Testata

Noa ?


Era giovane e bella

Orrore in Olanda: eutanasia per Noa. Aveva 17 anni, era depressa dopo uno stupro subito da piccola

[ ... ]

Stuprata da bambina, da anni in preda alla depressione, all'anoressia, al disordine da stress post-traumatico, a 17 anni non riusciva più a vivere, e le autorità olandesi hanno dato l'ok per l'eutanasia. Noa Pothoven, domenica pomeriggio, ad Arnhem, su un letto d'ospedale nel salotto di casa è morta senza soffrire, assistita dalla madre e da un'équipe di medici. In un primo momento la ragazza aveva ricevuto un secco rifiuto: era troppo giovane, non in grado di decidere, avrebbe dovuto attendere di compiere 21 anni. [ ... ] Nel 2017, in Olanda i suicidi assistiti sono stati 6.585, il 4,4% di tutti i decessi. Come in Belgio e in Canada per l'eutanasia non occorre avere un male incurabile, e volere evitare dolori. Basta dichiarare che «la vita è diventata insopportabile». La depressione, se non superabile, provoca sofferenze atroci.

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L'addio su Instagram

«Tra 10 giorni sarò morta». La sua rabbia in un libro: nessuna struttura d'aiuto.

[ ... ].

QN – il Resto del Carlino, 5 giugno 2019


1

Errori.


Il nocciolo della notizia è stato dato così dalle testate “italiane” ed internazionali { poi corretto nei giorni successivi : [ 1 , 2 , 3 ... ] } e contiene alcuni errori.
La toponomastica posta è sbagliata : si deve scrivere Paesi Bassi e non “Olanda” – che è come definire “America” ( tutta ) gli Stati Uniti d'America abbr. SUA, “Inghilterra” il Regno Unito oppure, fino a qualche tempo fa, “Russia” l'Unione Sovietica. Si tratta di semplificazioni erronee purtroppo usuali nel gergo popolare, nelle quali un professionista della cronaca non dovrebbe incappare.
{ da quell'errore si ottiene, ed altrettanto comunemente ed erroneamente si usa, l'aggettivo “olandese” mentre quello corretto sarebbe nederlandese che indica anche la lingua sovraregionale [ 4 ] }.

La “Olanda” consiste di due sole province ( Olanda Settentrionale, Olanda Meridionale ) sulle dodici che formano il Paese [ 5 ] e la stessa cittadina in cui è avvenuto il fatto è sita nella Gheldria [ 6 ].

Secondo errore : le autorità nederlandesi non hanno concesso alcuna autorizzazione formale ad eseguire il percorso di morte all'interno di una struttura pubblica.
La ragazza aveva richiesto la procedura eutanasica lo scorso anno, e le era stata rifiutata siccome minore di 21 anni – età considerata arbitrariamente come termine del compimento dello sviluppo cerebrale – e perché le sofferenze psicologiche invalidanti una vita degna d'essere vissuta sembrano site nella zona grigia della legislazione di quel Paese sulla morte programmata.

2

Se non è zuppa, è pan bagnato.


Altra questione dibattuta, è l'uso del termine “eutanasia” come descrittore del percorso di morte programmata di Noa. “Non è stata eutanasia”, ho letto parecchie volte nelle discussioni on-line.
Sul termine tecnico “eutanasia” vira da anni un dibattito molto acceso nella “Italia” ( e in altri Paesi ) per la legalizzazione di tale pratica. 
Chi partecipa al processo normativo ha reagito in modo vigoroso, come Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni : [ 7 ].
Ma dissento sull'uso del termine minimo “suicidio” come descrittore di questo caso umano, siccome sono mancate sia la tempistica usuale che l'intimità drammatica del gesto : la stessa protagonista aveva reso pubblico il suo calvario interiore in un libro auto-biografico, calvario che per anni era stato gestito dalle strutture sanitarie pubbliche nederlandesi, aveva pubblicato la sua decisione di non alimentarsi più sulla sua bacheca Instagram [ 8 ] ed è stata assistita nel suo percorso di morte da persone che non hanno impedito il deperimento e il conseguente decesso ( ad esempio, praticando l'alimentazione coatta ).
Decisamente un percorso di morte programmata partecipato e pubblico : nulla a che vedere con la repentina violenza su di sé.
La ragazza non si è gettata dal balcone, né sui binari della ferrovia al sopraggiungere di un treno ( come il personaggio tolstojano Anna Karenina, pure afflitta dal male dell'anima ).

