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Quoto quanto scritto da Lorenzo Celsi sul suo blog Eldalie : “La bandiera europea deve venire per prima; quella nazionale è importante ma viene dopo” [ 1 ].
E ho letto – con fatica e disgusto per la persona intervistata – quest'articolo de la Repubblica linkato e commentato dal blogger : “Boldrini: "L'Europa è a pezzi, rilanciamo l'utopia dei fondatori"” [ 2 ].
Aggiungo due note mie :
– persino questo “soggetto istituzionale” in putrida malafede da sempre e che andrebbe processato per Alto Tradimento, deve ammettere pubblicamente che “qualcosa” sta andando storto nel piano di deprivazione delle identità ( di qualunque tipo di identità ) e di sostituzione organica della popolazione e della civiltà europea.
E persino un giornalaccio organo ufficiale de facto della società liquida deve pubblicare tale perplessità;
– ma ...
il “giornalista” del giornalaccio filo-ammerigano, filo-mass-immigrazionista e organo ufficiale de facto della società liquida – nientedimeno che Eugenio Scalfari, il fondatore e per un trentennio il direttore – esegue una finezza ed inserisce una subdola deformazione della Realtà Concreta all'interno di quello che è un pezzo di rara perplessità a proposito dell'incontrovertibile e luminoso Destino che sta devastando il continente.
Nella lista degli “Stati di dimensioni continentali che abbiano la possibilità di confrontarsi tra loro pacificamente ma liberamente, dando vita ad una multipolarità indispensabile per agire in una società planetaria” ha omesso la Federazione Russa, il Grande Nemico del Padrone di questo servo.
E scrivendo dello stato dell'Europa, immeditamente dopo lo stralcio che ho riprodotto sopra, egli si limita all'Unione Europea.
La Russia, insomma, nel pezzo di questo noto falsario e contraffattore non solo ha un'importanza marginale, ma nemmeno esiste.
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Sempre dal blog di Lorenzo, apprendo che il “soggetto istituzionale” mica s'arrende, anzi rilancia : “Diritti e doveri” [ 3 ].
I paesi dell'Europa orientale hanno sperimentato sulla propria pelle l'ingegnerizzazione e l'industrializzazione ugualiste delle società dovute al comunismo.
RispondiEliminaQuindi hanno sviluppato un forte sistema immunitario e, persino, una reazione molto forte in direzione opposta.
Per i sacerdoti del nuovo inferno, come Scalfari, Boldrini e quella castalia di invasati criminali, non c'è incubo peggiore di qualcuno che agisce e pensa in modo ostinato e contrario alla loro hybris liquefatrice, ugualista, tecnoprogressista nonché, per dirla alla Renaud Camus, sostituzionista.
Ecco perché i (post)comunisti non sopportano la Russia e Putin che rappresenta, nel bene e nel male, questa solida resistenza al loro progetto di socioingegnerizzazione.
Avete ragione entrambi.
RispondiEliminaIl mestierante avvezzo all'imbrattatura della carta ( concreta, digitale ) quando è costretto dall'evidenza dei fatti a concedere una verità, immediatamente ne nega un'altra.
Anzi : interpretando il testo, si evince che la Russia non è un interlocutore valido per la costruzione del mondo di Domani, pertanto è il Grande Nemico della nostra - ? - civiltà ( come esplicitamente espresso in molti altri pezzi de la Repubblica ).
La parabola del gruppo editoriale L'Espresso è la parabola della Sinistra “italiana”, anzi ciò che emerge sono i termini fissi precisati da Lorenzo.
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Quoto.
EliminaHo letto che Elton John è il super-ospite del Festival della Canzone Italiana - ? - di Sanremo, quest'anno.
Ovvio.
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A proposito di ciò che Renaud Camuns indica come sostituzione
RispondiElimina: leggere questo commento e poi questo documento delle NU:
Replacement migration: is it a solution to declining and ageing population?
Renaud Camus.
EliminaScusate il refuso.