La Germania vince sempre
Il sospetto che attraversa politici e analisti sotto il Partenone è che la Grecia sia diventata una cavia per poter osservare la società e l'economia di un paese sotto le pressioni del debito.
Una sorta di esperimento capitalista: in cui qualcuno guadagna e altri soccombono.
A vincere, per inciso, è sempre la Germania. Le banche tedesche ottengono infatti prestiti ad un tasso inferiore all'1% e concedono poi gli stessi prestiti alla Grecia al 4%. Una vera e propria estorsione, che ha già fruttato a Berlino 400 milioni di euro.
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Al voto
Oggi è una “giornata particolare”, nel recinto UE : vanno al voto politico i francesi e i greci, ovvero l'economia cadetta e quella più malandata.
Comanda la Grande Germania ovunque, quindi non credo che la vittoria di una Destra o di una Sinistra potrà cambiare qualcosa ( aldilà dei proclami di Hollande, ma noi itaGliani sappiamo bene quanto poco valgano le promesse elettorali ).
Allarghiamo lo sguardo a dimensione continentale ... questo bel pezzo di Lettera 43 sintetizza e spiega anche ai dummies la situazione : la BCE si occupa del conio dell'Euro e fissa il tasso d'interesse di riferimento ( e poco altro ), quindi presta i soldi alle banche tedesche all'1%, che poi li riprestano allo Stato greco al 4% per tamponare la grave situazione, prossima all'uscita dall'area monetaria comune e al successivo default.
Questa si chiama speculazione interna.
La riprova che oltre le tante parole dei burattini politici, non esiste alcuna Unione di fatto : l'UE è semplicemente un recinto in cui possono liberamente circolare merci e manodopera, ma solo dai Paesi più poveri verso quelli più ricchi.
Insomma, quando le cose vanno bene, si è tutti uniti ( a parole ), quando la situazione degrada, ognuno sta nel cantone di casa propria e coi fucili dei sicari bancari spianati ( come nelle peggiori famiglie latifondiste della vecchia frontiera, come i padroni della miniera d'oro ) ... nel cuore di questo scenario, ben piazzata col suo sederone pasciuto a wurstel e krauti, il fucile nascosto dietro le spalle e un sorriso falsamente rassicurante, c'è la signora Merkel.
La solidarietà è a zero : si specula pure sui prestiti ai “fratelli” in difficoltà, mentre nel 1953 la stessa Germania Federale beneficiò di un dimezzamento del debito e di tempi più lunghi e condizionati al proprio boom economico, per la restituzione dei quattrini agli Alleati vincitori di una Guerra ch'ella stessa aveva appiccato con la follia nazista. Non c'è dubbio peraltro che alcuni Paesi debbano imparare a tenere sotto-chiave la spesa pubblica ( è l'altro lato della faccenda, ne scrivo dopo ), ma la strigliata sarebbe stata utile se fosse partita due anni fa e assieme al prestito condizionato.
I pescecani della finanza mondiale nel frattempo hanno spolpato i beni greci, con la correa sonnolenza dei partitocrati.
La BCE non risponde ad alcuna istanza politica, è un luogo di ragionieri che praticano le operazioni aritmetiche basiche per conto di chi possiede denaro.
Qui comandano le élite finanziarie, la BCE non risponde ai rappresentanti dei Popoli europei : questo è il punto drammatico, e disastroso. Quindi non presta denaro direttamente agli Stati, e la filiera creditizia risente dei tempi lunghi di un organismo burocratico la cui negligenza tutela solo il diritto del più forte, e fuori sincrono sul real time della Finanza globalizzata.
Senza creare nel cuore della UE una direzione politica forte, cioè senza la rinuncia delle classi politiche nazionali ad una fetta del proprio Potere in favore di una vera comunione continentale ( e solidale ), senza pertanto uno slancio ideologico e non solo retorico, questo tentativo di tenere insieme il continente sotto la stessa bandiera è destinato certamente al disfacimento : oggi la Grecia ...
domani la Spagna ...
dopodomani il Portogallo e l'Italia ... e così via ( e dei dieci Paesi dell'Est che sono entrati nel 2004, solo la Slovenia se la passa davvero bene ).
E' solo un recinto vuoto, la cui staccionata è stata coperta per decenni dai teloni di un vago idealismo filo-occidentale, strascico dell'antagonismo al blocco comunista, e all'interno scorazzano i soliti tori e torelli.
François Hollande o Nicolas Sarkozy ?