3

Alcune definizioni.

L'origine della parola è greca, e significa buona morte :


Eutanasia

eu-ta-na-sì-a

Sign. Morte indolore e procurata; in particolar modo, procurata a chi sia affetto da patologie dolorose, degenerative, invalidanti

dal greco: eu bene thanatos morte. La buona morte.

[ ... ].

Una parola al giorno


Ho trovato alcune definizioni del termine “eutanasia” che sono parzialmente dissimili, una nell'Enciclopedia Treccani on-line, una nel sito UAAR – dove è presente anche un repertorio delle proposte di Legge nella “Italia”, ed altro – ed una burocratica da fonte giornalistica :


Eutanasia

Azione od omissione che, per sua natura e nelle intenzioni di chi agisce (eutanasia attiva) o si astiene dall’agire (eutanasia passiva), procura anticipatamente la morte di un malato allo scopo di alleviarne le sofferenze. In particolare, l’eutanasia va definita come l’uccisione di un soggetto consenziente, in grado di esprimere la volontà di morire, o nella forma del suicidio assistito (con l’aiuto del medico al quale si rivolge per la prescrizione di farmaci letali per l’autosomministrazione) o nella forma dell’eutanasia volontaria in senso stretto, con la richiesta al medico di essere soppresso nel presente o nel futuro. L’uccisione medicalizzata di una persona senza il suo consenso, infatti, non va definita eutanasia, ma omicidio tout court, come nel caso di soggetti che non esprimono la propria volontà o la esprimono in senso contrario. Non rientrano inoltre nel concetto di eutanasia l’astensione o la sospensione di trattamenti futili e di forme di accanimento terapeutico, nonché la sedazione terminale (uso di farmaci sedativi per dare sollievo a sofferenze insopportabili negli ultimi momenti di vita). Non va confusa poi con l’eutanasia la rinuncia all'accanimento terapeutico, ossia a quegli interventi sproporzionati, gravosi e inutili rispetto alla possibilità di arrestare il processo della morte del paziente, nel tentativo di prolungare la vita a ogni costo.

[ ... ].

Enciclopedia Treccani


Eutanasia

[ ... ]

COSA INTENDIAMO PER “EUTANASIA”?

Eutanasìa, in greco antico, significa letteralmente buona morte. Oggi con questo termine si definisce correntemente l’intervento medico volto ad abbreviare l’agonia di un malato terminale.

Si parla di eutanasia passiva quando il medico si astiene dal praticare cure volte a tenere ancora in vita il malato; di eutanasia attiva quando il medico causa, direttamente, la morte del malato; di eutanasia attiva volontaria quando il medico agisce su richiesta esplicita del malato.

Nella casistica si tende a far rientrare anche il cosiddetto suicidio assistito, ovvero l’atto autonomo di porre termine alla propria vita compiuto da un malato terminale in presenza di — e con mezzi forniti da — un medico.

[ ... ].

UAAR


Che differenza c’è tra eutanasia e suicidio assistito?

Paolo Magliocco – Pubblicato il 25/10/2018. Ultima modifica il 25/10/2018 alle ore 11:39

La Corte costituzionale ha deciso di non pronunciarsi sulla costituzionalità del reato di aiuto al suicidio . Il caso è stato posto dalla autodenuncia di Marco Cappato, leader radicale ed esponente dell’associazione Luca Coscioni, che accompagnò Fabiano Antoniani in Svizzera perché potesse accedere al suicidio assistito.

Il suicidio assistito è una procedura in base alla quale un medico fornisce a una persona un farmaco in grado di provocarne la morte che poi la persona utilizza personalmente. Il medico dunque arriva fino alla prescrizione o alla fornitura del farmaco ma non interviene direttamente nel provocare la morte della persona. È la persona stessa a decidere quando morire.

