Testata

Lo scalpo della barba







Pausa
Ogni tanto bisogna fare una pausa
contemplarsi senza l'abitudine quotidiana
esaminare il passato
dato per dato
tappa per tappa
mattonella per mattonella
e non piangersi le menzogne
ma cantarsi le verità.

( Mario Benedetti )



Pulizia

Questa poesia dell'uruguaiano Mario Benedetti [ 1 ] che ho letto su una delle pagine migliori del mio net faccialibresco [ Seppuku ( Vento divino ) ], potrebbe essere una buona traccia per l'agenda prossima dei sostenitori del partito Fare - per fermare il Declino ...
Ma i commenti da branco imbestialito, che sviscerano il peggio della mentalità settaria, faziosa, immorale ( dedita alla doppia moralità ) italiana, al post del prof. Luigi Zingales dell'Università Chicago Booth, ci illustrano la cruda realtà del Belpaese, già risaputa : una massa di piccoli utilitaristi con tanto pelo sullo stomaco, che puntano al posto sovvenzionato e comodo, all'interno dell'amministrazione di un partito che, a questo punto, difficilmente accederà ad ingenti fondi pubblici ( = non realizzerà una percentuale apprezzabile di voti ).
Altrochè pulizia interiore, qui occorre l'auto-spurghi.


Il caso è noto : a 5 giorni dalle elezioni, Zingales esce dal partito di cui è stato co-fondatore e dirigente, sputtanando l'abitudine del leader e uomo-immagine, il giornalista ( ma almeno, ce l'avrà la tessera ? ) Oscar Giannino, a millantare titoli di studio mai conseguiti.
In particolare, un master in scienze economiche presso la stessa Università nordamericana di cui Z. è docente, ma molte biografie on-line millantavano addirittura due lauree, in Economia e Giurisprudenza.
{ anche se nell'accezione comune lo si ritiene tale, il paventare titoli inesistenti non è millantato credito, un reato configurato in altra maniera ... leggete la definizione nel sito della Treccani }
Il mag Giornalettismo riepiloga alcuni documenti della faccenda nel post “Zingales lascia Fermare il declino per il curriculum di Giannino” .
Io vi porgo questa tabella ( non esaustiva ) :





Stigmatizzo anche il gesto vigliacco di Giannino del primo momento, dare la colpa a un “giovane stagista” di FARE, per i dati errati pubblicati nei suoi curriculum on-line.
In realtà, la sincronia ( anzi, identità ) tra le menzogne scritte sui master a Chicago e quanto detto in audiovideo dallo stesso Giannino, fa cadere ogni dubbio sul fatto ch'egli fosse al corrente di quanto pubblicato sul suo conto.

Sono altresì curioso, in quanto lettore abituale della testata cartacea, di vedere se Wired ( edizione italiana ), di cui uno dei cavalli di battaglia è il supporto alla meritocrazia e alle intelligenze italiane, pubblicherà ancòra i brevi articoli di Giannino nella sezione dedicata all'Economia, cioè di un cialtrone forse mitomane ( così appare, quando s'inventa pure gli aneddoti sul master inesistente ) che millanta titoli accademici che non ha conseguito.

Reazioni della base

E' la parte più deprimente del caso.
Luigi Zingales ha pubblicato le motivazioni in un post sulla sua pagina faccialibresca pubblica in lingua italiana, e il filare dei commenti è diventato presto una corrida indecorosa di insulti e minacce, un vomito quasi ininterrotto, da parte dei militanti.
Gli si rinfaccia il tempismo dell'uscita, a pochi giorni della campagna elettorale ( e d'accordo, può dare spazio a qualche sospetto, ma in assenza di PROVE è meglio tacere ), ma pochi, anzi pochissimi, accusano di scorrettezza il guru Giannino, che ha sporcato con le menzogne non solo sé stesso, ma anche il movimento di cui egli è il portavoce, uomo-immagine.
Il tipico atteggiamento dell'italiano sbruffone, dalla bocca larga, che ne racconta troppe ( e sbagliate ), che millanta titoli immaginari che altri, però, hanno conseguito con impegno e fatica, e ce ne sono tanti nel suo stesso movimento. Megalomane, forse. Che poi, accusa i baroni e le storture anti-meritocratiche di un Sistema che l'ha cresciuto come giornalista, ai tempi della Voce Repubblicana ( quotidiano di partito, sostenuto non dal mercato ma bensì dagli ingenti finanziamenti del PRI ).
Da che pulpito ?
A me, il personaggio Giannino piaceva per la chiarezza espositiva ( che io approvassi o meno la sua strategia ) e l'eccentricità esteriore e scenica. E' diventato, per colpa del suo stesso agire, la macchietta che gli avversari “da curva” gli rinfacciavano, a causa degli abiti dai colori troppo sgargianti ( pare sia parzialmente daltonico ) e di altre stramberie.

