritenuti necessari ed armonici) e rigoglioso, talvolta spinto fino alla pornografia.
Ch'è ultra-tecnologica o burlesque.
Questo è il manifesto del nuovo g. (inclusi i colpi di scena) ch'è rinnovato ma senza diventare qualcosa di diverso e pretenzioso ... come il kitsch stucchevole e spesso sterile di David Lachapelle (ad esempio).

Ricordi di viaggio

C'è un altro motivo per cui questa foto m'è cara, oltre le straordinarie forme della modella : “МИФ” era la marca di detersivo che usavo per lavare i vestiti in lavatrice, nel “mio” appartamento nel kvartal di Kadasheva, a Tashkent ... lo compravo nella bottega del quartiere (assieme ai formaggi e alle uova).
Un anno fa ... in questi giorni approdavo nella capitale uzbeka : da Berlino alle luci quasi-frattaliche e stupefacenti di una Istanbul vista dall'alto - e quasi perdevo la coincidenza, perso nell'aereoporto internazionale che è stato una scusa per la realizzazione dell'ennesimo, munifico bazar (credo) - fino al buio pesto e povero della notte centro-asiatica.

(che pareva inghiottire i cuori).

...

25 - 12

E quello stronzo di babbo natale m'ha portato la varicella ... ma vaffanculo.

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Andrey Razoomovsky = pagina in Photoforum.ru

Quattro



(verso libero)

D'ora in avanti, il “4” diventerà uno dei miei numeri simbolici : me lo farò tatuare sulla spalla ...

Parto sempre da un'idea semplice, e poi la complico : dovrò studiare bene il disegno del tatuaggio, che sarà composto da più simboli intrecciati ...

(ho rischiato di rimanere incatenato).

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Bufalo = Quattro (V.M. 18 / EXPLICIT CONTENTS)

Sull'autostrada Tallinn - Riga



(in moto veritas)

Due ore dopo l'alba (che qui arriva presto) sull'autostrada Tallinn - Riga : l'alta vegetazione che vedo immersa nei fumi della rugiada che svapora, un tempo era una foresta di betulle, ed ora è squarciata da appezzamenti di campagna diligentemente coltivata.
Al centro di un campo arato, un albero (di cui non so dire la specie) è stato risparmiato dal contadino o - per meglio dire - dai contadini che si sono succeduti nella staffetta dell'ingrata e consueta postura, per generazioni ...

(continua a leggere).

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Bufalo = Sull'autostrada Tallinn - Riga

Šv. Stepono n. 10




Camminando

Estatica è Vilnius, nell'ordito delle strade barocche che sfilaccia in quelle più ampie di periferia, contrappuntate dai condomini nei mattoni gialli usuali su questa sponda del Baltico, dalle case in legno ormai abbandonate e da qualche vecchia fabbrica sovietica.
Terra sovrana e praticante una tolleranza plurisecolare che fu stracciata dallo sterminio degli ebrei ( in cooperazione con i nazisti ) : un dramma da cui, quella che era “la terza Gerusalemme”, si sta riprendendo solo nei giorni nostri ...

( continua a leggere ).

Se, camminando nel centro storico della vostra città, vedete una porta così conciata ... pensate a “degrado” oppure ad “arte” ?


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Bufalo = Šv. Stepono n. 10

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PLAY / REPLAY



Da un crash nascono “cose”

Avevo quattro files - ancòra questo numero - aperti nella sessione di lavoro con Photoshop.
Avevo già avuto diversi warning di “spazio insufficiente su disco rigido” ( più di quattro, sinceramente ) sin dal giorno precedente ... il software necessita di parecchi gigabytes, è risaputo ed anch'io lo sapevo fin dalla sua installazione.
Nonostante questo, ho bypassato i ripetuti avvertimenti fino all'inevitabile crash : in fondo, anche le schermate che potete vedere nella galleria [ 3_1 ] sono “opera” mia, parto minimalista della mia volontà/negligenza attiva ...

( continua a leggere ).

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Bufalo = PLAY / REPLAY

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Poppate




Torsioni blasfeme (dal vero)

Girando la ghiera della macchina digitale, quindi elaborando ossessivamente un dettaglio che ho ritagliato ma (ancòra) non “sporcato” con stravaganze creative, avendo un sostanziale rispetto dell'abilità tecnica del pittore.
Appena tornato a Berlino negli ultimi di aprile, alla stazione S + U Metro di Friedrichstrasse ho avuto questa visione : il candore carnale della “madonna che allatta” / (zoomando nel grande manifesto della mostra allestita al Kulturforum, dietro la Potsdamerplatz, che ho fotografato al volo) le poppe generose e strapazzate (verosimili nella dimensione generosa, tanto quelle di una pornodiva moderna) / l'atto voluttuoso lasciato intuire allo spettatore (forse “malato”, ovvero “deviato” da un pregiudiziale schema interpretativo dei fatti) m'hanno sinceramente flashato ...

