I primi focolai nel Lombardo-Veneto
DALLA ZONA ROSSA: GRIDANO PER LAVORARE Maurizio Blondet – 26 Febbraio 2020 “…Non si entra e non si esce dalla zona rossa, e noi abbiamo dei manufatti da spedire, alcuni sono urgenti e se non troviamo il mondo di spedirli ai nostri clienti saremo costretti a distruggerli». Chi parla è il titolare della Printall srl, un’azienda di stampa di Codogno, uno dei Comuni del lodigiano della cosiddetta “zona rossa”. «Ho provato a sentire anche i trasportatori, ma anche loro non possono operare. Alcuni clienti ci hanno detto che si dovranno rivolgere ad altri fornitori». E’ una tipografia particolare, artistica, con solo sei dipendenti. Tutti forzatamente a casa per la quarantena. «Lavoriamo su commessa, se non consegniamo non possiamo mettere in magazzino», dicono. A Codogno c’è anche un’azienda con 650 dipendenti bloccati a casa in quarantena, la MTA Automotive, prima fornitrice di case automobilistiche estere (morsetti e fusibili) , il cui direttore generale, Antonio Falchetti, implora : “Dateci almeno 60 lavoratori perché non si fermi tutto”. Chiede di poter fare lavorare l’azienda in sicurezza quanto basta per non bloccare a catena produzioni in tutta Europa, perché serve BMW, Renault, PSA; FCA, Land Rover, Iveco… [ ... ]. |
Blondet & Friends |
La Zona Rossa della Lombardia e 14 province in altre regioni
Coronavirus, Conte 'chiude' Lombardia e 14 province - LE MISURE Scuole chiuse fino al 3 aprile. Stop a discoteche e pub in tutta Italia. Bar e ristoranti aperti se garantita la distanza di un metro 08 marzo 2020 "Vincolo di evitare ogni spostamento" nell'intera Lombardia e in quattordici province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche. Giuseppe Conte firma un decreto del presidente del Consiglio che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal contagio Coronavirus.
Non è un "divieto assoluto", spiega, "non si ferma tutto", non si bloccano treni e aerei: sarà possibile muoversi per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute. Ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando in territori dove la crescita dei casi di contagio porta il governo a disporre misure mai così restrittive. "Mi assumo la responsabilità politica" delle decisioni che vengono prese in queste ore: "Ce la faremo", dice Conte a notte fonda. E lancia un appello alla "auto responsabilità": per fermare il contagio non si può più "fare i furbi", dice invitando i ragazzi a stare in casa a leggere e tutelare così la salute dei loro nonni. La firma del decreto del presidente del Consiglio, frutto dell'accorpamento di due dpcm inizialmente previsti, arriva dopo una lunga giornata di contatti con le Regioni e dopo una fuga di notizie ("irresponsabile" e "rischiosa per la sicurezza", dice Conte) che porta al diffondersi della bozza non ancora ultimata. I presidenti di Regione su quella bozza dichiarano perplessità, dubbi. Ma milioni di cittadini del centro nord, dopo la diffusione della notizia, iniziano a interrogarsi sulla portata delle misure: "Si è creata confusione", accusa Conte. [ ... ]. |
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ANSA.it | |
Coronavirus, in tutta Italia vietati gli spostamenti: «Il Paese è una zona protetta» Il governo estende da martedì mattina a tutta Italia le misure varate nella notte tra sabato e domenica per la Lombardia e per 14 province: ci si potrà muovere solo per «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità» o «motivi di salute» 9 marzo 2020 Il governo estende a tutte le Regioni, a partire da martedì 10 marzo e fino al 3 aprile, le misure già attive in Lombardia e in altre 14 province e relative all’emergenza Coronavirus. Queste misure, varate con un decreto nella notte tra sabato e domenica, prevedono il divieto di spostamento se non per «comprovati motivi di lavoro» oppure «gravi esigenze familiari o sanitarie». L’intero Paese viene dunque messo in sicurezza per tentare di fermare la corsa del virus, che ha contagiato — al 9 marzo, stando ai dati forniti dalla Protezione civile — 9.172 persone, 463 delle quali sono morte (724 i guariti, oltre 700 in terapia intensiva: qui tutti i dati). Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che «non c’è tempo» per contrastare l’avanzata del virus: «Occorre rinunciare tutti a qualcosa per tutelare la salute dei cittadini. Oggi è il momento della responsabilità. Non possiamo abbassare la guardia». Il testo del decreto estende le misure varate domenica a tutta la penisola. «I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e ahimé anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora più stringenti, più forti», ha detto Conte. «Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare come “io resto a casa”. Non ci sarà più una zona rossa nella penisola. Ci sarà l’Italia zona protetta». L’autocertificazione per spostarsi Dalla mattina del 10 marzo, chiunque dovrà spostarsi da un Comune all’altro dovrà avere una giustificazione e presentare una autocertificazione per il controllo. [ ... ]. |
Corriere.it |
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Senza più freno.
