Sodomia in corpo (civico) 39
Giovedì sono andato a fare colazione al bar pasticceria "Dulcis in fundo" in via Murri (di fianco alla nota gelateria "Capo Nord") : un'impresa familiare che ha dato uno stile proprio agli ottimi prodotti sul banco, dalle brioches ai dolci più elaborati.
Un'impresa la cui salute è messa in pericolo dalla dissennata mannaia cofferatiana che senza un motivo ragionevole s'è messa a falciare tutti i déhors dei bar e osterie di Bologna.
Una mossa imbecille e persino autolesionista, perchè gli esercenti pagavano fior di quattrini per l'affitto del suolo pubblico e per le inevitabili contravvenzioni elevate dai vigili urbani per i motivi più disparati : ma ci potete scommettere che le minori entrate non incideranno negativamente sui lauti stipendi di sindaco ed assessori.
Piuttosto, gli idioti provvedimenti di rimozione colpiscono gli esercenti (soprattutto coloro che dispongono di uno spazio interno esiguo e facevano affidamento sui posti a sedere all'esterno per fare il realizzo) e gli stessi bolognesi che potevano gustarsi comodamente un caffè con la pasta, con il riscaldamento dei "famigerati" funghi (pure quelli) nei mesi invernali.
Col cazzo che vedrete il potente Sergio Gaetano Cofferati bersi una bevanda seduto ad un tavolino in mezzo alla strada e al freddo invernale.
In terzo luogo i turisti : che già sono pochi nonostante Bologna sia felicemente situata tra Firenze e Venezia, ed hanno ancòra meno motivi per fermarsi in quella che una volta era la "capitale" italiana della gastronomia e dell'ospitalità.
Già : perchè dovrebbero fermarsi a Bologna ?
Il proprietario del "Dulcis in fundo" si lamentava sul Carlino di 70.000 euri spesi per montare un déhors con regolare autorizzazione, poi negata da questa giunta sfigata. Un colpo che mette a dura prova un esercizio commerciale che dà da mangiare a dieci famiglie.
Ma lo ripeto :
col cazzo che vedrete il potente Sergio Gaetano Cofferati bersi una bevanda seduto ad un tavolino in mezzo alla strada e al freddo invernale.
La pena fantozziana spetta ai comuni mortali e non agli onnipotenti di lungo corso sindacale.
Ipotesi per uno sfascio della città
Tornando a piedi a casa passavo come d'abitudine per via Fondazza, dove ho avuto la seconda amara sorpresa : stavano smontando anche il piccolo déhors del bar al civico n. 39 (vedi la foto, con Gessi sulla destra in plastica posa) ch'era usato - oltre che dagli avventori - anche da qualche gruppo di giovani musicisti nelle prime ore serali.
La musica fa allegria, quindi bisogna eliminare la musica.
Qualche residente si lamentava per l'uso rumoroso che vagabondi, spacciatori e altra bella gente faceva del déhors dopo la chiusura del bar, ma io mi chiedo dove sono finiti 500 e passa vigili urbani che non li vedi mai in strada nè di giorno, nè di notte (quando ce ne sarebbe più bisogno).
Il Comune è incapace di fare rispettare l'ordine pubblico - al di là dei tanti proclami cofferatiani (ha fatto scuola in italia) - e allora butta via sia il bambino che l'acqua sporca : metodi stalinisti, come sanno già i gestori dei centri sociali.
Questo è un barettino che ha uno spazio davvero striminzito all'interno : ce la farà il barista Lele a sbarcare il lunario ?
Mi fa davvero male vedere una pessima amministrazione comunale infierire stoltamente su chi lavora duro, si fa il culo per più di dieci ore al giorno e - come nel caso della pasticceria "Dulcis in fundo" - raggiunge nel proprio campo livelli di assoluta eccellenza : più volte ho cercato di sforzarmi di immaginare le reali motivazioni del Comune, spalleggiato in quest'opera di sfascio dalla Sovrintendenza ai beni culturali ...
1) sadismo puro e semplice. Un rapporto sadomaso tra adulti consenzienti (è necessario essere maggiorenni per votare) : ci sono ancòra elettori che non rinnegano il voto dato al Coffy, ma sono sempre di meno.
2) umarellismo : la volontà di accondiscendere le generazioni ottuagenarie fino alla biologica estinzione. Ma purtroppo la vita umana s'è allungata, e allora conviene emigrare.
