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Biomega



Futuro virale (con speranza)

Da dicembre è nelle edicole "Biomega", il secondo prequel di "Blame !" realizzato dal mangaka Tsutomu Nihei e edito in italia da Panini Comics (quella riprodotta è la copertina del n. 2).
I venditori di fumetti miei preferiti - i ragazzi della fumetteria D'Angiò - mi dicono che il disegnatore/sceneggiatore è laureato in architettura, e si vede nelle tavole del paesaggio urbano prospettico e futuristico fino al surreale.
Gli scenari di Tsutomu Nihei sono foschi e delineati da strutture verticali affastellate e isole artificiali, risposta urbanistica al sovrapopolamento mondiale, e il tratto è a seconda dell'opportunità preciso (le architetture) o grossolano (gli esseri mostruosi immaginàti e lo splatter). L'effetto è così soddisfacente che sto pensando di cuttare alcune pagine dei nn. 1 e 2 per incorniciarle e metterle alla parete.
E' infatti un manga distopico : in un futuro lontano più di 1000 anni la Data Recovery Foundation - una delle multinazionali che governa il pianeta Terra - invia una spedizione su Marte per recuperare un terribile virus che sterminò secoli prima le colonie marziane. Ufficialmente per monitorare lo stato del "pianeta rosso" e registare audio-video di testimonianza, ma in realtà per prevalere sulle altre holding nella paranoica rincorsa al potere assoluto attraverso l'eliminazione degli avversari.
Questo spezzone introduttivo vi ricorda già "qualcosa" ? La pandemia virale è uno dei topos della fantascienza, anche al cinema.
Sviluppato accidentalmente nella ricerca contro il cancro, il virus N5S sfuggì al laboratorio provocando una strage, tuttavia una bassa percentuale di esseri umani riuscì ad adattarvisi.
Statisticamente, v'è sempre l'1% della popolazione ch'è immune da un virus. Gli sfortunati sono invece destinàti a trasformarsi in zombie dal dna mutante (in altre opere sono vampiri o licantropi) ma instabile, solo pochi individui vi s'adattano.
Al fine di recuperare gli eletti sulla Terra sovrapopolata, viene fatta esplodere l'epidemia e l'apocalisse alla Romero ma tecnologica : Ion Green è una ragazza protetta da Kozlov Ä. Grebnev, scienziato che ha ottenuto una lunghezza secolare della propria vita attraverso il re-impianto del cerebro in corpi animali (al momento della narrazione, ha le fattezze di orso - vedi copertina - ma non ama il miele).
La ragazza "eletta" interessa anche alle Industrie Pesanti dell'Estremo Oriente, che invia i propri "umani sintetici" per salvarla dalla concorrenza che invece schiera terribili cyborg ispettori, dalla maschera imperscrutabile e il grembiule da macellaio sempre lordo di materia organica.

L'arte della narrazione integrata (è possibile immaginare sempre qualcosa di "nuovo" ?)

Invenzioni tecnologiche, scenari futuristici da dopo-bomba, elementi di horror "classico" come gli zombie, critiche macro-economiche ricucibili sul nostro presente, flessuose protagoniste femminili (la "rottura visiva" con lo sporco scenario ch'è caricatura orwelliana) ... i giapponesi - ma anche i coreani del sud, e i cinesi che stanno recuperando a lunghi passi il tempo perduto - sono maestri nel mélànge dei generi narrativi : se gli elementi originali sono identificabili a chi ha fatto un minimo di letture del genere fantastico, l'interazione che ne segue trasporta il lettore su strade nuove in perenne chiaroscuro, non ci sono mai un semplicistico "Bene" assoluto e nemmeno un altrettanto banale "Male".
Al contrario della produzione amerikana ante-Miller (e di gran parte di quella odierna).
Una duttilità mentale inconsueta per i narratori occidentali (ad eccezione di Gibson, Sterling e pochi altri) ch'è genitrice di nuovi scenari : m'ha sempre impressionato l'incredibile prolificità che però va di pari passo con la qualità, altrochè i "Dylan Dog" nostrani del cazzo.
I manga (fumetti) sono di ispirazione per gli anime (cartoni animati) ed anche per il cinema.
Non è un caso che un cinefilo estremo ed avanti ai tempi come il "nostro" Alex Zanotti sia un fan sfegatato del cinema orientale.

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Bufalo = Segnalazione (1) : Daydream (manga)

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