La psicosi è dilagata, e un Paese da 60 M abitanti è sprofondato nella follia senza ritorno, se è vero – come ho letto – che l'89% degli italici approva le misure del Governo Conte II. Convintamente compartecipi di uno stato di polizia effettivo : se si esce da casa, si può essere controllati in ogni momento [ 1 , 2 ].
La progressione dei provvedimenti amministrativi ha esteso in pochi giorni la Zona Rossa dalle aree dei primi focolai in Lombardia e Veneto ( sviluppatesi sulla scia dei movimenti del mitologico podista 38enne di Codogno ) all'intero territorio nazionale, inseguendo un virus che era comunque più veloce e non è micidiale come la vulgata del regime ci vuole far credere [ 3 ].
In realtà la cosiddetta “Zona Rossa” non è stata estesa all'intero Paese ( come recita la vulgata ufficiale ) ma è stata atomizzata : ogni appartamento è una micro-zona di contenimento.
{ confrontare con il diverso approccio praticato in Svizzera : “Impossibile eradicare, contenere” [ 4 ]; alle obiezioni della versione mainstream dedicherò il prossimo post }.
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Come scrivo abbastanza inutilmente – se non per ricevere insulti dai cani di Pavlov [ 5 ] che razzolano nei social e schiumano rabbia – su FB da giorni, il Pueblo italico rimpiangerà i giorni in cui l'unico “problema” era l'epidemia di coronavirus.
Il primo pezzo da me citato come documento in questo post, è lo sfogo delle difficoltà subite da un imprenditore di Codogno all'inizio del Big Fake “pandemia di coronavirus”.
Ora la celeberrima e maledetta Zona Rossa è estesa a tutta la “Italia” [ 6 , 7 , 8 ] quindi fate uno sforzo mentale e moltiplicate i disagi di quell'azienda su scala nazionale.
Aggiungete le agitazioni degli operai dal Piemonte alla Puglia [ 9 ] : comprensibili nel folle quadro generale, siccome sono tra i pochi lavoratori – assieme al personale medico e paramedico, a quello dei trasporti pubblici e agli edicolanti – che si spostano da casa e pretendono misure di sicurezza per quella che è stata spacciata quasi come peste bubbonica.
I negozi sono chiusi, così come i bar, i ristoranti, e quasi tutte le altre tipologie di commercio.
Una botta tremenda – pensate sono all'ammanco dell'IVA – per un Paese che aveva già notevoli problemi economici.
{ vedi : “Più persone moriranno a causa della crisi economica che per il virus stesso” [ 10 ] }.
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Poi è arrivata la Lagarde.
Con i suoi modi da signora borghese attempata ma ruspante, che ci tiene ad essere moderna e al passo delle ultime mode.