Assurdo boomerang.
Persa la credibilità al 100%.

Ma il peggio è che molti stanno ancòra con Giannino, e lo difendono, pensando ( da furbetti ) che sia ancòra un cavallo vincente. E sono certo che costoro sono tra coloro che, a suo tempo, hanno sputtanato le balle di Berlusconi, la laurea albanese del Trota, e comportamenti simili degli avversari ...

Zingales ha avuto il dovere morale di intervenire.
Se qualcun'altro avesse spulciato la menzogna ( e in campagna elettorale, gli avversari bene organizzati hanno un ufficio stampa che fa i “riccioli” ai nemici ) prima di lui, egli stesso, in quanto prof. di quella Università, sarebbe stato sputtanato in quanto sodale politico del ciarlatano.
Negli Usa, funziona così.
E' un semplice meccanismo di reputazione.

Che pure G., adepto delle teorie economiche di Milton Friedman e della cultura yankee, conosceva e avrebbe dovuto tenere a mente.
Semmai, l'unica pecca del prof. Zingales è, appunto, l'avere una mentalità nordamericana ... così lontana da quella cialtrona e caciottara, italiana, che la base ha efficacemente spottato nei commenti e che l'eccentrico barbuto ha attaccato nei mesi con fiumi di parole dai palchi.
L'unica uscita possibile è l'immediato allontanamento temporaneo o ( meglio ) definitivo di G., nel rispetto dei sostenitori ( ce ne sono ) che alla pulizia ci tengono.






Dimissioni

E' di pochi minuti fa ( aggiorno il post alle 16 ) la notizia che le dimissioni di Oscar Giannino sono state accettate dalla dirigenza di FARE.
Al suo posto, Silvia Enrico.



Presa di posizione di Wired

Ed ecco il post “Giannino, il Due-Facce della politica italiana ?” su wired.it ( lo leggo alle 19 : 50 ), a firma di Andrea Curiat, che spero abbia l'autorevolezza di un editoriale e sia, quindi, la chiara presa di posizione del mag con cui Giannino ha collaborato fino alla campagna elettorale ( fatto da me già citato sopra, in quanto lettore ).

Se il titolo è interrogativo, dopo un sintetico riepilogo del casino, chiude con queste parole che mi fanno bene sperare sul rigore della testata : “È forse vero, come suggeriscono molti sostenitori di Fare, che un master fasullo non è grave quanto altri episodi di corruzione e malaffare in cui è stata coinvolta recentemente la politica italiana. E la buona o cattiva fede di Giannino è ancora oggetto di dibattito, nonostante le prove a sfavore. Resta il fatto che qualsiasi menzogna da parte di un personaggio pubblico non è moralmente giustificabile, né compatibile con un ruolo di rilievo politico.”

Chi è Silvia Enrico

Sul Fatto Quotidiano un post dedicato a Silvia Enrico, 36 anni di Albenga ( Savona ), avvocato, neo-presidente di FARE - Fermare il declino.


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2 commenti:

  1. Giannino è un misterioso mitomane - si sa che quando fai politica e ti candidi come primo ministo, ti contano anche i peli del culo - e Zingales è uno stronzo, un traditore ed un venduto. Le spie vanno sempre fucilate quando fanno il doppio gioco a prescindere. Nessuno si si può più fidare di loro. Vanno quindi eliminate.

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