Nell’eutanasia, invece, è il medico stesso a provocare la morte. Si distinguono però varie possibilità diverse. Esistono una eutanasia attiva e una passiva. Nell’eutanasia attiva il medico somministra un farmaco, di solito attraverso una iniezione endovenosa. Nell’eutanasia passiva invece il medico si limita a sospendere le cure o a spegnere le macchine che tengono in vita un paziente. L’eutanasia passiva dunque è possibile solo per malati terminali o tenuti in vita con l’aiuto di macchine e farmaci. Non è possibile invece per persone che decidano di porre fine alla propria vita perché ritengono intollerabile il livello della propria sofferenza, che può anche essere psichica e non solo fisica.

Per questo suicidio assistito e eutanasia attiva vengono anche riunite insieme nella definizione di morte assistita, perché la morte viene effettivamente provocata, mentre da questa definizione è esclusa l’eutanasia passiva, in cui la morte sopravviene per altre cause.

Le possibili distinzioni non si fermano qui. L’eutanasia, attiva o passiva, viene definita volontaria, se il paziente è in grado di decidere e la richiede (come è stato nel caso di Piergiorgio Welby); può essere involontaria, se il paziente sarebbe in condizione di decidere ma il suo consenso non viene richiesto; e può essere non volontaria, se il paziente non è più in grado di prendere una decisione (ma potrebbe avere espresso in precedenza la propria volontà, come è stato nel caso di Eluana Englaro).

[ ... ].

La Stampa


Il percorso di morte della ragazza può rientrare nella prima definizione se non consideriamo l'alimentazione coatta come un accanimento terapeutico volto a procrastinare l'inevitabile trapasso, rientra nella seconda, mentre è estraneo alla terza.

{ per quanto riguarda la mia personale percezione ed analisi dei fatti, ribadisco il proverbio popolare che ho corsivato all'inizio del secondo paragrafo }.

4

Con mia parziale ( egli è di inclinazione iper-liberale ) sorpresa, il Maestro di Dietrologia [ 9 ] ha stavolta negato la dietrologia, perorando il suo favore al percorso di morte programmata per la giovane depressa con un repertorio storico del suicidio, postato nel sub-thread sotteso a un post di Riccardo Paccosi :


San Galgano

Ma perché devi riportare un profondo disagio ad uno schema politico. La società è il frutto di esperienze millenarie. La politica è anch'essa la sua naturale conseguenza. Il suicidio era assai più presente proprio in società tradizionali ed alveari, prendi il Giappone che considera il suicidio come norma. Ogni paese ha forme pensiero proprie che derivano da come i suoi abitanti nei millenni si sono suicidati e perchè lo hanno fatto. In Svezia ed in Olanda ci si suicidava ancora di più un tempo quando non c'erano le socialdemocrazie che, al contrario, hanno moderato una tradizione da sempre presente. Vogliamo parlare dei suicidi durante il nazismo? E non perché erano nazi ma perché fa parte del loro patrimonio spirituale ancestrale germanico. Non c'entra nulla il tipo di politica con il suicidio, che viene in seconda istanza, sono ben altri i fattori. Io comunque mi limitavo a dire che ognuno è proprietario del suo corpo. Sennò al contrario torniamo alla società della Santa Inquisizione dove il tuo corpo era proprietà del dogma cattolico o al talebanismo dove la donna non decide del proprio destino. Non esiste una reale contrapposizione sul suicidio tra una presunta società liberale ed una tradizionale solidale, che non è mai esistita nei fatti, prima del socialismo. Sono palle. Anche perché darebbe ragione proprio alla società cosiddetta liberale (che ha espresso la socialdemocrazia, ed a noi "kenesiani socialisti", appunto piacerebbe tornasse un po' alla ribalta), in quantità e qualità di morti, inferiori per suicidio rispetto ad un passato idealizzato.

San Galgano

Andando a creare questa polarizzazione indotta e sottesa tra le righe, in modo che possano artificialmente crearsi due fazioni, si evita di parlare di storia, di eutanasia seriamente e di quali possano essere i limiti di una scelta così radicale. Ovvero, fino a dove lo Stato può permettersi di tollerare il gesto estremo, se deve punirlo come succede in alcuni stati autoritari negli Stati Uniti, altri sono più aperti, o nei paesi arabo-musulmani, o se può moderarlo come fece per l'aborto in occidente.
Qual è il limite, se c'è un limite???
Tutti noi istintivamente saremo a favore della vita, soprattutto se si tratta di un minore, ma tutti VOI che sentenziate senza dubbi, siete poi sicuri che reggereste tali sofferenze? Siete così certi che, facendo a cambio, non sareste i primi a chiedere di morire, piuttosto che continuare a subire un estremo dolore nel martirio, senza potersi curare, o aspettando la maggiore età???