Ha dato il colpo decisivo :
ECONOMIA – 12/03/2020 "Non è compito mio". Sciagura Lagarde: nel pieno della crisi Coronavirus fa esplodere lo spread italiano Disastro comunicativo e pacchetto di misure deludente. Bagno di sangue a Milano (-16,9%), giorno più nero della storia recente. Crollano anche le altre piazze europee.Molti si interrogano sulla adeguatezza del successore di Mario Draghi By Claudio Paudice Alla prima vera emergenza, già in tanti si interrogano sulla sua adeguatezza. Gli effetti della tanto attesa risposta di Christine Lagarde alla pandemia da Coronavirus sono disastrosi: un bagno di sangue sulle piazze europee, raffica di sospensioni e spread che spiccano il volo. Senza girarci intorno: le aspettative dei mercati per le mosse della Banca Centrale Europea sotto la guida Lagarde all’alba di una nuova crisi come quella del 2008 sono state ampiamente deluse, quasi ignorate a guardare l’andamento dei principali listini del Vecchio Continente. Il pacchetto di misure annunciato da Lagarde è stato valutato gravemente insufficiente: un Quantitative Easing aggiuntivo da 120 miliardi in tutto, poco più di 13 miliardi al mese (in media) rispetto al minimo sindacale atteso, i 20 miliardi aggiuntivi a quelli già previsti. Tassi che restano fermi, e poi nuove aste per immettere liquidità nel sistema bancario e condizioni più favorevoli per i prestiti Tltro. Ma la vera sciagura è soprattutto comunicativa, e avviene quando Lagarde, rispondendo a una domanda a proposito dell’Italia, afferma: “Non siamo qui per ridurre gli spread, non è compito nostro”. Gli spread dei paesi periferici dell’eurozona schizzano, quello italiano vola a 236 punti per poi chiudere a 262 (aveva aperto a 205), ma anche quello spagnolo, portoghese e irlandese salgono vistosamente. La frase è chiaramente improvvida, e al di là del tempismo perché nel pieno di una bufera sui mercati, fa parte di quelle espressioni che un banchiere centrale non dovrebbe mai pronunciare. Una gaffe nella migliore - ma comunque disarmante - delle ipotesi, un tentativo maldestro di andare in pressing sugli Stati membri e convincerli a velocizzare contromisure fiscali senza attendere inerti quelle monetarie. O forse la non piena consapevolezza del peso delle parole in una fase quantomai delicata: l’uscita sconsiderata denota al di là di tutto una evidente inadeguatezza per il ruolo che Lagarde ricopre, a detta di quasi tutti gli osservatori. Soprattutto, perché condita di numerosi richiami alla “risposta fiscale” che gli Stati membri sono chiamati a dare. Come a dire: non aspettatevi Mario Draghi. Lo ammette anche lei: “Avevo detto che speravo di non dover mai fare un ‘whatever it takes’ e non intendo passare alla storia per un ‘whatever it takes due’”. Non era ciò che i mercati si aspettavano, affatto. [ ... ]. |
L'HuffPost |
Dedicato a tutti coloro che sono sostenitori della UE e del “chissà che fine faremmo senza Bruxelles” fino all'estremo patologico di “+ Europa”.
E il giornalista è stato anche delicato : ci sarebbe – eccome ! – da pensare male.
Maurizio Blondet è stato perentorio, secondo il suo stile :
L'impennata dello SPREAD di vari Paesi dopo le dichiarazioni della Lagarde
LAGARDE HA DISTRUTTO NOI – e se stessa Maurizio Blondet – 12 Marzo 2020 Prima conferenza stampa della nuova governatrice della BCE,. Christine Lagarde.“La Banca Centrale Europea non è qui per chiudere gli spread” (fra BTP italiani e Bund tedeschi). Immediatamente lo spread è salito di 50 punti a danno del BTP, e la Borsa di Milano crollata del -17. Se madame credeva di aver fatto un dispetto all’Italia – e lo ha fatto – l’ ha fatto anche a mezza eurozona ; ha fatto impennare all’istante gli spread di tutte le altre periferie: Spagna, Portogallo, Irlanda, e la Francia (la cui Borsa è crollata al -16): i “mercati” sono fuggiti avendo capito, correttamente, che la BCE non avrebbe difeso i deboli dell’eurozona. Lagarde ha tirato un colpo in testa a noi, ma anche all’eurozona e ha dato all’euro un colpo fatale. [ ... ] “La Lagarde oggi ha fatto un bel passo avanti nello spingere l’Italia a uscire dall’Euro”, commenta anche Zibordi. Gervasoni: “Se tutto va secondo i piani della #Lagarde, dall’euro o si esce noi o crolla. Forza Christine sei meglio del #COVID19” Certo, sarebbe un’occasione d’oro. Se avessimo un governo, invece di questa Junta da golpe la cui ragion d’essere, e possibilità di non finire a Loreto, è servire Bruxelles e Berlino fino all’ultimo italiano. [ ... ]. |
Blondet & Friends |
Seguono le stroncature di numerosi economisti.
