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Tim Cook ( CEO ) ha presentato l'Apple Watch [ 1 ] assieme a revisioni di vecchi cavalli di battaglia : [ 2 , 3 ].
Un oggetto della famiglia indossabile e più generale di quella delle cose intelligenti ( l'inoculazione di chip e sensori negli oggetti quotidiani, dal frigorifero alle scarpe ) ... che non mi sembra una necessità irresistibile, stante che gli smartphone che tutti ( tranne Lorenzo ) abbiamo in tasca assolvono ( più o meno bene ) a tanti compiti, tra cui le basiche attività dell'orologio da polso ( anche multiple, come nelle “vecchie plastiche” dei Casio multi-funzione di 30 anni fa ...
ve li ricordate ? ).
Mi sembra che la casa di Cupertino sia arrivata - e rapidamente - alla preannunciata “palude” post-Jobs, il nuovo Mac Pro [ 4 ] non ha spaccato e il presente-futuro dell'alienazione digitale ( “interazione homo-macchina” se preferite ) è l'Oculus Rift : [ 5 ].
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Consiglio anche a voi la lettura del pezzo di Antonio Dini su Wired ITA [ 6 ] e le opinioni critiche degli utenti esperti eco.logico e Luca Travaglini, lasciate nei commenti.
Quando io leggo di "dispositivi intelligenti" (molto spesso "diversamente sciocchi") mi viene sempre da sorridere.
RispondiEliminaTrasferiscono presunta intelligenza lì e a ciò corrisponde, regolarmente, il rincoglionimento di regressioni cognitive di masse sempre più grandi di homo, oltre a nuove forme di dipendenze e patologie.
Più o meno un'umanità assai ben ritratta nella parte finale di Wall-e.
Sì.
EliminaC'è un evidente trasferimento di abilità da Homo a Macchina.
Dovrebbe essere uno scambio alla pari, anzi gli esseri umani dovrebbero potenziare le proprie facoltà intellettuali grazie all'ausilio delle macchine ...
ma stante la pigrizia degli esseri umani, il rapporto sta procedendo nell'altro senso.
A vantaggio massimo dei Padroni delle macchine.
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* da Homo a Machina.
EliminaD'ora in avanti userò il termine latino.
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