3) riedizione dell'austerity felsinea di zangheriana memoria (anni '70) peggiorata dalla desiderio dell'attuale sindaco di dimostrare la propria virilità.
Peraltro già avvalorata dall'avere figliato con una compagna che ha quasi la metà dei suoi anni, ma al suo smisurato ego non è bastato.
4) riedizione del "ridente" hinterland milanese degli anni '70, dove l'attuale sindaco foresto ha fatto carriera nel sindacato. Con la differenza che oggi i comuni dell'hinterland milanese ridono e sono senz'altro più felici, mentre Bologna piange.
Un'impresa la cui salute è messa in pericolo dalla dissennata mannaia cofferatiana che senza un motivo ragionevole s'è messa a falciare tutti i déhors dei bar e osterie di Bologna.
Una mossa imbecille e persino autolesionista, perchè gli esercenti pagavano fior di quattrini per l'affitto del suolo pubblico e per le inevitabili contravvenzioni elevate dai vigili urbani per i motivi più disparati : ma ci potete scommettere che le minori entrate non incideranno negativamente sui lauti stipendi di sindaco ed assessori.
Piuttosto, gli idioti provvedimenti di rimozione colpiscono gli esercenti (soprattutto coloro che dispongono di uno spazio interno esiguo e facevano affidamento sui posti a sedere all'esterno per fare il realizzo) e gli stessi bolognesi che potevano gustarsi comodamente un caffè con la pasta, con il riscaldamento dei "famigerati" funghi (pure quelli) nei mesi invernali.
Col cazzo che vedrete il potente Sergio Gaetano Cofferati bersi una bevanda seduto ad un tavolino in mezzo alla strada e al freddo invernale.
In terzo luogo i turisti : che già sono pochi nonostante Bologna sia felicemente situata tra Firenze e Venezia, ed hanno ancòra meno motivi per fermarsi in quella che una volta era la "capitale" italiana della gastronomia e dell'ospitalità.
Già : perchè dovrebbero fermarsi a Bologna ?
Il proprietario del "Dulcis in fundo" si lamentava sul Carlino di 70.000 euri spesi per montare un déhors con regolare autorizzazione, poi negata da questa giunta sfigata. Un colpo che mette a dura prova un esercizio commerciale che dà da mangiare a dieci famiglie.
Ma lo ripeto :
col cazzo che vedrete il potente Sergio Gaetano Cofferati bersi una bevanda seduto ad un tavolino in mezzo alla strada e al freddo invernale.
La pena fantozziana spetta ai comuni mortali e non agli onnipotenti di lungo corso sindacale.
Ipotesi per uno sfascio della città
Tornando a piedi a casa passavo come d'abitudine per via Fondazza, dove ho avuto la seconda amara sorpresa : stavano smontando anche il piccolo déhors del bar al civico n. 39 (vedi la foto, con Gessi sulla destra in plastica posa) ch'era usato - oltre che dagli avventori - anche da qualche gruppo di giovani musicisti nelle prime ore serali.
La musica fa allegria, quindi bisogna eliminare la musica.
Qualche residente si lamentava per l'uso rumoroso che vagabondi, spacciatori e altra bella gente faceva del déhors dopo la chiusura del bar, ma io mi chiedo dove sono finiti 500 e passa vigili urbani che non li vedi mai in strada nè di giorno, nè di notte (quando ce ne sarebbe più bisogno).
Il Comune è incapace di fare rispettare l'ordine pubblico - al di là dei tanti proclami cofferatiani (ha fatto scuola in italia) - e allora butta via sia il bambino che l'acqua sporca : metodi stalinisti, come sanno già i gestori dei centri sociali.
Questo è un barettino che ha uno spazio davvero striminzito all'interno : ce la farà il barista Lele a sbarcare il lunario ?
Mi fa davvero male vedere una pessima amministrazione comunale infierire stoltamente su chi lavora duro, si fa il culo per più di dieci ore al giorno e - come nel caso della pasticceria "Dulcis in fundo" - raggiunge nel proprio campo livelli di assoluta eccellenza : più volte ho cercato di sforzarmi di immaginare le reali motivazioni del Comune, spalleggiato in quest'opera di sfascio dalla Sovrintendenza ai beni culturali ...