Come il decano Blondet non sono tanto convinto della fine dell'Eurozona = della ditattura BCE, almeno non fino a quando i Paesi più deboli non saranno completamente depredati nella logica da casa del Grande Fratello televisivo cioè di un gioco subdolo a eliminazione.
Il momento della smaltizione finale della “Italia” sembra imminente, l'epidemia dopata in corso d'opera sta agendo in tal senso.
{ ovviamente Monti ha complimentato la presidente della BCE : “Mario Monti: il nostro Schacht malvagio” [ 11 ] }.
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Il problema NON è il MES o la signora tal dei tali.
RispondiEliminaIl problema è l'aberrante deficit annuale che si protrae da decenni che ha portato a uno non-dicibile deficit.
Insomma, uno si può anche incazzare col termometro e non andare alla malattia che causa la febbre.
La Lagarde non è un semplice “termometro”.
EliminaHa un ruolo attivo che è economico e politico.
Altrimenti, al suo posto lavorerebbe un algoritmo informatico.
Possiamo, magari, parlare di cause primarie e cause secondarie scatenanti.
E nella vicenda dopata in corso, secondo me la primaria è la non-organizzazione ( più che dis-organizzazione ) dello Stato italico, che riflette la mentalità sconclusionata da operetta degli italici.
Avendo la casistica cinese a disposizione e più di un mese di tempo, quasi due, il Ministero della Sanità DOVEVA organizzare un'assistenza sanitaria adeguata ai gruppi umani più sensibili.
Anche domiciliare.
E noi cittadini dovevamo agire di concerto, SI', ma attivamente e limitando le variazioni alla nostra vita abituale che, invece, stanno distruggendo l'economia = piangeremo d'altro.
Un Paese coeso e reattivo, avrebbe agito così.
Seeeeeeeeeeeee ... 0039 non loè mai stato, né ( probabilmente ) mai lo sarà.
{ forse, l'unico che si avvicina a tale ideale ed è un Paese bene rodato alla guerra, è [ Israele ] }.
La migliore arma è la prevenzione. Ridurre i contatti (non possiamo annullarli perché la nostra è una specie sociale) è ragionevole, è profilassi.
EliminaInutile far andare l'economia quando, con le curve di diffusione, poi ci sarebbe il 70% o più della popolazione infettata. Ci siamo scordati le epidemie nella storia? Sì.
Infine: ospedali e sistema sanitario sono strutture assai complesse e assai costose.
Non è possibile creare in una settimana o due centinaia di migliaia di posti letto ospedalieri, specie se attrezzati, ognuno, con macchine complesse e costose (i.e. posti di terapia intensiva).
La strategia a priori (profilassi) consistente nel ridurre in modo draconiano i contatti e la mobilità, in sistemi finiti a risorse finite (peraltro torniamo al problema del debito, quale risorse con 2 o quasi 3 teraliardi di euro di debito!?!?) è la strategia più sensata: contenere come possibile la curva e non renderla esponenziale. E' sensato!
Mairov cita le capacità di raddoppio delle capacità ospedaliere,ma questo è una pia illusione rispetto a picchi di pazienti che hanno dimensioni 2 o 3 o pure 4 volte superiori l'ordinario: in temini aritmetici, siamo a 2 rispetto a 100 o 1000.
In tempo extraordinari tutto cambia e non si può pensare che l'economia non ne venga coinvolta. Piuttosto anche questa deve venire reindirizzata, per quanto possibile. Ad esempio: se i trasporti devono funzionare per derrate ed altro, non si può pensare che i camionisti non abbiano dei posti dove cenare (perché alle 18 chiude tutto). Eccetera eccetera.
