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di Marco Poli
Tre uccisioni, due situazioni intricate.
1
Poco dopo le 6 del mattino del 17 dicembre, il tenente generale Igor Kirillov ( Игорь Анатольевич Кириллов )[1] e il suo assistente, il tenente colonnello Ilja Polikarpov ( Илья Владимирович Поликарпов )[2], sono stati dilaniati da un'esplosione all'uscita dal condominio in cui abitava l'alto ufficiale russo [3].
Pare che l'esplosivo fosse stato sistemato in un monopattino elettrico parcheggiato nei pressi, e le immagini registrate visualizzano la potenza dello scoppio [4].
1.1
Kirillov era a capo delle Truppe di difesa dalle radiazioni, chimiche e biologiche della Federazione Russa ( Войска радиационной, химической и биологической защиты Российской Федерации )[5].
Fu sotto la sua direzione, che nel marzo del 2020 venne varata l'operazione di assistenza al Bergamasco nel pieno sbandamento pandemico delle autorità italiane, ''Dalla Russia con amore'' [6][7].
Negli anni, Kirillov aveva denunciato gli esperimenti e gli incidenti occidentali, nonché l'apertura di biolab in Ucraina per la messa a punto di patogeni letali da impiegare nella guerra ibrida :
trad.
Il capo della difesa nucleare russa Kirillov ha trascorso anni a denunciare i crimini anglosassoni — diplomatico
Maria Zakharova ha evidenziato le armi chimiche guidate dalla NATO in Siria, la manipolazione britannica di sostanze chimiche proibite, gli incidenti a Salisbury e Amesbury e le attività mortali dei laboratori biologici statunitensi in Ucraina tra i crimini esposti da Igor Kirillov
[ ... ].
"Ha lavorato coraggiosamente per il suo Paese, per amore della verità", ha aggiunto Zakharova.
La mattina del 17 dicembre, un ordigno esplosivo piazzato in uno scooter è esploso vicino all'ingresso di un edificio residenziale in Ryazansky Avenue a Mosca, hanno rivelato gli investigatori. Kirillov, 54 anni, e il suo aiutante sono rimasti uccisi nell'esplosione. Il Comitato investigativo russo ha classificato l'esplosione come un attacco terroristico, ha detto alla TASS la portavoce del comitato Svetlana Petrenko.
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[8] |
Numerose testate dell'editoria mainstream in lingua italiana hanno riportato che il duplice assassinio è stato prontamente rivendicato dai servizi segreti kievani ( SBU ), che avrebbero eseguito la condanna a morte di Kirillov comminata da un tribunale per l'uso di armi chimiche e batteriologiche nel conflitto in corso, di cui, tuttavia, non ricordo alcun riscontro concreto audiovisivo e nemmeno fotografico pubblicato sui canali atlantisti [9].
Le solite balle dei kievani.
1.2
L'uccisione di un alto ufficiale e figura-chiave dell'apparato difensivo russo ha ovviamente suscitato forti reazioni nella madrepatria.
La voce più schietta è stata, come spesso è capitato, quella di Dimitrij Medvedev ( Дмитрий Анатольевич Медведев ) che ha attaccato l'impalcatura narrativa del quotidiano britannico The Times e sostenuto che d'ora in avanti anche i funzionari della NATO saranno obiettivi legittimi delle forze russe ( sottinteso che lo saranno OVUNQUE )[10][11]:
trad.
È impossibile ignorare l'editoriale pubblicato sul Times, in cui i bastardi hanno definito l'attacco terroristico a Igor Kirillov e al suo assistente un "legittimo atto di difesa".
Bene, allora... Secondo questa logica:
1. Tutti i decisori della NATO dei paesi che hanno fornito assistenza militare a Bandera Ucraina stanno partecipando a una guerra ibrida o convenzionale contro la Russia. Ce n'è un'intera legione. Non c'è nemmeno abbastanza spazio per elencarli, ma tutti questi individui possono e devono essere considerati legittimi obiettivi militari per lo stato russo. E per tutti i patrioti russi, peraltro.
2. Le persone che hanno commesso i crimini contro la Russia sopra menzionati hanno sempre dei complici. E anche loro ora sono legittimi obiettivi militari. Tra questi potrebbero esserci gli sciacalli schifosi del Times, che si sono nascosti codardamente dietro un editoriale. Cioè, l'intero team dirigenziale della pubblicazione.
Logico? Molto! Quindi, fate attenzione! Dopotutto, a Londra tutto è concesso...
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[11] |
Non fa una piega.
