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Post-verità


L'era della post-verità

L'Oxford Dictionary ha indicato post-truth come parola dell'anno; la sua traduzione più in voga è post-verità: sta a indicare circostanze in cui l'opinione pubblica è formata non da fatti oggettivi, ma da appelli a emozioni e credenze personali.

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L'avvento di internet porta con sé grandi opportunità, ma anche nuove sfide: in passato le informazioni erano scarse e preziose, ma in genere piuttosto affidabili. Oggi, al contrario, la conoscenza è a portata di mano e spesso gratuita, ma il livello di attendibilità è decisamente più basso.
L'unico antidoto è allenare il senso critico, confrontare le fonti e verificare i fatti, perché molti interessi spingono per fornire informazioni parziali, incomplete o addirittura false.

= Dario Orlandi =
Pc Professionale n. 309, pag. 32


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Dario Orlandi è un bravo ragazzo che apprezzo come redattore di una delle riviste di informatica che leggo da anni, ma sembra credere che, da qualche parte in questo mondo e dimensione, sia esistita e possa esistere una “informazione oggettiva” : lo stesso termine è un ossimoro in sé, siccome la informazione prevede che esista una fonte relativa ( nel punto di vista = nelle peculiarità del soggetto emittente, che sia stato partecipe all'azione, testimone oculare, oppure che riproduca l'esperienza altrui ) dell'entità che si vuole trasmettere, e che tale entità venga trasformata in messaggio attraverso un processo comunicativo umano e tecnologico, fatto di intelletto ( una volontà personale direzionata ), tecnica linguistica e tecnica meccanica-digitale;

le tecnologie e gli usi che se fanno compartecipano alla determinazione del processo comunicativo e al “risultato finale” ( il messaggio codificato ) che non è affatto finale, ma pronto ad essere ri-processato ( de-codificato ) dal soggetto ricevente che pure possiede proprie peculiarità ( culturali, retoriche, sensoriali ... etc. ) che ne condizionano l'azione di lettura e interpretazione intima.

E questo mio preambolo non dev'essere frainteso come lo sdoganamento del cosiddetto e pessimo “relativismo assoluto” ( che è altra cosa e afferente l'ambito culturale e politico ) ma come enunciazione appena tratteggiata e doverosa dei termini basilari in gioco, la cui importanza è cruciale : siccome noi esseri umani necessitiamo di collaborare con i nostri simili nel vivere, necessitiamo di convenzioni strumentali a una piattaforma narrativa comune condivisa.

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Quello di pensare che i fatti siano del tutto verificabili a distanza, seduti comodamente alla propria scrivania, e che, viceversa, esistano degli editori di tali fatti pienamente responsabili, è una suggestione indotta dalla tecnologia della rete informatica che accorcia le distanze ( ma inevitabilmente deforma i soggetti in contatto ), nella quale cadono in tanti;
l'informazione è un costrutto umano e non un luminoso messaggio degli déi : siamo tutti immersi e collegati in una Realtà che è un ibrido reale-virtuale prima fisiologico e poi informatico, siccome il primo e più potente motore di Realtà Virtuale è il nostro cervello, che non compendia il vuoto assoluto ( a meno dell'esecuzione di pratiche meditative profonde ) ma automaticamente riempie i vuoti, realizzando costrutti teorici per dare forma a ciò che sta oltre i nostri sensi, un'azione continua, spontanea ed immediata di cui, come per altre funzioni vitali, nemmeno siamo pienamente consapevoli.

Quindi, sarebbe più corretto dire che il buon atteggiamento è l'approssimare ( e non il “verificare” di uso comune, che è un enunciato vanamente pretenzioso, come spiegato ) il prisma detto “fatto” confrontando diverse fonti tra loro al fine di abbozzare una prima struttura essenziale sulla quale vi è concordia = più probabile ( il traliccio ), memorizzando nozioni sugli argomenti implicati e cercando dettagli ( statistiche, scampoli di esperienza umana ... etc. ) che possano arricchire il più possibile l'oggetto campendone quante più sfaccettature;
{ per convenzione anche io uso e userò il termine “verifica” sebbene intesa come validazione di una approssimazione sempre revisionabile e perfettibile dell'oggetto in discussione };
ripetendo daccapo tale sequenza dei gesti più volte, si otterrà, per dirla con la terminologia della grafica digitale, un rendering [ 3 ] migliore ad ogni passata : la lettura e l'interpretazione dell'informazione come esercizio didattico e ginnastica per la mente, responsabile verso sé e gli altri ( quindi civile ), ricordando che si sta lavorando ad un modello teorico utile a vestire nel modo più aderente possibile un frammento di Realtà Concreta spesso lontano nel luogo e nel tempo.