Nel frattempo facciamo un exursus storico, senza darne un giudizio aprioristico e di merito, sui rapporti tra suicidio e società, per scoprire che in realtà, ed a dispetto della vulgata mediatica, un tempo il suicidio era, non solo tollerato, ma faceva parte della cultura antropologica di quel dato popolo, di quella zona geografica, ed era lo specchio fedele di quella data società.
Esempi storici: Nell'Egitto faraonico veniva "concesso" di suicidarsi al colpevole di alto rango che così sfuggiva ad una morte ignomignosa, la Regina Cleopatra si sottrae alla prigionia presso Ottaviano compiendo un suicidio rituale: facendosi mordere dall'aspide=ureo sacro, tramite divino, divinizza la sua persona ascendendo al Pantheon egiziano.
Agli schiavi no, perché erano utili alla CLASSE DOMINANTE, sarebbero dovuti morire di stenti, non perché lo decidevano loro, ma nonostante questo precetto, si suicidavano in massa centinaia di schiavi, ben sapendo la fine che avrebbero fatto in caso contrario.
Nella mitologia nordica Wotan accoglie nel Walhalla soltanto coloro che sono morti violentemente: i guerrieri ed i suicidi, lui stesso suicida: Signore degli Impiccati viene chiamato dalla tradizione dell ' Havannah (pare essersi ucciso in questo modo). Altra tradizione lo vuole suicida (con la sua spada).
Presso i Maya Ixtab, "La Signora della corda" -veniva rappresentata appesa ad un capestro-, era la dea dei suicidi e questi andavano in un paradiso proprio in quanto erano considerati sacri.

La Grecia antica inizialmente pare avere un atteggiamento di ripulsa nei confronti dei suicidi ; il 1 cadavere infatti veniva privato della mano destra e sepolta altrove, mentre il corpo veniva tumulato fuori dalle mura della polis; anche la radice semantica del termine suicidio = AUTOKTONIA mantiene un valore emozionale "forte": la morte di se è simile all'assassinio dei parenti. A Mileto il Senato si oppose ad una epidemia di suicidi di fanciulle e adolescenti perché ritenuti immotivati. I cittadini erano visti come insieme produttivo e spirituale di una microcomunità che non poteva permettersi il lusso di suicidare uomini che potevano servire per ben altro, guerre, schiavi.
Ma per la classe dominante, pur essendo percepito come errore, non era vietato, anzi, in certi casi, era tollerato.
Per contro, a Massalia, se un cittadino riusciva a giustificare la sua scelta di morte gli veniva dato modo di eseguirla a spese dello stato.
In tal modo il problema suicidio viene spostato di ottica: non più se farlo bensì come farlo e con la maggiore dignità possibile.
E' questa la concezione del suicidio che viene tramandata ai Romani i quali introdussero da eclettici quali erano, un contenuto emozionale al gesto suicida: uccidersi non è più male, non esiste alcun tabù relativo alla morte volontaria e questa diviene banco di prova del coraggio e della ''virtus" latina: lo seppuku giapponese nasce da una identica matrice ideologica. La Bibbia nel Vecchio Testamento non da alcuna condanna del suicidio mentre condanna l'omicidio in Caino ed il sacrificio umano (seppur involontario) Jefte e ben quattro suicidi vengono riportati: Saul ed il suo scudiero, Sansone, Abimeloch e Achitofel. Il Nuovo Testamento riporta il suicidio di Giuda Iscariote, ma l'ottica è ambigua o quanto meno si presta ad una interpretazione opposta a quella data dai commentatori posteriori: il Gesto di Giuda viene visto come una catarsi che si esplica nel gesto definitivo alla ricerca di un riscatto al vero gesto, omicida: il tradimento di Cristo; sarà soltanto dopo il IV secolo d.C. che la Chiesa condannerà il suicidio.

[ ... ].

Facebook


Argomentazione a mio avviso interessante ma non sufficiente, poiché sono ravvedibili alcune direzioni politiche della notizia, e siccome la società umana deve impegnarsi nel miglioramento della propria condizione materiale, morale ed etica.

5

Teorie.