1) sadismo puro e semplice. Un rapporto sadomaso tra adulti consenzienti (è necessario essere maggiorenni per votare) : ci sono ancòra elettori che non rinnegano il voto dato al Coffy, ma sono sempre di meno.
2) umarellismo : la volontà di accondiscendere le generazioni ottuagenarie fino alla biologica estinzione. Ma purtroppo la vita umana s'è allungata, e allora conviene emigrare.
3) riedizione dell'austerity felsinea di zangheriana memoria (anni '70) peggiorata dalla desiderio dell'attuale sindaco di dimostrare la propria virilità.
Peraltro già avvalorata dall'avere figliato con una compagna che ha quasi la metà dei suoi anni, ma al suo smisurato ego non è bastato.
4) riedizione del "ridente" hinterland milanese degli anni '70, dove l'attuale sindaco foresto ha fatto carriera nel sindacato. Con la differenza che oggi i comuni dell'hinterland milanese ridono e sono senz'altro più felici, mentre Bologna piange.
Era l'uomo del dialogo
Il cremonese Sergio Gaetano Cofferati s'era arruffianato i favori dei miei concittadini con una campagna elettorale porta-a-porta agita attraverso il dialogo diretto : uno dei leit-motiv era proprio la scarsa disponibilità all'incontro, mostrata dal sindaco in carica Giorgio Guazzaloca.Leggo nella sua scheda in wikipedia : "Al centro della campagna elettorale di Cofferati vi è il tema della partecipazione dei cittadini alla vita politica cittadina" (ma non sapevano ancòra che sarebbe stato un bel 90°).
Il Coffy no ... era moderno : aveva fatto costruire un sito-web per la campagna elettorale ma che doveva rimanere attivo anche dopo e diventare un portalino per comunicare con gli utenti della rete.
Appena eletto aveva fatto demolire una parete in cartongesso che divideva la sala dell'ufficio in due : un "muro" tra il sindaco Guazzaloca e gli elettori, era uno dei refrain della suddetta attività politica.
Rincarava pure : aveva stabilito un giorno alla settimana in cui avrebbe personalmente incontrato i cittadini.
Che uomo moderno.
Dopo pochi mesi :
1) ha chiuso il sito web : compare l'immagine dei "lavori in corso", ma non tutti avevano compreso al volo la sinistra ironia del messaggio.
Smobilitazione della vita sociale, come dire : palate di merda sui cittadini.
2) ha disdetto l'incontro settimanale : sua Onnipotenza non gradiva essere contraddetto da quei plebei dei bolognesi.
Forse ha ragione Maso Vox : ci meritiamo questo e ci meritiamo di tutto.
Links
Sergio Cofferati - sito ufficiale
Sergio Cofferati - scheda in wikipedia
Il cremonese Sergio Gaetano Cofferati s'era arruffianato i favori dei miei concittadini con una campagna elettorale porta-a-porta agita attraverso il dialogo diretto : uno dei leit-motiv era proprio la scarsa disponibilità all'incontro, mostrata dal sindaco in carica Giorgio Guazzaloca.Leggo nella sua scheda in wikipedia : "Al centro della campagna elettorale di Cofferati vi è il tema della partecipazione dei cittadini alla vita politica cittadina" (ma non sapevano ancòra che sarebbe stato un bel 90°).
Il Coffy no ... era moderno : aveva fatto costruire un sito-web per la campagna elettorale ma che doveva rimanere attivo anche dopo e diventare un portalino per comunicare con gli utenti della rete.
Appena eletto aveva fatto demolire una parete in cartongesso che divideva la sala dell'ufficio in due : un "muro" tra il sindaco Guazzaloca e gli elettori, era uno dei refrain della suddetta attività politica.
Rincarava pure : aveva stabilito un giorno alla settimana in cui avrebbe personalmente incontrato i cittadini.
Che uomo moderno.
Dopo pochi mesi :
1) ha chiuso il sito web : compare l'immagine dei "lavori in corso", ma non tutti avevano compreso al volo la sinistra ironia del messaggio.
Smobilitazione della vita sociale, come dire : palate di merda sui cittadini.
2) ha disdetto l'incontro settimanale : sua Onnipotenza non gradiva essere contraddetto da quei plebei dei bolognesi.
Forse ha ragione Maso Vox : ci meritiamo questo e ci meritiamo di tutto.