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E' interessante, piuttosto, che l'Oxford Dictionary abbia preso atto del fenomeno della post-Verità = post-Realtà ( che scrivo con le maiuscole, in quanto entità globali e sinonimiche ) ma recintandolo, cioè considerando, in antagonismo con la manipolazione di una Verità ( assoluta, univoca ) che solo i linguisti anglosassoni ( e dio ) conoscono e vedono storpiata dai mass-media e dai personaggi avversi alla globalizzazione forzata, la costruzione dell'informazione quale nobile esercizio di trasmissione di tale falso assoluto : la Verità = Realtà è un entità solo approssimabile quando ricade oltre i nostri sensi cioè nella Realtà Estesa.


Word of the Year 2016 is...

After much discussion, debate, and research, the Oxford Dictionaries Word of the Year 2016 is post-truth – an adjective defined as ‘relating to or denoting circumstances in which objective facts are less influential in shaping public opinion than appeals to emotion and personal belief’.

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Why was this chosen?

The concept of post-truth has been in existence for the past decade, but Oxford Dictionaries has seen a spike in frequency this year in the context of the EU referendum in the United Kingdom and the presidential election in the United States. It has also become associated with a particular noun, in the phrase post-truth politics.


Oxford Dictionaries





Grafico della ricorrenza mediatica dell'espressione “post-truth” ( post-verità ) rilevata dai ricercatori dell'Oxford Dictionary nell'intervallo di 12 mesi.

Messa giù così, la definizione dedotta dal giornalismo politico a commento di Brexit ed elezioni presidenziali USA e che è stata nominata “Parola dell'anno 2016” ( Word of the Year 2016 ) [ 1 ] è un mattoncino a supporto della censura globale promossa dal puparo Soros e soci [ 2 ] anzi ne è una delle basi ideologiche.

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2017 – 01 – 01

A supporto del nuovo tassello dell'ideologia global promosso = imposto attraverso l'ennesima campagna globale, non poteva mancare il quotidiano “italiano” la Repubblica;
stamattina, primo giorno dell'anno nuovo, ho sfogliato la copia di ieri al bar ( oggi i quotidiani non escono ) e dopo una pagina dedicata al termine in auge, a pag. 5 c'è l'affondo, lo spot chiaro anzi eclatante ( a grandi caratteri ) del frame ( lo schema e recinto di pensiero ) [ 4 ] imposto dal Sistema attraverso la maggioranza dei mass-media mainstream :


Lavoro, uguaglianza, convivenza. La malattia della politica sta mettendo a rischio i pilastri della società. Può una democrazia così fragile resistere all'urto delle forza anti-sistema?

Populisti, i nuovi untori

la Repubblica, 31 dicembre 2016, pag. 5


Occhiello e titolo sono slogan significativi dell'intenzione politica del committente, vengono posti alcuni elementi come dati di fatto acquisiti e pertanto meritano di essere commentati;
i rilievi statistici e di cronaca da usare nella verifica e che invalidano l'area di discussione così recintata sono parecchi e qualche cosa ho postato anche in questo mio blog [ 5 ], ma guardatevi attorno, guardate con i vostri occhi e giudicate quelli che vengono imposti come “pilastri della società” :

– c'è lavoro ( per tutti ) ?
– c'è uguaglianza ?
– c'è una convivenza armoniosa tra le parti sociali ?

No.

