Testata

Maternità # 4






Una maternità normale

Una splendida Julia Volkova gravida e prossima al parto ha posato semi-nuda alla fine dell'anno scorso per l'edizione russa di Maxim assieme all'amica del cuore (e non solo quello) Lena Katina.
Il bambino è nato il 27 dicembre 2007 e la mamma gli ha dato il nome musulmano Samir : ogni riferimento alla crisi russo-cecena è casuale ? Il nome proprio maschile ha al suo interno la parola “mir” - МИР in cirillico russo : significa sia “mondo” che “pace” [ 1 ] - ed è anche stato il nome della stazione spaziale orbitante.
Da qualche anno le foto delle nudità in gestazione sono diventate finalmente un normale tributo all'umano miracolo che manda avanti 'sto mondo cane, ma voglio qui ricordarvi che la prima copertina dell'album “Millennio” di Eugenio Finardi (1991) fu censurata per volontà di un alto prelato (lo stesso cantautore lo denunciò in tv da Red Ronnie) : era una casta foto in b/n del pancione della compagna, abbracciato dalle mani affettuose del venturo papà ...

(continua a leggere).

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In data 5/8 ho rifinito ed espanso questo post, pubblicato integralmente sul sito maggiore (anche nella sezione dedicata - NTEH - alle espressioni/censure del corpo).

Links

Bufalo = Una maternità normale

Io voglio vendermi = articolo di Macela Iacub, Catherine Millet e Catherine Robbe-Grillet

Beliy plaschik (uncensored version) = video in Youtube.com

Beliy plaschik (hq version) = video in Youtube.com

2 commenti:

  1. Oh, finalmente qualcuno oltre il sottoscritto che apprezza il coraggio del video da te citato! Ogni volta che ne parlavo bene nella migliore delle ipotesi venivo preso per un sempliciotto che si era fatto abbindolare dal duo, nella peggiore come un bavoso che si eccitava.
    Sottoscrivo tutto ciò che hai detto, soprattutto sui sacrosanti diritti di una donna, ancora prima che madre, che molti non esperti in materia negherebbero tout court!
    Il punk in Italia ci ha forse solo sfiorato, ma su qualcuno fuori dalla massa tra la fine degli anni '70 e gli '80 attecchì, a tutt'oggi ci sono formazioni musicali che a quel genere si ispirano con discreto seguito, ma tutto ciò lo lascio a Philopat e a te per un eventuale altro post!

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  2. E non dimentichiamo gli "autarchici" C.C.C.P. !
    (scrivimi qualche gruppo meritevole d'essere rivangato, se ti va).

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    Le Tatu sono state sottostimate di brutto in italia, ridotte a fenomeno di consumo per adulti quasi-pedofili, perchè da noi il sesso femminile è sostanzialmente tabù e quindi non se ne può discutere.
    Ma solo derubricarlo alle battutacce da osteria sulla "gnocca" (cfr. l'arte retorica dell'esecutivo in carica) che ci stanno pure, tra maschi stanchi che bevono una birra dopo il lavoro, ma la vita biologica dovrebbe anche godere di qualche ora di ossigenazione cerebrale.

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