Testata

Sviluppo



{ una foto pubblicata su faccialibro, segnalata dall'amico Piero Pierobon [ 1 ] }.




Un esempio dell'impatto distruttivo di una tecnologia calda che fa seguito a una fredda ci è dato da Robert Theobald in The rich and the poor.
Quando i missionari diedero scuri d'acciaio agli aborigeni australiani, la loro cultura, basata sulle scuri di pietra, si dissolse. Questi utensili non soltanto erano pochi, ma erano sempre stati un simbolo di fondamentale importanza, dello status virile. I missionari si procurarono grandi quantità di affilate scuri d'acciaio e le diedero anche alle donne e ai bambini.
Gli uomini dovettero addirittura farsele prestare dalle donne, con conseguente crollo della loro dignità. Una gerarchia tribale e feudale di tipo tradizionale si sfalda rapidamente al contatto con qualunque medium caldo di tipo meccanico, uniforme e ripetitivo.
Il denaro, la ruota, la scrittura, o qualsiasi altra forma di accelerazione specialistica degli scambi e dell'informazione, finiranno per frammentare la struttura tribale.
Analogamente un'accelerazione molto più intensa, come quella che si verifica con l'elettricità, può servire a ristabilire uno schema tribale di intenso coinvolgimento, come è avvenuto in Europa con l'avvento della radio e come sembra stia per accadere in America con la tv.
Le tecnologie specialistiche detribalizzano.
La tecnologia elettrica non specialistica ritribalizza.

[ da Gli strumenti del comunicare ( 1964 ) di Marshall McLuhan ( ed. il Saggiatore, 2011 ) ]


 

Guardata al volo, sembra una foto sensazionale, un anacronismo tra l'aborigeno della Provincia indonesiana di Papua [ 2 ] ( la localizzazione geografica, secondo questa pagina di discussione ) e il portatile Sony Vaio [ 4 ] ch'egli tiene sotto braccio.
Vi sono capi-tribù, nelle comunità etniche di atavici usi e costumi di vita sparse per il mondo, che hanno studiato all'Università ... poi, tornando tra i loro tribali, devono vestire l'abito che conferisce loro autorità e continuità con le tradizioni, per esercitare il comando. Questo può valere anche per i membri semplici, assunto che l'Occidente ha infettato ormai ogni gruppo umano, ad ogni angolo della Terra.
Es. : lo zingaro bolognese che s'è laureato ma cammina a piedi scalzi ( ostento dell'appartenenza, o almeno delle radici ) di cui Matteo Bortolini aka Ponyluna [ 5 , 6 ] è fan sfegatato ...

Ma tornando alla riflessione di McLuhan ( che s'appoggia a coordinate assolute ed etniche non lontane da quelle della fotografia ), come dovremmo interpretare questa immagine e il suo simbolismo, oggi ?
La rete globale [ 7 ] espressione e prodotto della globalizzazione economica, sinergica il desiderio di abbattere i tempi della conoscenza per agevolare la produzione e l'uniformità del parco consumatori ( più specifiche le richieste, più articolata e costosa è la fabbricazione di un bene, al contrario i costi di produzione calano a picco se l'estetica della massa di coloro che ne devono beneficiare è stata resettata e poi uniformata sul design più essenziale, come ben comprese il Politburo sovietico ma non i tardo-romantici avversari nazisti, che infatti persero la Guerra sul piano industriale ), anzichè performare un'azione omologativa delle diverse culture, può essere uno strumento utile al rafforzamento della nicchia attraverso l'affermazione delle caratteristiche tipiche ( se non uniche ) del proprio gruppo.