L'algoritmo è la "semplice" (si fa per dire) contabilità del bilancio: nessun organismo, nessun ente, nessuna struttura collettiva può essere in deficit per lungo tempo. Qui siamo alla follia di averlo reso, addirittura, un paradigma, un diritto, è stato reso programma in quasi tutti i partiti politici.
EliminaL'inquinamento della incultura del debito è terribile, non può che condurre ad una catastrofe che tanto sarà peggiore quanto in là col tempo.
La prima ecologia è quella del pensiero, i danni nel pensiero inquinato sono i più gravi perché da essi deriva tutto il resto, in cascata.
No.
EliminaNon ho MAI scritto né qui né altrove di non usare alcuna precauzione, comportamento che avrebbe teoricamente generato la curva del 70% di contagiati e la crescita dell'ordine di grandezza dei contagiati.
{ è la immunità di gregge che sembra essere applicata, con varie gradazioni, in [ UK ], Francia, Germania, [ Svizzera ] ... ovvero tutti popoli notoriamente più razionali degli italici : si sbagliano loro ? Vedremo }.
Da quando è cominciata l'epidemia ho usato le note precauzioni nei miei spostamenti in città.
{ ho fatto poca fatica, perché praticamente le uso sempre }.
Anche nel [ primo post dedicato al nuovo coronavirus ] in questo mio diario on-line, ho ricordato le note precauzioni :
* Non toccarsi gli occhi e la bocca con le mani sporche.
* Lavarsi spesso le mani.
* Non avere contatti fisici con gli altri, fuori di casa.
* Mantenere la distanza di sicurezza di almeno 1 m, fuori di casa.
* Chi è malato oppure a rischio, deve uscire di casa solo se strettamente necessario e deve usare la mascherina.
* Evitare i luoghi affollati.
Con l'accorgimento di dosare l'ingresso a numero chiuso, avremmo potuto tenere aperti musei, luoghi di cultura, negozi di vario genere, e, distanziando opportunamente i tavolini, anche bar e ristoranti.
Vendendo la metà dei biglietti e a griglia ( evitando la contiguità degli spettatori e lasciando liberi 1 posto a destra e 1 a sinistra di ciascun spettatore ) avremmo potuto tenere aperti anche teatri e cinema.
Il settore della cultura e dello spettacolo sta subendo un tracollo, e a pagare il conto in prima fila ci sono i lavoratori precari.
Il commercio pure.
Leggevo che l'industria ha perso un 15% di produzione da quando è cominciata questa crisi bio-economica.
{ eccetera }.
Esercizi che chiudono per sempre.
Aziende che chiudono per sempre.
E tutte queste chiusure e questi cali produttivi generano un rapido ammanco dell'IVA nelle già fruste casse statali, poi sarà la magra mietitura dell'imponibile sul reddito ...
Aggiungo che, al limite, avremmo potuto usare tutti la mascherina.
Ma lo Stato avrebbe DOVUTO acquistare per tempo un quantitativo necessario di mascherine, e invece mi pare che Giggino ne abbia regalate qualche milione alla Cina.
Come dico sopra, lo Stato ha avuto quasi due mesi di tempo per organizzare la Sanità in previsione dell'ovvio contagio – ad esempio, ampliando la disponibilità dei posti letto per la terapia intensiva – e non l'ha fatto.
Ma vedo che anche tu sei per il tanto peggio, tanto meglio e non vedi l'ora di misurare la tua coatteria con uno scenario economico e sociale post-apocalittico ...
beh, me lo aspettavo.
:)
Una delle caratteristiche del corona virus e' che e' molto abile nel trasferirsi da un ospite all'altro e, probabilmente, anche relativamente resistente, persistente.
EliminaNon puo' funzionare "un posto libero a dx e un posto libero a sx". Perche' il portatore (forse anche asintomatico) di virus si toglie una lisca dai denti dopo aver sbaffato il brodetto, va nel bagno del cinema/teatro/locale/treno toccando la maniglia. Quindi tu, che vai in bagno dopo, per aprire la porta, tocchi la maniglia. Zacchete, e' fatta. Anche se tu sedevi a 4 posti di distanza.
Esempi del genere sono innumerevoli.
Semplicemente, devi ridurre il piu' possibile queste possibilita' => neppure frequentare quei luoghi.
