"Siamo impegnati in un gioco in cui non possiamo vincere.
Alcuni fallimenti sono migliori di altri, questo è tutto."
George Orwell
Alcuni fallimenti sono migliori di altri, questo è tutto."
George Orwell
Alcuni cenni sull'opera
Nella foto che ho tratto da wikipedia, c'è l'intellettuale britannico George Orwell : libertario e socialdemocratico, non inquadrato nei sistemi politici totalitari della sua epoca, combattè in Spagna contro il fascista Franco e scrisse contro lo stalinismo due romanzi memorabili quali "La fattoria degli animali" e "1984".
A suo tempo intesi come monito contro il socialismo realizzato e il controllo della società ch'era praticato in Unione Sovietica, poi riletti come preveggenti del cinico e strumentale trasformismo sociale al fine dell'affermazione dell'individuo e del più sofisticato "occhio" tecnologico dei media nelle società contemporanee capitaliste.
Pagine ancòra attuali e suscettibili di diverse chiavi di lettura, che attestano la lungimiranza e la grandezza dell'autore.
In "1984" il leader politico onnipresente a livello legislativo e iconografico nelle vite dei cittadini sottoposti al regime è il "Grande Fratello" - "Big Brother" in inglese - che è presto identificato con la stessa macchina di controllo e repressione degli atteggiamenti umani da lui amministrata.
Queste brevi note linkate per ricordare da dove viene l'espressione "Grande Fratello", e faremmo tutti bene a reiterare la lezione da pochi soldi ogni tanto, per evitare di assistere a ragazzini che domani alla domanda "Cos'è" ti risponderanno solo "è una trasmissione televisiva".
Dalla fiction alla realtà ?
Guardando la trasmissione televisiva - "trasmissione", di che !? - mi sembra che il Grande Fratello orwelliano abbia già compiuto nel recente passato il suo lavoro di disumanizzazione : gli inquilini della casa recitano una parte, sono dei "manichini" e probabilmente è quello che nella vita fa la maggior parte dei telespettatori fedeli al Gf, sintonizzàti per imparare qualche nuova postura "vincente".
E' ironica la difinizione di reality show per questo genere di programma in cui - al contrario dell'amara constatazione dello scrittore che ho posto in apertura - tutti alla fine "vincono" perchè tutti diventano "famosi" e nei prossimi anni guadagneranno soldi facili semplicemente facendo vedere il proprio faccino in discoteca e in altri studi televisivi. E non sudando, come la maggior parte dei telespettatori.
Ho letto che quest'anno hanno creato un condominio a tre piani, ancòra incompleto e bisognoso di finiture : milioni di italiani non affrontano più i problemi tangibili appena fuori di casa loro, e si fanno i cazzi (virtuali) degli altri, blindàti tra le quattro pareti domestiche, davanti al dio-televisore.
Almeno stavolta 'sti fancazzisti del Gf li faranno sudare con un po' di sana edilizia, per completare la struttura della casa.
A riportare tutti con i piedi per terra ci hanno pensato i ragazzi di un collettivo politico : come mai i quotidiani on-line non ne hanno dato pronta notizia (oppure l' annidano nelle pagine interne) ?
Solo oggi compare il video "di rivendicazione" che è stato diffuso su Youtube : non mi frega dell'orientamento politico, il problema della casa è reale per molti italiani e apartitico. E lo squarcio della sfera con i ragazzi che entrano è il "reale" che invade il "virtuale" televisivo, roba da grande cinema, di una potenza visiva notevole.
Mi viene in mente il finale di "the Truman Show" di Peter Weir, quando è invece il protagonista del reality a toccare i bordi della gigantesca "sfera", ed esce nella "realtà" ...
... the show must go on
Lo show che rimbambisce i già rincoglioniti italiani non s'è fermato (mi dicono) perchè deve procedere nel suo flusso di cazzate virtuali, senza interruzioni di "vita reale" che potrebbero turbare lo stato rem dei telespettatori e persino danneggiarne i cervelli (?) con l'inevitabile shock ... l'iniziativa dolosa poteva avere un "lato utile" ovvero una breccia nella finzione del plastico-Gf per favorire un ragionamento intelligente tra le necessità vere e il "sonno" televisivo (la "casa" trasformata da una dura lotta quotidiana a un gioco in cui tutti, per solo fatto di esserci entrati, hanno già vinto) ch'è rassicurante perchè "chiuso" e gestito da un'entità superiore (la società di produzione Endemol Italia).
Alla fine tutti diventano famosi - chi più e chi meno - e lo spettatore crede d'essere parte del baraccone da circo ... vedere dei fancazzisti che prendono migliaia di euro per fare una comparsata in discoteca, dà l'idea di che paese del cazzo sia questo.
Come lo vorrei
Mi piacerebbe "estremo" : esclusivamente on-line, con possibilità di selezionare ognuna delle telecamere da parte dell'utente, senza censura.
Sarebbe interessante vedere il comportamento dei concorrenti se sottoposti ad una totale esposizione mass-mediatica : la reazione allo stress e le "trasformazioni" delle interazioni tra gli inquilini (è troppo facile guadagnare pilla senza mettere in gioco nulla di sè stessi nè rischiare di perdere qualcosa).