C'è un livello di critica superiore alle reazioni emotive che hanno accompagnato la diffusione della notizia nei luoghi materiali e digitali di conversazione.

Sappiamo bene che la diffusione di una notizia che colpisce lo stomaco degli utenti per attirare attenzione e vendere più copie, è un espediente vecchio quanto il Giornalismo.
In questo caso, ritengo che si sia andato oltre l'esposizione del mostro tout court.

Una teoria ordita nei social a proposito sul telaio giornalistico costruito attorno alla triste vicenda, sostiene che la sensazionalizzazione del fatto legata biunivocamente alla “eutanasia” – ricordo che il primo giorno era stata dispacciata l'autorizzazione formale della struttura pubblica nederlandese – sia stata concepita non solo per incontrare anzi colpire il senso comune, ma per connotare negativamente la pratica a 360°, così da influenzare l'opinione pubblica lungo il percorso legislativo di cui da tanti anni si dibatte nella “Italia” e per il quale si stanno adoperando vari soggetti associazionistici e politici.
Secondo questa teoria, avremmo in scena lo scontro tra pensiero religioso e pensiero iper-liberale, e una mossa mediatica favorevole al Vaticano.

Radicale. Vietato, ma con eccezioni.


Nei Paesi Bassi, l'eutanasia è legalizzata da non pochi anni. E non è l'unico Paese.
Inoltre, come poi specificato negli articoli successivi al primo giorno, il termine “eutanasia” è tecnicamente errato ( secondo il lessico dei burocrati ) per descrivere il gesto – o, meglio, la non-azione – di Noa, che comunque rimane un percorso di morte programmato e lenito nelle sofferenze.
Il termine “eutanasia”, tuttavia, è rimasto fortemente associato alla vicenda.
Negli approfondimenti, su tante testate italiane e straniere, c'è la descrizione via via più minuziosa del travaglio pluriennale della giovane, una storia di sofferenza quasi goth.
Tali vicissitudini ( violenze, trattamenti sanitari coatti ) esercitano una seduzione di tipo letterario e mediatico sulla massa – mi hanno ricordato la storia fittizia di Lisbeth Salander, la co-protagonista della trilogia di Stieg Larsson ... ma c'è anche un'assonanza con il percorso della tossicodipendente Christiane F. ... ed altro ancora – che spinge alla considerazione che sì, in certi casi – per il momento eccezionali –  la morte programmata di una persona psico-sofferente sia ammissibile.
E questo è il secondo passo della Finestra di Overton [ 10 , 11 ... 12 ] : lo sblocco del divieto assoluto.

=

Chi è infelice e non produttivo, non è degno del Mondo Nuovo e deve essere eliminato da questa società.

{ per chi non conoscesse già la Finestra di Overton, consiglio questa spiegazione basica fruibile sul tubo : [ 13 ] }.

[ ... ]

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17 commenti:

  1. Sarò cinico ma esistono i bruti, i vasi di ferro, ed esistono i deboli,i vasi di coccio.
    Le società diventano complesse, le fattispecie delle due categorie cambiano ma non l'essenza.

    Poi ci sono cose paradossali, come i progressisti dei "valori" (inclusione, transpostfemminismo, "uguaglianze", antimachismo blablablabla blablabla) che non fanno altro che im/deportare qui degli energumeni ipertestosteronici, dei bruti che squartano, stuprano, che molestano, etc. le "femmine".

    Non male importare dei vasi di ferro affermando di difendere senza se e senza ma quelli di coccio.
    Un'altra delle narrazioni menzognere, per cretini, dei progressisti verso la barbarie.

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    1. Come ho già scritto varie volte : l'iniezione di una quantità piccola di virus è utile, perché rafforza il sistema immunitario e, quindi, l'intero organismo.
      L'iniezione di una quantità grande di virus ammazza l'organismo ricevente.
      Con l'immigrazione massiva che abbiamo subito, è entrata anche tanta merda umana.
      Non eravamo pronti a riceverla, sia per il profilo caratteriale di molti ''italiani'' ( siamo in genere troppo teneri ), che per quello delle strutture pubbliche inadempienti e distratte dai propri compiti istituzionali, coma la difesa del territorio e la garanzia della pena.
      Eccetera.

