La pagina principale del sito-web Old Crap Vintage Computing, che ho catturato l'8 agosto.
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Ogni volta che navigo liberamente nella rete estesa – come nella raccolta di informazioni per il mio ultimo post [1] – trovo diamanti curati da appassionati e dati alla pubblica usufruizione, meritevoli d'essere inseriti nel mio listone [2]. Ad esempio, i siti Old Crap Vintage Computing ( trad. : Vecchia merda di computer d'epoca ) [3] e Mac GUI [4], che si occupano rispettivamente di retrocomputer delle famiglie Pc ( e compatibili, si diceva qualche anno fa ) e Mac : l'hardcore dei nostri vecchi compagni di applicazioni e giochi, di cui sono esposte le singole interiora.
Non è solo una questione di emozioni e ricordi per chi, come me ( classe 1970 ), è di quella generazione di teenager che hanno vissuto in pieno l'informatizzazione di massa degli Anni '80 con gli home computer a 8 e poi a 16 bit, e i personal computer in quelle famiglie nelle quali vi era almeno un genitore docente oppure libero professionista.
Sono occasioni per spendere una riflessione su ciò che eravamo allora, noi e l'informatica popolare, e cosa siamo diventati oggi.
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C'è stato un tempo in cui le macchine convivevano con le altre attività umane, e i social erano gli oratori delle parrocchie, le sedi dei partiti, i bar, le discoteche, e le spiagge affollate d'estate.
E mettevamo assieme i calli alle dita per l'eccessivo uso di tastiere dure e joystick e le incazzature da schermo, coi lividi, le escoriazioni, e il broncio per le partitelle disputate sul cemento e sull'asfalto.
Nei social net circolano meme sui “bei tempi andati” ma sempre in antitesi con la socialità virtuale e i dispositivi odierni, in evidente contraddizione ( contestare radicalmente lo stesso mezzo che si usa per diffondere il proprio pensiero ). Le contrapposizioni frontali ed animose quanto le curve degli stadi durante gli eventi pallonari funzionano sempre alla grande.
Eppure ...
SI', ci fu un tempo in cui pensavamo che l'informatica dovesse occuparsi di risolvere i problemi gestionali degli esseri umani e farci divertire un po' con i videogiochi, e non diventare Realtà Virtuale sempre più inclusiva e pervasiva le nostre vite, roba da letteratura e cinematografia distopica.
Il film Tron ( 1982 ) preconizzò l'estroflessione dei nostri corpi virtuali in una dimensione virtuale e reale al contempo, in cui ci si deve confrontare con le regole imposte dal programma dominante [5].