Qualcosa che si avvicini appena ad un vero "laboratorio" com'era la distopia orwelliana da cui è stata carpita impunemente l'espressione "Big Brother", lasciando libere anche la libido e l'eventuale violenza dei protagonisti : nel discorso di presentazione della prima serie, la brava e retorica Daria Bignardi presentò il programma come una sorta di "esperimento sociale" ma è fallito perchè è diventato uno strumento soporifero furbescamente invasivo delle coscienze - ? - al fine del controllo delle masse, come centinaia di banali trasmissioni televisive.
Sarebbe già un passo avanti notevole se ogni spettatore potesse fare il regista della trasmissione ... o se ogni tanto ci fosse una scintilla di spontaneità.
Almeno, in Germania si divertono
Ho rintracciato il video nel portale Libero.it ... che dire ? La casa del Gf dovrebbe essere un luogo deputato alla vita di alcuni esibizionisti, e constato che viene bene interpretato in una edizione tedesca.
In italia, il perbenismo moralista che permea troppi giovani borghesucci è riprodotto nella noiosa versione locale : essendo una trasmissione tarata sul campione del pubblico televisivo, riflette approssimativamente le caratteristiche nazionali di un popolo.
Che tristezza la famigliola siciliana che si è portata dietro pomodori e cipolle ... forse, sotto le pittoresche maniere e i bagagli che fanno tanto "neo-realismo", c'è un messaggio ben preciso : l'economia del paese è rotta, meglio che ci abituiamo già fin d'ora ad un ritorno alle umili condizioni del dopoguerra.
E i "nostri vecchi" sanno come fare, loro ci sono già passati.
(questo post è una bozza dell'editoriale del Mastino "Il Truman show de' noartri").
Links
1984 - scheda in wikipedia
"La casa non è un gioco !" - video in Youtube
Nella foto che ho tratto da wikipedia, c'è l'intellettuale britannico George Orwell : libertario e socialdemocratico, non inquadrato nei sistemi politici totalitari della sua epoca, combattè in Spagna contro il fascista Franco e scrisse contro lo stalinismo due romanzi memorabili quali "La fattoria degli animali" e "1984".
A suo tempo intesi come monito contro il socialismo realizzato e il controllo della società ch'era praticato in Unione Sovietica, poi riletti come preveggenti del cinico e strumentale trasformismo sociale al fine dell'affermazione dell'individuo e del più sofisticato "occhio" tecnologico dei media nelle società contemporanee capitaliste.
Pagine ancòra attuali e suscettibili di diverse chiavi di lettura, che attestano la lungimiranza e la grandezza dell'autore.
In "1984" il leader politico onnipresente a livello legislativo e iconografico nelle vite dei cittadini sottoposti al regime è il "Grande Fratello" - "Big Brother" in inglese - che è presto identificato con la stessa macchina di controllo e repressione degli atteggiamenti umani da lui amministrata.
Queste brevi note linkate per ricordare da dove viene l'espressione "Grande Fratello", e faremmo tutti bene a reiterare la lezione da pochi soldi ogni tanto, per evitare di assistere a ragazzini che domani alla domanda "Cos'è" ti risponderanno solo "è una trasmissione televisiva".
Dalla fiction alla realtà ?
Guardando la trasmissione televisiva - "trasmissione", di che !? - mi sembra che il Grande Fratello orwelliano abbia già compiuto nel recente passato il suo lavoro di disumanizzazione : gli inquilini della casa recitano una parte, sono dei "manichini" e probabilmente è quello che nella vita fa la maggior parte dei telespettatori fedeli al Gf, sintonizzàti per imparare qualche nuova postura "vincente".
E' ironica la difinizione di reality show per questo genere di programma in cui - al contrario dell'amara constatazione dello scrittore che ho posto in apertura - tutti alla fine "vincono" perchè tutti diventano "famosi" e nei prossimi anni guadagneranno soldi facili semplicemente facendo vedere il proprio faccino in discoteca e in altri studi televisivi. E non sudando, come la maggior parte dei telespettatori.
Ho letto che quest'anno hanno creato un condominio a tre piani, ancòra incompleto e bisognoso di finiture : milioni di italiani non affrontano più i problemi tangibili appena fuori di casa loro, e si fanno i cazzi (virtuali) degli altri, blindàti tra le quattro pareti domestiche, davanti al dio-televisore.
Almeno stavolta 'sti fancazzisti del Gf li faranno sudare con un po' di sana edilizia, per completare la struttura della casa.
A riportare tutti con i piedi per terra ci hanno pensato i ragazzi di un collettivo politico : come mai i quotidiani on-line non ne hanno dato pronta notizia (oppure l' annidano nelle pagine interne) ?
Solo oggi compare il video "di rivendicazione" che è stato diffuso su Youtube : non mi frega dell'orientamento politico, il problema della casa è reale per molti italiani e apartitico. E lo squarcio della sfera con i ragazzi che entrano è il "reale" che invade il "virtuale" televisivo, roba da grande cinema, di una potenza visiva notevole.