(continua a leggere).

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Bufalo = Poppate

Quarantottore # 1






Quarantottore # 1

4 testi, 5 gallerie foto-grafiche, alcune opere singole ... tracce bavose lasciate da un mezzo-demente in viaggio tra Europa ed Asia ...

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Bufalo = Rtt | 48h_01 (V.M. 18 / EXPLICIT CONTENTS)

Sull'autostrada Tallinn - Riga



(in moto veritas)

Questo post era un'anticipazione : qui c'è il post ufficiale.

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Bufalo = Sull'autostrada Tallinn - Riga

Bo/Tallinn # 2



A.A.A. cercasi Wi-Fi libero

Entro nel baar ben riscaldato, mi scelgo un tavolino libero - senza problemi, a Tallinn i locali sono in genere molto capienti e si sta belli larghi - appoggio lo zaino e poi vado al bancone per scegliere la fetta di torta e/o il kook che più m'ispira.
Ordino anche un bel latte macchiato con sciroppo al caramello e l'inderogabile zucchero di canna ... poi mi siedo comodo e mi polleggio 5 minuti nel divano, giusto per godere del torpore generato nelle mie membra dal passaggio dalla fredda strada ad un interno caldo ed accogliente in molti sensi.
La ragazza mi appoggia la colazione di fianco al notebook che ho appena estratto dalla sacca : lo apro, lo accendo, digito la password, aspetto con pazienza che il lentissimo Vista - ribattezzato "visnam" (lento) dagli amici informatici russi - vada a regime ... quindi apro il "Centro connessioni di rete e condivisione" per connettermi al wi-fi e navigare a gratis per 4 - 5 ore.
Ovvero al costo della colazione quotidiana, inderogabile.

- ? -

A Tallinn, quasi tutti i bar/pub/ristoranti del centro storico (e molti locali "fuori dalle mura") offrono ai propri clienti l'indispensabile (in una società tecnologica) web nella discreta e veloce versione senza-fili, spesso EeWiFi (vedi logo all'interno della foto) od operatore privato.

E a Bologna ?

Iperbole copre alcune aree del Centro storico : poche pezze, da godere in strada, seduti sui marciapiedi ...
E - quando c'è - com'è la ricezione all'interno dei locali nelle aree coperte dalla rete civica ?
Mi ricordo che per potere usare internet fuori di casa - ovvero quando mi sedevo in un pub del Pratello - mi dovevo attaccare abusivamente al router di qualche "benefattore" che lasciava o dimenticava di proteggere l'accesso con la password ... fino al momento in cui il buon samaritano s'accorgeva che i geki appiccicati alla sua macchinetta gli stavano rallentando paurosamente il sistema, ed impietosamente se li staccava tutti dalla schiena (me compreso) con una bella "scrollata".
Qual'è la situazione bolognese della rete pubblica e gratuita, oggi ?
Nell'attesa di tornare nella Grassa e (ri)provare di persona, porgo questo post per chiedere a lettori e redattori di stilare insieme una lista dei locali che di fatto sono entrati nella post-modernità ... nel Mondo 2.0.
Potremo così informare sull'ubicazione e le caratteristiche degli esercizi meritevoli e, al contempo, gratificarli di una minima réclàme attraverso queste modeste righe che state leggendo ...

(nella foto del Bufalo, un dettaglio del lounge bar tallinese
Basso, in cui l'autore s'è accampato giorni fa e non è stato ancòra cacciato via a pedate dal compassionevole proprietario del locale. Cliccate sull'immagine per l'ingrandimento).

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"Bo/Tallinn #1" = post del Bufalo

commenti sul BarBo

Bo/Tallinn # 1




Diario

Sono molte le domande che gli amici mi pongono sulla mia ancòra breve esperienza di vita in trasferta, quassù nella Baltosfera.
Come si vive - quanto costa la vita - com'è la figa - meglio di Bologna oppure no - next question.
E io potrei rispondere con una listona della spesa, oppure - forse rende meglio - con un singolo aneddoto : scelgo quest'ultimo.