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    2. E intanto, L'Avvenire e altre testate stigmatizzano che la Sanità pubblica italiana non supporta sufficientemente i bambini e adolescenti affetti da disagio psicologico.
      Però lo Stato è stato, fino a ieri, prodigo nell'accogliere e sostenere qualunque pezza-al-culo sia arrivata da altrove.
      Senza badare a spese, e con la benedizione de L'Avvenire ( tra gli altri ).

      Sarà bello.

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    3. E intanto ...

      nella tanto civile e tollerante 051, [ una mattina, una ragazza ha trovato l'invasor ].

      L'ennesimo caso di un meraviglioso dono che, esattamente come fa nella sua fottuta terra, quando ha bisogno di scopare prende una donna – consenziente o meno non fa differenza siccome nella loro cultura ella non è libera di decidere alcunché – e la fotte = la stupra, nella nostra ottica.

      [ La statistica stigmatizza chiaramente l'orientamento proporzionale di molti doni ].

      Ma l'invasor, per gli ebetini, rimane sempre il nazista krauto alleato del fascista italiano.
      E, oggi, gli italiani xenofobi-fascio-leghisti-chi più ne ha più ne metta, che per gli imbecilli della “Sinistra” non dovrebbero più avere cittadinanza in questo Paese.

      { nella disgrazia, io mi auguro sempre che la poveretta violentata sia la figlia/sorella/fidanzata/moglie di un ebete che scende puntuale in piazza a difesa dei migranti ... non per cattiveria, per un “senso di Giustizia superiore”, siccome [ quella terrena lascia molto a desiderare ] }.

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    4. > Però lo Stato è stato, fino a ieri, prodigo nell'accogliere e sostenere qualunque pezza-al-culo sia arrivata da altrove.

      Ah, qui porti non acqua, un fiume al mio mulino della decrescita.
      Allora: per la maggior parte degli esseri umani la realta' dei limiti e' indigesta.
      Quindi la maggior parte delle persone (pure quelle "semicolte" o apparentemente "acculturate") non sopportano il concetto di limite, quella della finitezza delle risorse, come gran parte degli esseri umani non hanno alcuna comprensione della curva esponenziale.

      Aggiungi il fanatismo ideologico, le pulsioni masochistiche nei cattolici, quelle sadiche nei rossastri, nei nerorossi, entrambe nei cattocomunisti, ed eccoti le insensatezze del "piu' diritti per piu' tutti" (i sinistranti sono riusciti a far peggio persino di B. !!).

      Sono delle persone con la mente ottenebrata da credenze metafisiche, ideologicihe in pieno contrasto con la realta'.
      Puoi immaginare come possono finire le Nazioni quando questi invasati folli tengono il potere come hanno fatto in Italia, quansi senza continuazione e col giochetto della finta opposizione (comunisti che votavano con i cattolici la stragrande maggioranza delle leggi, come osservava Carlo Cerbone).

      Ospedali, trasporto pubblico, servizi, tutto e' limitato, e se metti da una parte devi togliere dall'altra (magari col trucchetto del deficit, togli alle generazioni a venire).
      Troppo difficile per questi deficienti invasati.

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  2. La Finestra di Overton
    Ovvero come metterti nella pentola con l'acqua e poi accenderti il gas sotto, fino a lessarti senza che tu riesca a reagire.
    Io che sono un a-social-e e me ne fotto della maggior parte dei mezzi di propaganda di massa mi rendo conto come martellino da mane a sera e introducano le "eccezioni" del cosiddetto passo 2 per poi renderle regola.
    Gli invasori (che non biascicano neppure una parola della nostra lingua italianizzati tramite etichetta e innestati a forza, coercitivamente contro gli Italiani, a loro spese, col loro dileggio, normale far fabbricare dei bambini scelti da catalogo da abbienti kompagni omosessuali e fabbricati utilizzando una macchina sfornapargoli subumana, che le persone vadano a letto col proprio cane, etc. etc. .

    Come scriveva Lorenzo, ideologicamente e dolosamente voler NON distinguere, non discernere tra regola ed eccezione e farlo per disgregare il vivere civile, annullare il corpo borghese per terzomondizzare le nazioni e poterle sottomettere e farlo... col consenso progressista, acritico, giulivo delle vittime.

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    1. Nel caso della mass-immigrazione, più che la Finestra di Overton è stata ordita una campagna di persuasione frontale, su scala di massa e per un periodo di tempo lungo DECENNI.