Mi viene in mente il finale di "the Truman Show" di Peter Weir, quando è invece il protagonista del reality a toccare i bordi della gigantesca "sfera", ed esce nella "realtà" ...
... the show must go on
Lo show che rimbambisce i già rincoglioniti italiani non s'è fermato (mi dicono) perchè deve procedere nel suo flusso di cazzate virtuali, senza interruzioni di "vita reale" che potrebbero turbare lo stato rem dei telespettatori e persino danneggiarne i cervelli (?) con l'inevitabile shock ... l'iniziativa dolosa poteva avere un "lato utile" ovvero una breccia nella finzione del plastico-Gf per favorire un ragionamento intelligente tra le necessità vere e il "sonno" televisivo (la "casa" trasformata da una dura lotta quotidiana a un gioco in cui tutti, per solo fatto di esserci entrati, hanno già vinto) ch'è rassicurante perchè "chiuso" e gestito da un'entità superiore (la società di produzione Endemol Italia).
Alla fine tutti diventano famosi - chi più e chi meno - e lo spettatore crede d'essere parte del baraccone da circo ... vedere dei fancazzisti che prendono migliaia di euro per fare una comparsata in discoteca, dà l'idea di che paese del cazzo sia questo.
Come lo vorrei
Mi piacerebbe "estremo" : esclusivamente on-line, con possibilità di selezionare ognuna delle telecamere da parte dell'utente, senza censura.
Sarebbe interessante vedere il comportamento dei concorrenti se sottoposti ad una totale esposizione mass-mediatica : la reazione allo stress e le "trasformazioni" delle interazioni tra gli inquilini (è troppo facile guadagnare pilla senza mettere in gioco nulla di sè stessi nè rischiare di perdere qualcosa).
Qualcosa che si avvicini appena ad un vero "laboratorio" com'era la distopia orwelliana da cui è stata carpita impunemente l'espressione "Big Brother", lasciando libere anche la libido e l'eventuale violenza dei protagonisti : nel discorso di presentazione della prima serie, la brava e retorica Daria Bignardi presentò il programma come una sorta di "esperimento sociale" ma è fallito perchè è diventato uno strumento soporifero furbescamente invasivo delle coscienze - ? - al fine del controllo delle masse, come centinaia di banali trasmissioni televisive.
Sarebbe già un passo avanti notevole se ogni spettatore potesse fare il regista della trasmissione ... o se ogni tanto ci fosse una scintilla di spontaneità.
Almeno, in Germania si divertono
Ho rintracciato il video nel portale Libero.it ... che dire ? La casa del Gf dovrebbe essere un luogo deputato alla vita di alcuni esibizionisti, e constato che viene bene interpretato in una edizione tedesca.
In italia, il perbenismo moralista che permea troppi giovani borghesucci è riprodotto nella noiosa versione locale : essendo una trasmissione tarata sul campione del pubblico televisivo, riflette approssimativamente le caratteristiche nazionali di un popolo.
Che tristezza la famigliola siciliana che si è portata dietro pomodori e cipolle ... forse, sotto le pittoresche maniere e i bagagli che fanno tanto "neo-realismo", c'è un messaggio ben preciso : l'economia del paese è rotta, meglio che ci abituiamo già fin d'ora ad un ritorno alle umili condizioni del dopoguerra.
E i "nostri vecchi" sanno come fare, loro ci sono già passati.
(questo post è una bozza dell'editoriale del Mastino "Il Truman show de' noartri").
Links
1984 - scheda in wikipedia
"La casa non è un gioco !" - video in Youtube
Che post! Ti sei dimenticato di segnalare uno straordinario Telefilm
RispondiEliminadi fantapolitica: il Prigioniero, che è la prima e vera trasposizione su video delle intenzioni di Orwell e risale a 40 anni fà.
In cultura cinematografica pochi ti eguagliano, scrivilo tu un post su "Il prigioniero" nel tuo blog, e poi linkiamoci reciprocamente ...
RispondiEliminasui ragazzi della Fiamma è presto detta: buone iniziative ma non bastano lo stesso si può dire per parecchi esponenti della sinistra antagonista. e questo non perché non esistano differenze tra le due posizioni - sarebbe idiota ignorarle - ma perché ormai il sistema nel complesso tende a respingere negli estremismi le sole forze vive che potrebbero salvare il paese.
RispondiEliminail punto è che queste azioni restano inevitabilmente isolate, alla sinistra radicale, così come alla destra radicale manca la capacità di avere un quadro e una strategia a lungo termine, capillare e diffusa.
purtroppo restiamo nell'alveo delle azioni da "tifoseria", non sarebbe male spostare questi interventi davanti ai cancelli delle fabbriche, nelle mense, nelle cattedrali del consumo (ipermercati), ovunque ci siano i cittadini.
occorre riprendere il contatto con la base, iniziare dai doposcuola, dai dopolavoro, ricostruire la militanza politica e radicale nel senso più vero e nobile del termine.
rieducare le persone a gettare la TV nel pattume sarebbe un ottimo inizio, da destra come da sinistra.