---

Un giorno della mia seconda settimana tallinese, camminavo per la Vana Tallinn - la città vecchia, il centro storico che tutto intero è stato dichiarato dall'Unesco "patrimonio dell'umanità", in quanto borgo medioevale arrivato integro ai giorni nostri (cioè non devastato dai geometri e dai costruttori benedetti dal "mitico" sindaco Dozza, e nemmeno sporcato dai bolognesi) - non lontano dalla bellissima cattedrale ortodossa dalle cupole nere, intitolata al principe russo Alexander Nevskij ... (come dire che a Tallinn c'abbiamo i piccioni, ed anche i gabbiani).
Scendendo per una stradina ciottolata - qui l'asfalto è civilmente bandito - notavo, sull'altro lato e in senso longitudinale, due ragazzini biondi che parevano impegnati in una gara di forza : l'uno cercava di fare arretrare l'altro lungo la via.
Gara incerta : sudano - imprecano - prima pare avanzare nettamente uno e poi l'altro rimonta e lo respinge.
Un match avvincente.
Questa la mia prima impressione intorpidita : un gioco da ragazzi.
Poi però, incominciano a legnarsi di cazzotti, e il "gioco" diventa qualcosa di brutto ed anche potenzialmente pericoloso (la stradina è ghiacciata) finchè quello di sinistra spinge l'avversario contro un palo della segnaletica stradale.
BOOONG !
Si tirano qualcosa anche a voce, noto che parlano in lingua russa ... e quello di sinistra mi sembra una femmina. Riprendono a darsele di santa ragione.
Eh no, cazzo !
Questo non va bene, a Tallinn !
Grido col mio vocino da tenore : "HEY, STOP !", e di nuovo, una seconda volta e a volume più alto (tra l'altro, "ei" in estone significa "no") ... poi m'avvicino, appoggio l'inseparabile zaino a terra e i due, al sopraggiungere di un "adulto", immediatamente si fermano come pugili corretti cui l'arbitro ha appena intimato il "BREAK !" : le braccia lungo i fianchi ed il fiatone a rotta di collo.
Vedo che avranno sì e no sui 18 anni, e il "ragazzino" di destra è davvero una ragazza, che non smette di guardare l'altro con una tensione feroce.
E' invece il maschio, quello che c'ha il labbro spaccato (bisogna fare attenzione, con le donne nordiche) e mi guarda un po' imbarazzato e rimane senza parole, mentre l'altra non smette un attimo di fissarlo con cattiveria. All'improvviso prende e se ne va.
Il ragazzo mi ostenta il sangue che esce copioso dal labbro superiore (povero cucciolo) e mi chiede una sigaretta, io gli rispondo che non fumo.
Mi chiede educatamente scusa per "this problem", in lingua inglese. Insomma per tutto 'sto casino.
Io gli rispondo che per me non c'è problema, ma quando si rischia di farsi del male, bisogna assolutamente fermarsi e tornare a discutere con le parole. In maniera civile.
Lui annuisce e pare avere capito.
Ma due secondi dopo realizza che ha perso di vista la ragazza, afferra il suo zaino e corre giù per Pikk jalg ...
Ho continuato a seguire la situazione tenendomi ad una discreta distanza - una questione di coscienza - per assicurarmi che lui non ammazzasse lei o - più probabile - lei non ammazzasse lui ... poi lo "zio Bufalo" ha ripreso tranquillo il suo cazzeggio in giro per la città.
E ha pensato : "Ah, beata gioventù ... che bella cosa, l'Amore !".

---

Torno qui, alla tastiera del notebook, e mi chiedo : se mi fosse capitata la stessa situazione nello sporco centro storico di Bologna, con protagonisti due ragazzi italiani e/o stranieri, avrei fatto il "fratello maggiore" e sarei intervenuto per separarli ?
Col cazzo, signori miei : avrei senz'altro ricevuto dal minimo di un avvertimento verbale - del tipo : "Vaffanculo ! Fatti i cazzi tuoi !" - al massimo di una coltellata.
Ora : domandatemi pure perchè preferisco stare a Tallinn ...

(nella foto : scorcio del centro storico di Tallinn, fotografato dal Bufalo, da una serie scattata nell'agosto '05. Cliccate sull'immagine per l'ingrandimento).

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Bufalo = Agosto '05 (galleria fotografica)

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Segni


Appunti

Il Padrone di casa è un signore distinto sulla sessantina, bussa alla porta di quello che sarà il mio appartamento, e si fa aprire dal ragazzo - forse uno studente universitario - che ancòra ci abita. Mi fa strada, noncurante delle impronte delle scarpe che lascia sul parquet ... "tanto, dopo lui pulisce" - mi dice, accorgendosi del mio disappunto.
Io avanzo di due passi, poi il pudore interiorizzato in 50 giorni di pratica quotidiana ha la meglio : torno indietro, mi tolgo gli scarponcini cinesi comprati al bazar di Kadesheva - nella periferia sud-orientale della capitale uzbeka - e li pongo in un angolo.

Guardo i segni che ho maldestramente lasciato.

C'è un attimo preciso e luminescente in cui percepiamo perfettamente la transizione tra due ambienti e/o fasi delle nostre vite - dove ci troviamo e cosa facciamo, un "nowhere" in poche parole - e quello era uno dei miei : ero arrivato in Europa, m'ero lasciato alle spalle quel continente euroasiatico - una volta era chiamato "Unione Sovietica" - in cui vige la sacralità domestica dei tappeti, e la conseguente "legge" non scritta (ma declamata dalla donna di casa) di togliersi lo sporco della strada alle estremità delle gambe, per camminare scalzi nel "nido" riscaldato da una vecchia stufa.
Con l'inderogabile samovar che borbotta in cucina : l'acqua per l'ennesimo tè o caffè è pronta.