Le mascherine hanno... efficacia placebo-psicologica, non servono a fermare particelle con grandezza dell'ordine dei nanometri e, peraltro, in situazioni di scarsita', dovrebbero essere riservate agli affetti per limitare la diffusione dei loro liquidi.
Io non sono per il tanto peggio, non ho alcun modo di influenzare o determinare il corso degli eventi se non con la mia piccola, infinitesima disciplina di vita.
L'apocalisse non e' quello che succede ma e' nelle menti che non si adeguagno, non reagiscono in modo opportuno a cio' che succede.
Menti che reagiscono bene supportando corpi in persone disciplinate. E' l'unico modo di ridurrre i danni.
Mi sembri eludere la Realtà Concreta collettiva come tanti altri italici, che semplificano e riducono il fenomeno a una semplice epidemia virale, senza nemmeno abbozzare la complessità della guerra bio-economica in atto.
EliminaIl reagire “in modo opportuno a cio' che succede” – che a te sembra piacere tanto, nel tuo paradiso bucolico sperduto sull'Appennino ... e ti capisco – cioè l'atomizzazione delle aree di contenimento fino al proprio appartamento non potrà continuare per 1 anno o più ( tempo stimato per la messa a punto di un vaccino, salvo genialata ).
Per ragioni psicologiche e materiali : nessuna economia moderna potrebbe reggere una simile quarantena senza implodere.
Il SARS-CoV-2 è diventato il fattore – e, forse, uno strumento usato consapevolmente da alcuni attori – della guerra bio-economica in atto.
La costruzione narrativa allarmistica e la consequenziale chiusura di tante, troppe attività italiche, sembrano la “tempesta perfetta” per affondare questo Paese.
Le conseguenze di un default economico di questo Paese, oggi, sarebbero molto più dolorose ( anche in termini di vite umane ) degli effetti ( ancora da misurare bene, e per il momento i dati effettivi sono contenuti e distribuiti grossi cioè per eccesso ) della malattia ingenerata dal nuovo coronavirus.
Si tratta di fare una pesata di costi e benefici.
Altre nazioni, come detto, hanno scelto diversamente.
Credo che un atteggiamento a metà strada tra l'apertura totale ( più deleterio per la salute dei cittadini, anzitutto quelli di certe fasce di età e patologie pregresse – vedi tabelle nel post soprastante ) e la chiusura totale ( più deleteria per l'economia, e l'economia non è solo un mero fatto algebrico – ce ne accorgeremo passata questa crisi biologica ) sarebbe stato l'ideale.
Ma per attuare una vera resistenza al fenomeno e alle intrinseche conseguenze economiche, sarebbe stata necessaria non solo una migliore organizzazione della Sanità ma anche un'attitudine al combattimento che non ravvedo negli italici, così come in altri popoli europei.
{ forse Israele ce l'ha }.
Come argomentato nel [ primo post di questa serie ], ti ricordo che quella in corso non è una epidemia quattrocentesca di peste bubbonica, e nemmeno l'epidemia di “spagnola” all'inizio del '900.
EliminaI provvedimenti presi oggi, sono enormemente sproporzionati alla virulenza del micro-organismo molesto.
Per darti un metro di paragone, mi dicono che nel 2017 ( due soli anni fa ) sono morte per malattie del sistema respiratorio ( escluse neoplasie ) quasi 60 k persone, gran parte delle quali concentrate nella fascia d'età oltre i 60 anni.
Oggi, siamo a [ 1266 deceduti ] ed è un numero grosso cioè non sappiamo ancora quanti di loro sono trapassati per colpa della Covid-19. Il numero esatto sarà inferiore, forse anche significativamente inferiore.
E durante l'inverno del 2017-18 gli ospedali italici saturarono i reparti dedicati alla terapia intensiva.
Ma, allora, nessuno gridò alla catastrofe e nemmeno vennero pensate misure eccezionali come quelle attuate in questi sciagurati giorni.
Uno stato di polizia realizzato con due firmette e nessuna opposizione.
Anche tu, sei rimasto invischiato nella comunicazione mediatica apocalittica.
Sarà la vecchiaia.
Aò.
:)