Links
Sergio Cofferati - sito ufficiale
Sergio Cofferati - scheda in wikipedia
I dehors sono un'occupazione privata di suolo pubblico, punto e basta. Un togliere respiro ai cittadini. Un costruire dove è già troppo costruito. Una ghiotta opportunità economica per i commercianti ("l'affitto" del suolo pubblico costa enormemente meno dell'equivalente privato). Una immensa tortura per gli abitanti limitrofi. Un enorme incentivo al bivacco notturno (vietato e severamente sanzionato in tutta Europa). Terreno libero per pusher. Grazie Guazzaloca per averci regalato i dehors, così socializzanti e democratici. Cattivaccio e liberticida il Cofferati che attacca questo modo civile e socializzante di vivere la notte per difendere chi poi? La grande maggioranza dei cittadini? Pfui, gente che non conta a nulla, pecoroni da tosare.
RispondiEliminaDimenticavo, quei fascisti che abitano nei pressi dei dehors si sono ritrovati l'abitazione con un deprezzamento dal 10 al 20% (fonte Aspi)e la quasi impossibilità di venderla, ha, ha ,ha, ben gli sta.
W la democrazia!!!
"Un enorme incentivo al bivacco notturno (vietato e severamente sanzionato in tutta Europa)."
RispondiEliminaCaro Poldo, non ho inneggiato al bivacco notturno nè alle molestie notturne (rumori e sporcizia).
Anzi sono vietate pure in italia, e ho scritto nel post che a Bologna latita chi la legge la dovrebbe fare rispettare : in primo luogo i vigili urbani che dovrebbero essere gestiti dal Comune, e la giunta cofferatiana ne è palesemente incapace (come la precedente guazzalochiana).
Della "casta" dei vigili hanno scritto firme più blasonate del sottoscritto.
Come ho scritto in altri post di questo blog : un conto è applicare le leggi vigenti (che ci sono già ma restano sulla carta) magari con la dovuta misura ed il buon senso che invece decresce quasi ogni giorno, un conto è buttare via il bambino e l'acqua sporca (legge talebana del "taglione") come sta facendo l'ex-sindacalista.
1) Nella mia vita ho viaggiato un po' in Europa, ed in tutte le città dove ho soggiornato ho trovato anche più déhors che a Bologna ...
Allora ti chiedo : sono "strani" o "eccezionali" loro, o sono i nostri burocrati ad essere incapaci di amministrare la nostra città ?
2) Sui commercianti (e gli artigiani) che fanno i milioni di euro beh ... tralascio il commento su questo stralcio di retorica bolscevica d.o.c. e ti aggiorno : tranne alcuni casi sempre più rari, la "gallina" ha smesso di fare le uova d'oro ormai vent'anni fa.
Visto che abbiamo un amico di blog (Hardla) in comune, mi permetto da (ex?) elettore di centrodestra di fare della facile ironia.
RispondiElimina1) Se non vi piacciono i metodi stalinisti perché avete votato un "nipotino di Stalin"?
2) Arridatece Guazzaloca?
3) Kossig... ahem! Kofferati si è fatto voler bene dalla sinistra per le sue posizioni di sindacalista intransigente. Se uno è intransigente da sindacalista vi aspettavate che fosse tollerante da sindaco?
(Commenti semi-seri. Da non prendere troppo sul serio, ma forse con un fondo di verità...)
Caro Fry, si possono dire cose serie con giovialità, ci mancherebbe.
RispondiEliminaE qui voglio sottolineare : 1) io non ho votato il Kofferati, mi puzzava "un po'" (molto).
2) e - a dire il vero - Guazzaloca non m'è mai stato sulle palle, ma certi politici di sostegno davvero destrorsi sì (ed erano in Consiglio).
Quindi : pari e patta, mi astenni dal voto ... al tempo, nemmeno io capii bene tutto l'entusiasmo che i sinistrorsi tributarono al cremonese ... poi, a ben vedere, è la solita storia trita : l'armata di apparatchik che a vario titolo lavorano grazie al Pd e alla tesseruccia rossa, hanno mantenuto un'ottusità granitica e hanno recuperato l'antica disciplina dopo una sola elezione di sbandamento ... l'anti-berlusconismo fesso ha completato l'orrida opera.
Il presente è già "storia" : adesso tutti si lamentano del Koffy, e non solo la "sinistra vera".