Testata

3.300.000







1

Per tornare al crudo reale che si schianta sulla realtà virtuale, basta questo numero : i disoccupati italiani “in chiaro” sono 3.300.000, mai così male dal 1977 [ 1 ].
Disoccupazione giovanile oltre il 40%.

E notate, nei grafici sopra esposti, la performance negativa negli anni della troika Monti - Letta.
( sono solo quelli “in chiaro”, ovvero iscritti ai vari centri per l'impiego senza contare gli sfiduciati e i sotto-impiegati che nominalmente figurano come “lavoratori”, vedi queste statistiche già vecchie di quasi 1 anno : [ 2 ] ).

Questa volta, non sarà possibile tamponare il problema com'è stato fatto a cavallo tra anni '70 e anni '80, ovvero regalando un posto di “lavoro” in banca o nella burocrazia statale ( utile pure a sfiammare le piazze incendiate dalla contestazione giovanile, in sinergia con la principale arma di rincoglionimento delle masse italiche : il calcio ) ...
Ho letto che Matteo Renzi le ha sparate grosse anche su quest'argomento e ha promesso 900.000 posti di lavoro per i giovani - da considerare nel contesto di un Paese in cui chiude 1 impresa al minuto, più o meno [ 3 ] - assieme al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti [ 4 ] ... sarebbe un brodino caldo al malato di polmonite ( vedi numeri parziali della disoccupazione ) e a me suonano come le cazzate del furbo ristoratore fiorentino che la sa vendere, e che da mesi sta girando i summit di mezza Europa come un questuante l'elemosina ( la modifica del patto di stabilità ) ...
nessuna meraviglia.


2

L'unica soluzione civile possibile, è che si prenda atto che il lavoro è un bene sociale, e come tale dev'essere ri-distribuito.
L'unica soluzione civile è : 

lavorare meno, lavorare tutti.

E non v'è nemmeno la necessità di produrre le quote del passato, per sopraggiunta saturazione di molte delle necessità basilari
.
La seconda strada giusta ( anche questa è davvero “eversiva” nel contesto di uno schema economico capitalista di vecchio stampo, che imperterrito crea mostri come l'importazione di milioni di poveri dal Secondo e Terzo mondo per tenere alto il livello demografico e tenere in piedi la menzogna della crescita infinita, con la conseguente selettiva e cinica marginalizzazione di milioni di cittadini considerati scarto umano ... 

schema che ha funzionato bene nel corso dei secoli della Storia sociale ed economica degli Stati Uniti d'America, che sono il primo Paese consumatore = sprecone di materie prime del mondo ) è :

la manutenzione e riciclo dei beni.

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4 commenti:

  1. Come leggevo in A - Rivista Anarchica, il lavoro c'è.
    C'è perfino troppo lavoro.
    Solo in questa regione abbiamo 70k frane alle quali mettere mano e poi alle loro cause.

    Ma nel periodo delle marginalità decrescenti, ora che il cancro edilizio che ha fornito rendire patologiche e parassitarie fino al 20, 30%, gli italiani non sanno più cosa inventarsi.

    Ancora si incraniano per lavoro capital intensive che su cose che sono causa della crisi attuale.
    Passante nord, People Mover, TAV, (bio)digestore di Bondeno, Cispadana, Fico... tutta una serie di devastazioni e colpi di grazia allo stato del paziente già semi agonizzante.

    Il tumore ha raggiunti i limiti e prima di tutto si osserva il collasso concettuale, ideologico del sistema.

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  2. Gli investimenti si giocano sulle previsioni di crescita futura, quindi si lanciano progetti che possano sostenere tale crescita virtuale ...
    L'importante, è attirare l'attenzione e l'ottimismo degli investitori.
    L'altra faccia della medaglia, sono questi ( 3.300.000 + [ n ].000.000 ) esseri umani tagliati fuori, e gli over 40 sembrano essere tagliati fuori per sempre.
    Manca, soprattutto, una qualsivoglia vera strategia della nostra classe dirigente, incapace di discostarsi dal credo anglosassone sul profitto = valore centrale del lavoro.
    ( come dici tu, del lavoro ce ne sarebbe anche troppo ).

    Quindi, mi sa che questo non-Paese crollerà ...
    già quest'anno.

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  3. la mia sensazione è che negli anni 70 eri un disoccupato del lavoro, ora sei disoccupato nel cuore.

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