Dettaglio del titolo di Kulturjam [4].
Dettaglio del titolo de Il Vaso di Pandora [9].
Archivio, e Video di Marco Poli Avrei tirato dritto sull'ennesima polemichetta italica a proposito della Festa della Sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale e dell'Occupazione anglo-americana ( tutt'ora pervasiva ) detta con trasformistico sarcasmo ''Festa della Liberazione'', ma merita due righe di approfondimento per sottolineare lo stato penoso degli ''intellettuali'' italiani nel nostro sciagurato tempo. 1 Breve. Tale Antonio Scurati, scrittore di qualche fama per la serie ''M.'' dedicata a Benito Mussolini e all'epopea fascista, nonché docente di letterature comparate e di scrittura creativa alla IULM di Milano, nonché collaboratore di varie testate mainstream ... aveva preparato un discorsino del 25 aprile ( la solita elegia di Giacomo Matteotti ) da leggere alla trasmissione televisiva ''Che sarà'' [1] ma l'occasione gli sarebbe stata negata dalla nana atlantica, con il solito codazzo di polemiche prestampate [2]. E fin qui, noia. Tuttavia, il prof. Andrea Zhok ha ben ricordato una lettera aperta indirizzata dallo Scurati al servo contabile dell'Élite Mario Draghi [3] che due anni fa era Presidente del Consiglio in carica : ebbene sì, il ''paladino della Resistenza'' scrisse un testo di pura e servile sottomissione, che a rileggerlo ci si vergogna per lui [4]. Una deferenza illimitata che forse è pure arduo trovare epigoni nella pubblicistica del Ventennio, forse bisognerebbe tornare al tempo degli imperatori dell'Antica Roma, sembra davvero la letterina di Natale scritta da un rag. Ugo Fantozzi qualsiasi al Megadirettore della Megaditta. Uno scritto ironico ? No. Pare proprio che tale S. fosse serio e non intendesse agire un gesto sarcastico di contestazione delle politiche pandemiche e poi belliche firmate dal contabile. Non una parola sulla sistematica censura televisiva delle critiche alle narrazioni ufficiali – il prof. Alessandro Orsini è stata un'eccezione quasi miracolosa – e delle testate giornalistiche non gradite – fino alle liste di proscrizione delle voci dissenzienti che sono state compilate dai servizi e rese pubbliche [5]. Non una parola sulla cacciata di direttori d'orchestra, musicisti, fotografi, e scrittori russi, fino alla cancellazione di un corso su Dostojevskij e dei balletti di Chajkovskij [6]. Una lettera ancor più vergognosa siccome firmata da un professore universitario ( nonché giornalista e scrittore ), che dovrebbe essere custode dell'autonomia e della libertà di pensiero nelle istituzioni del nostro Paese. |