1.3
L'indomani dell'attentato, i servizi russi ( FSB ) hanno fermato un cittadino uzbeko sospettato di essere l'esecutore materiale :
trad.
L'FSB arresta un cittadino uzbeko per aver compiuto un attacco terroristico in cui è morto un generale russo
Si segnala che le forze di sicurezza hanno identificato e arrestato un cittadino dell'Uzbekistan, nato nel 1995, che ha fatto esplodere un ordigno esplosivo artigianale nei pressi di un edificio residenziale in Ryazansky Avenue a Mosca.
[ ... ].
"Il terrorista ha confessato di essere stato reclutato dall'intelligence ucraina. È stato inviato a Mosca su loro ordine, dove ha ricevuto un potente ordigno esplosivo improvvisato e lo ha posizionato su uno scooter elettrico, che ha parcheggiato vicino all'ingresso della residenza di Kirillov. Per monitorare l'indirizzo, ha noleggiato un veicolo di car sharing e installato una telecamera Wi-Fi, che ha trasmesso in diretta agli organizzatori a Dnepr (ex Dnepropetrovsk)", ha spiegato l'FSB.
Dopo aver ricevuto un filmato che mostrava gli agenti uscire dall'edificio, l'ordigno esplosivo è stato fatto detonare a distanza.
"I servizi segreti ucraini hanno promesso al cittadino uzbeko 100.000 dollari e un viaggio in un paese dell'Unione Europea per l'assassinio del funzionario della difesa russo", ha aggiunto l'ufficio stampa.
Il detenuto è stato trasferito al Comitato investigativo russo per documentare le sue azioni criminali nell'ambito del procedimento penale, che include accuse ai sensi dell'articolo 205 del Codice penale russo (Legge sul terrorismo), dell'articolo 105 (Omicidio), dell'articolo 222.1 (Deposito illegale di esplosivi e dispositivi esplosivi) e dell'articolo 223.1 (Fabbricazione illegale di esplosivi e dispositivi esplosivi). "Rischierebbe l'ergastolo per questi crimini", ha affermato l'FSB. "Anche i dipendenti dei servizi segreti ucraini coinvolti nell'organizzazione dell'attacco terroristico saranno localizzati e puniti", ha concluso l'ufficio stampa.
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[12] |
Come già a proposito delle indagini sull'assassinio di Darja Dugina [13] e sulla strage al centro commerciale Crocus City Hall [14] nell'hinterland moscovita, può stupire come i servizi russi siano arrivati velocemente all'identità degli esecutori ma non abbiano saputo preventivamente proteggere i target di prevedibili azioni terroristiche da parte della feccia nemica.
Certo è legittima l'opinione che tali indagini-lampo siano state ''pezze'' da presentare all'opinione pubblica per chiudere l'evidenza di falle nel sistema di sicurezza del Cremlino [15], ma credo si debbano tenere in conto sia le matrici motivazionali di attentatori russini e islamisti, che il supporto del capillare apparato integrato di video-sorveglianza digitale che sarebbe già attivo nella capitale : in tutti questi casi, abbiamo visto più video e fermi-immagine degli eventi delittuosi, degli autori materiali certi, e dei sospettati. Un sistema non già così intelligente da prefigurare con anticipo i probabili crimini, ma comunque integrato tanto da mettere rapidamente a disposizione degli inquirenti foto e video provenienti da videocamere di sorveglianza, videocitofoni, videocamere montate sulle auto, dispositivi mobili personali ( smartphone, eccetera ).
Se tale apparato a supporto delle indagini delle autorità è già attivo nelle città della Federazione Russa – Paese che non viene menzionato come all'avanguardia nelle tecnologie applicate al controllo sociale pervasivo e capillare, si confronti ad esempio con la RPC – lo è probabilmente anche in quelle del cosiddetto Occidente allargato quindi anche in Italia.
E questo sistema integrato è qualcosa di cui dovremmo riflettere. Poi, ognuno si faccia la propria opinione.
1.4
L'indomani dell'attentato, il presidente decaduto e burattino degli anglosassoni Vladimir Zelenskij ( Владимир Александрович Зеленский ) ha beffardamente rilanciato la proposta di una tregua [16] ch'è ovviamente irricevibile dal Cremlino a stretto giro dell'uccisione dell'alto ufficiale e, probabilmente, non è nei piani russi da molto tempo e non lo sarà più.
E' uno schema già visto molte volte nel corso dell'Operazione militare speciale : ogni volta che si parla di trattative, accade un evento tragico che invalida il possibile discorso.
Lasciamo perdere.
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