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Ometto


Al telefono, Galluzzo (giornalista del Corriere della Sera - ndr) mi spiegò di essere stato avvicinato dalla scorta del premier (Renzi - ndr) che gli aveva intimato di lasciare subito l’albergo. Questo il suo racconto: “Mi avvicinai al tavolo del ristorante dove cenava, nella terrazza dell’albergo, con la moglie e i figli. Mi fu possibile solo salutarlo e per un attimo stringergli la mano, poi cominciò a gridare, lasciando di stucco i tavoli degli altri ospiti, gruppi francesi, tedeschi e russi. E anche Agnese, che mi rivolse uno sguardo di comprensione, quasi di vergogna. Gridava talmente forte, inveendo contro il Corriere che invadeva la sua privacy, che la scorta accorse come se lui fosse in pericolo. Venni anche strattonato. Dovetti alzare la voce per dire al caposcorta di non permettersi. Lui reagì minacciandomi. Mi disse che tutta la mia giornata era stata monitorata, dal momento in cui avevo prenotato una camera nello stesso albergo, e che di me sapevano tutto, anche con sgradevoli riferimenti, millantati o meno conta poco, alla mia vita privata”. Insomma, intollerabile. Se Berlusconi avesse fatto una cosa simile saremmo tutti insorti.
Ferruccio De Bortoli


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C'è nulla da aggiungere, a questa anticipazione del libro “Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant'anni di giornalismo” del giornalista Ferruccio De Bortoli.

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2 commenti:

  1. A me infastidisce - a prescindere dalla verità degli annunci - che si possano dichiarare cose, comunicazioni, dialoghi e poi debba (possa) passare una vita prima che le parti in causa portino prove concrete a riprova di quanto affermano o smentiscono. Tutto qua (se vi pare poco..)

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    1. Che cosa intendi per ''prove concrete'', e come potrebbero essere acquisite ?

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