Ma queste entità vengono poste come dati di fatto, e il lettore pasciuto, borghese e narcotizzato – il tipico lettore post-comunista di questa testata – aduso alla consumazione della droga stampata, le giudicherà scontate e assolutamente vere, e continuerà la lettura confortato nelle sue false sicurezze afferenti la Realtà Estesa ( menzogne sostenute, però, dalla sicurezza economica personale e familiare nella Realtà Sensoriale individuale : il lettore di questa testata ragiona di pancia, e gli spacciatori detti “giornalisti” gli dispensano quotidianamente pillole salva-coscienza che sono altrettante istruzioni politiche ).
A questo punto la redazione compie il salto di qualità, ed ecco l'appello al Popolo : ATTENTI !
La nostra democrazia è meravigliosa ma fragile, e può soccombere all'azione dei cattivoni di turno, le “forze anti-sistema”, i “populisti”, i “nuovi untori” che tentano ogni giorno di avvelenare i cuori della gente comune, e di rovinare questo Paradiso in Terra di cui beneficiamo e che solo gli stolti e i deviati non apprezzano.
Qua siamo oltre anche la faccenda spicciola e sovrastimata della corruzione negli affari pubblici, a sentire questi spacciatori i problemi sociali attuali e futuri non sono generati da pessime politiche economiche ( sistemiche, occupazionali, immigrazionali ) ma dai seminatori di zizzania come Salvini, Farage, Trump e altri.

{ splendido esempio pratico di cortocircuito del ragionamento posto dai linguisti e da Orlandi }.


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4 commenti:

  1. Penso che qualunque cosa leggiamo, vediamo ecc. sarà sempre soggetta a valutazioni che rappresenteranno comunque e sempre idee, opinioni, elaborazioni ecc. altrui. Penso che se non si vuol finire nella trappola dell'inganno, del raggiro, della falsità in se e per se, bisogna sempre alla fine, avere la capacità propria di fare come il contadino: separare il grano dalle scorie... che lo coprono, ovvero come dire guarda la firma di chi scrive e saprai dove andrà a parare; e se non se ne conosce la fonte reale, passa guarda e non ti curar di loro. In tal modo sarà possibile dare un giudizio in piena autonomia.

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    1. ...Aggiungo che a mio parere, questo sia un metodo che andrebbe utilizzato sempre in ogni ambito della quotidianità; e che permette di verificare anche le proprie idee, opinioni, scelte e quant'altro.

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    2. Penso che se non si vuol finire nella trappola dell'inganno, del raggiro, della falsità in se e per se, bisogna sempre alla fine, avere la capacità propria di fare come il contadino: separare il grano dalle scorie...

      Ma il punto è che non puoi essere certo di “grano” e “scorie” poste oltre la tua esperienza sensoriale ( e, talvolta, capita che abbiamo i sensi corrotti da particolari situazioni psico-fisiche );
      e tuttavia, tu come me e tutti, hai il dovere di setacciare l'informazione per creare e sfaccettare il prisma;
      la convergenza di più utenti su un particolare modello di Realtà determina un comportamento di massa;
      quello in voga, sostenuto da operazioni come quella da me spottata, secondo le verifiche incrociate e confronti con i [ dati ] che ho eseguito, ci sta portando al disastro, al minimo dei danni ad un [ perenne Chaos controllato ].

      ===

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    3. ...Certo che bisogna anche confrontarsi con le proprie e le altrui incertezze; poiché penso che tutti palesemente o intimamente viviamo nelle incertezze, e sarebbe aberrante sostenere che non si hanno dubbi e incertezze...E' tuttavia, quando queste incertezze diventano di massa che si pone il quesito: Dove stiamo andando ? Ecco è in questo dualismo di posizioni che bisognerà evitare le trappole del linguaggio, delle promesse ecc. Non esiste alcuno che è lì pronto a risolvere il problema sociale, economico ecc. in modo indolore; alla fine sarà sempre Pantalone a pagare il prezzo
      pieno dei misfatti che qualsiasi modello ideologico, politico, economico, che si propone a sostituire chi lo ha preceduto...Trump, Putin, i nostrani, gli sceicchi, i regimi militari e via dicendo saranno e faranno sempre gli interessi della loro categoria di appartenenza...Pantalone non resterà altro che il ruolo di Lazzaro...

      Detto ciò ti ringrazio, ancora, per la pazienza che dedichi alle mie...menate ? Buon 2017

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