      Mi spiego : a 0039 non c'era un tabù da abbattere su chi ha la pelle di un codice Pantone nettamente diverso dal nostro e/o dei tratti somatici differenti, avevamo perso l'Impero coloniale svariati decenni prima e i pochi soggetti diversamente colorati erano gli sportivi professionisti di calcio, basket ed altri sport ( ovviamente ben voluti dalla massa ), pochi profughi eritrei, gli immancabili cinesi ( solitamente bene considerati, “gran sgobbatori”, “gente che non rompe i coglioni”, eccetera ).
      Il “razzismo” o, più spesso, presunto tale, semplicemente non esisteva.

      La strategia del Sistema è stata più subdola, e a confronto la Finestra di Overton pare un giochetto da studenti del seminario.

      Colonizzati culturalmente dagli SUA, semplicemente le teste pensanti degli amerikani ci incapsularono nel LORO flagello del “razzismo” – un oggettivo apartheid in terra nord-americana – per iniettarci il fottuto senso di colpa verso gli xeno.
      Ci fecero sentire tutti compartecipi di qualcosa che era di altri, ma poi venne universalizzato.
      E così, da bambini, seguimmo col Cuore gonfio di commozione tutte le puntate del serial televisivo “Radici” ( 1977, prima tv italiana dal settembre all'ottobre 1978 ), e poi la maestra ci fece parlare a scuola delle terribili traversie di Kunta Kinte e discendenti, e di come fosse stato tanto ingiusto il LORO Destino.

      Una roba che nemmeno le Black Panther avevano sognato che potesse essere realizzata.

      E via andare, nella progressiva ipertrofia del fottuto senso di colpa da fumetto per bambini, ma che ha funzionato benissimo sulla massa “italiana”.

      Fino ai fenomeni da baraccone politici della “Sinistra” “italiana” che [ gridano in piazza tutto il loro desiderio nichilista di martirio nel nome della Causa ] salvo poi schiavizzare una donna sub-umana – così, vengono trattate le incubatrici della maledetta e nazista gravidanza surrogata – ed usarla come ventre automatico per la generazione di un bambino orfanizzato alla nascita, altrimenti impossibile da generare in una coppia omosessuale.

      E molta ggente non si rende conto della pazzesca iperbole percorsa dalle società occidentali.
      Anzi, applaude.
      Ma ...
      qualcuno si sta svegliando, vedi i risultati delle Elezioni Europee di cui devo ancora scrivere.

      :)

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  3. Concordo.
    Per edificare il Mondo Nuovo.

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  4. Lorenzo grazie, mi piace essere paragonata alla vispa Teresa, purtroppo sono una tua coetanea.

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  5. Ho appunto scritto che noi = “italiani” ≠ “noi bianchi occidentali” non avevamo più un “Impero coloniale” da svariati decenni ... ho descritto lo scenario italiano, non una definizione enciclopedica storica del fenomeno “Razzismo”.

    Per quanto riguarda il tuo appunto sugli SUA e la proiezione futuribile della nostra società, concordo.

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  6. Concordo con il commento delle 19:25, l'argomento del successivo sarà il contenuto del mio prossimo post.

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  7. Veramente quello che fa l'eterno ragazzo mi sembri tu.

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  8. Il top :

    Fragile e incerta per la trasformazione del lavoro e l’affermazione dei nuovi poteri transnazionali, diversi ma non meno opprimenti dei blocchi geopolitici dei tempi di Berlinguer. Fragile e incerta di fronte alla forza dirompente di un capitalismo globale che ha indebolito gli stati nazionali e allontanato i centri decisionali dal controllo dei cittadini, facendoli sentire tutti più soli e meno protagonisti nelle scelte pubbliche.

    Scritto dal segretario di un partito neo-liberista e filo-europeista ( = finto-progressista ) che ha pienamente coadiuvato il MASSACRO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI ( della serie il Mercato ci mette alla prova e noi dobbiamo accettare la sfida del Mercato ) e il MASSACRO DEL PAESE agendo come ligio servitore di Bruxelles = da traditore della Patria.

    Più una tonnellata di sciocchezze che non ho tempo e voglia di commentare ...

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  9. * il soggetto della citazione è la democrazia italiana.

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