Comandano ancòra gli elmetti tedeschi, 65 anni dopo : testa o croce, vince comunque la Germania.
L'altra parte
A Riga frequentavo un bar francese, e leggevo di tanto in tanto “Le Monde”.
Ricordo il primo pezzo di un inserto speciale dedicato alla crisi greca : l'autore stigmatizzava lo scarso pragmatismo dei Paesi UE nell'accettare l'adesione ellenica alla moneta comune, criticando l'aulica retorica politica europeista, protesa a ricordare le radici millenarie della nostra civiltà ...
Ma una cosa è il riconoscimento topografico dei luoghi in cui sono nate e sono state sperimentate la filosofia, la politica, la democrazia ed altre discipline e pratiche sociali, un'altra è la spicciola valutazione dei dati economici di una nazione così borderline sui “sacri” parametri dell'area Euro.
Di questo non si tenne conto, i fasti dell'Olimpiade del 2004 distrassero ulteriormente le attenzioni dei commentatori con le luci del grande avvenimento evocativo ( una spesa deprecabile, visto il quadro tutt'altro che robusto della nazione ospitante ) e poi si è arrivati all'impatto brusco, all'incidente delle cui conseguenze siamo spettatori quotidiani.
E l'articolista ( mi sfugge il nome ) incedeva con lucidità quasi cinica nell'elencazione dei vizi comportamentali e strutturali nella Repubblica Greca : elefantismo della Burocrazia, clientelismo e corruzione endemica negli organismi pubblici, tendenza allo spreco sia pubblico che privato ( al vivere al di sopra delle proprie possibilità ), il posto statale visto dai genitori come una sistemazione sicura e ben retribuita per i propri figli ... vi ricorda qualcosa ? Sembra una polaroid del Belpaese, vero ?
Una faccia, una razza ...
Ora.
E' giusto pretendere una vera Unione di Stati e ( soprattutto ) di Popoli, ma occorre che la classe dirigente italiana ( come le altre nazionali ) si rimbocchi le maniche e ristrutturi bruscamente il settore pubblico, costruito con i mattoni del clientelismo d'accatto, sul voto di scambio con i pezzenti, sull'assistenzialismo cronico del Meridione, e che ha creato una zavorra di burocrazia pretestuosa e cresciuta per produrre scodelle di pastasciutta alla pummarola e non finalizzata ad offrire concreti servizi ai cittadini, e a creare strutture permanenti di solida crescita economica nelle aree arretrate : possiamo rimontare anche un quarto del debito pubblico, ma poi la Macchina burocratica divorerà velocemente i sacrifici di un paio d'anni sudati ( o anche più velocemente ), e vanificherà gli sforzi.
Ovviamente, gli schifosi Partiti italiani non manometteranno la Macchina che produce la loro ricchezza : leader populisti come Antonio Di Pietro sbraiteranno forte in tv contro il malaffare, ma poi accetteranno qualunque compromesso per un Ministero, e al massimo ritoccheranno le virgole ( lo ha già fatto, in occasione dei Governi dell'Ulivo ).
E il Popolo italiano ?
Fa schifo pure.
La gente darebbe via il culo oggi stesso, per due piatti di pastasciutta. Io non riesco ad immaginare alcun moto d'orgoglio, alcuna alzata di testa, la voglia dilagante è quella di sbattersi il meno possibile, e di avere il massimo tempo a disposizione per likare e condividere i LOLcat o le Mini Frittatas.
Le teste sono stanche : quelle dei cosiddetti progressisti hanno girato per vent'anni a vuoto, su canovacci dell'Ottocento e ossessionate da Silvio Berlusconi fino alla patologia psicologica ... e la Sinistra insiste a testa bassa ( senza guardare ) sul sogno di una parte politica onesta ( la propria, ovviamente ) che lavori per il Popolo.
Adulti che amano le favole per i bambini, preconfezionate, che richiedono il solo sforzo mnemonico al lettore. Oggi un po' smarrito, ma ancòra cocciuto.
Questa crisi itaGliana è tutta colpa di Berlusconi ...
08 - 05
Ora un po' di info visuali e testuali, su come sono andate le elezioni in Grecia, Francia, Serbia ( dai siti guardian.co.uk, economist.com ) :
Infografica delle elezioni greche | |
Infografica della elezione presidenziale francese | |
Articolo sulla elezione presidenziale in Serbia |
Links
Banca Centrale Europea = scheda in wikipedia.org
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