Guardo i segni che ho maldestramente lasciato.

E mi viene un groppo alla gola : come un flash visivo, adesso ho davanti ai miei occhi, nitidi, Andreij, Olga ed Erich - in pratica lo "stato maggiore" della mia compagnia di amici a Tashkent - che mi salutano agitando le mani, aldilà del nastro che separa i passeggeri dagli affetti al terminal internazionale, mentre sto girando loro le spalle per cominciare la noiosa, lunga trafila del check-in e dei controlli anti-terrorismo, all'inizio di un lunghissimo "tunnel" che ha l'altro capo "a casa".
Che sarebbe un qualche luogo in Europa, il continente sognato dai giovani uzbeki, anche più dell'"America". Tuttavia, nel corso di questo itinerare sto ridefinendo in maniera elastica il mio personale concetto di "casa".
Qualche ora di attesa a Sheremetyevo 2 per la coincidenza, dove io e un dirigente cinese delle telecomunicazioni siamo felici d'essere presi in affidamento da un'impiegata dell'Aeroflot tanto bella - temporaneamente materna - che non la potrò più dimenticare.
Le ampie vetrate ai lati mostrano l'azzurro del cielo baltico, ch'è spezzato dal verde delicato della moquette, un colore che vedreste bene in un bagno ben curato o una camera da letto. E' talmente soffice che non sento i miei passi, l'ambiente è spopolato e contraddistinto da un silenzio irreale, se la traccia sonora fosse tagliata e montata consequenzialmente al rumore delle bolgie centro-asiatiche.
Sembra di essere sul set di un film, o dello spot pubblicitario di una compagnia aerea, tanto è lindo. I polmoni, inspirano ingordamente un'aria pura e mai dimenticata che mi rimanda la memoria ad un altro viaggio, tre anni fa.
Sono all'aereoporto di Tallinn, sto pestando "terra" europea ma ancòra non realizzo.

Gli occhi mi si inumidiscono un attimo.

Il piccolo appartamento mansardato è simile ad un suo gemello che avevo visto tre giorni prima (ma perso per un soffio), anzi meglio : una parete divisoria crea gli spazi dell'ingresso e della zona notte, e - come l'altro - è ben coibentato.
Fuori nevica a tratti e fa freddo, come solo le prime tre settimane in Uzbekistan ... è quello che fa per me : firmo il contratto d'affitto.

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Bufalo = Appunti di viaggio n. 01 (da Bologna a Berlino)

Appunti # 1 in versione Word

Come richiesto dall'amico Nascio, ho fatto l'upload dei miei appunti di viaggio (il primo blocco) in formato .doc ... partorire congruità con il software del furbone di Seattle non mi fa impazzire - sinceramente - però, se il word processor più diffuso è quello ...

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il Bufalo = Prima della partenza / da Bologna a Berlino [ OpenOffice ]

il Bufalo = Prima della partenza / da Bologna a Berlino [ Word ]

Appunti # 1



Primo blocco

E intanto pubblico i primi appunti di viaggio, anche se il sito nuovo non c'è ancòra ...
Il testo è in formato .odt : per leggerlo, bisogna avere installato la suite OpenOffice (gratuita ed open-source).

Prima della partenza : 11 | 12 – 2008

La cartolina più bella (a piedi fermi) l'ho fissata nella memoria all'ufficio informazioni delle Fs (io le chiamo ancòra così) all'interno della Stazione Centrale, a Bologna.
Mi ci sono recato a metà novembre per avere i tabulati dei possibili itinerari per raggiungere Tashkent in treno : un mezzo obsoleto ma da riscoprire, che offre, a chi si sposta dalla routine verso aree inesplorate, il significato e il gusto del movimento attraverso le terre e le genti diverse. Cullando con il giusto ritmo e il tempo necessario, gli restituisce appieno l'onorevole appellativo di viaggiatore.
Il tempo ferrato e lento lo definisco simpateticamente umano e materiale, la tecnologia cinetica dell'aereoplano è decisamente eccitante e virtuale, replica periodica e meccanica del sogno realizzato di Icaro, stretta nel lasso di tempo supersonico : sono indeciso se definirla un film porno o una sveltina, ma propendo per la seconda.
Solo che molti la scambiano per una gran scopata ... (continua a leggere).

Links

il Bufalo = Prima della partenza / da Bologna a Berlino (versione OpenOffice)

il Bufalo = Prima della partenza / da Bologna a Berlino (versione Microsoft Word)