Può rimediare alle diaspore di tanti popoli, fornendo una connessione di informazioni testuali e visuali sulla matrice nativa, canali audiovisivi per la comunicazione in tempo reale e altro, ritessendo ( o riparando ) quella rete di relazioni umane strappata da forze esterne soverchianti ... vedi, ad esempio, i molti siti a supporto delle comunità baltiche ( lituani, lettoni, estoni ) negli Stati Uniti ed in altri Paesi che offrivano lavoro e libertà al riparo dall'Olocausto nazista e dalle repressioni sovietiche ( tanto efferate in Lettonia e Ucraina, da fare teorizzare il genocidio ).
Un altro esempio che mi balza agli occhi, ogni volta che accedo alla pagina d'ingresso di Wikipedia [ 8 , 9 ], è l'alacre attività della comunità polacca : la Polonia [ 10 ] è il 34° Stato per popolazione [ 11 ] ( cui sono da aggiungere 6 milioni circa di emigrati ) e la lingua polacca è solo la 23° più parlata al mondo [ 12 ], ma la comunità wikipediana che produce le voci scritte nella lingua nativa di Copernico e Chopin è tra le più attive, e il corpo delle schede prodotte s'attesta al 5° posto.
In wikiquote.org ( sempre al momento in cui scrivo ) è addirittura al 2° posto, dopo l'inglese [ 14 ].
Posso interpretare questo risultato come una forte volontà di tessere una trama che tenga assieme tutti i polacchi etnici, offrendo ai migranti un supporto pratico alla loro quotidianità ( immediatamente traducibile nel secondo linguaggio, quello di approdo, cliccando nella lista a sinistra, in quanto l'enciclopedia on-line è anche un macro-dizionario funzionale ) e, insieme, mantenere un legame linguistico con la terra d'origine.
Aggiungo la manifestazione di un orgoglio nazionale solo sopito durante la sottomissione all'Unione Sovietica, ora liberato in un contesto internazionale di pacifico e costruttivo antagonismo.



I gruppi umani ( nazioni marginali, comunità aborigene, tribe metropolitane, etc. ) che entrano a contatto con i calcolatori ( o che recuperano l'uso dei calcolatori, dopo che era stato loro imposto secondo procedure funzionali a regimi non-democratici ) e il www dopo una prima contaminazione con l'Occidente e il Pensiero Unico occidentale, sapranno trarre un maggiore vantaggio pratico e materiale dalla rete informatica ( attraverso - ad esempio - un esercizio più snello e veloce della democrazia diretta, cioè materiale ) di quanto non facciano gli occidentali svagati e oziosi, uniformati dal Sistema americano, che usano la rete per acculturarsi di un sapere abbastanza fine a sè stesso, se non per disperdere la propria vita in gossip e giochi strategici perditempo, alla Farmville ?
Sapranno fortificare nicchie di resistenza umana alla Finanza, ch'è l'innervatura d'acciaio della globalizzazione imposta con autorità sul piano culturale, o verranno uniformate e assorbite completamente al credo comune, come gli italiani ?

2

L'amico Riccardo Paccosi [ 15 , 16 ] mi porge il link ad un'intervista a Michel Maffesoli [ 17 ], giovane docente di sociologia alla Sorbona di Parigi, sul ruolo e gli effetti della rete informatica nella post-modernità.
BEH.
Che dire ?
Il prof. chiosa di effetto ritribalizzante della cultura orizzontale, ricompattante le comunità, opposto alla frantumazione imposta dalla specializzazione verticale ... già sentito, no ?
Tutto quello che dice nell'intervista ( con l'esclusione dell'ultimo botta-e-risposta ) è attinto a piene mani dal lavoro di McLuhan, che già nel 1964 aveva descritto il fenomeno osservando i media precursori di internet ( nulla di nuovo, una sostituzione di vocaboli e via ).
La chiusura mi pare la parte più interessante della pagina : 





Bisogna assegnare il giusto peso agli elementi più trascurati, e a mio avviso più importanti, dello sviluppo delle reti. Dobbiamo quindi oltrepassare le barriere del moralismo e prendere atto di ciò che la società è al di là del bene e del male. Per ciò che riguarda Internet, per esempio, sappiamo che più del 60% del traffico è dedicato al sesso, alla religione, alle “chiacchiere” e alle esperienze comunitarie.
Ciò dovrebbe suggerirci, un’altra volta, quanto la rete sia un efficace mezzo di messa in scena degli elementi arcaici – delle strutture antropologiche – dell’immaginario e dell’esistenza.

[ dall'intervista ]



Gradisco il pragmatismo amoralistico di Maffesoli, nella risposta. Ma SE le istituzioni pubbliche insisteranno nel negare la legalità e l'esistenza stessa ( con ipocrita pudore travestito da tutela della salute pubblica morale e fisica, efficienza programmatica, cruda economia dei numeri mai tanto lontani dagli esseri umani e dalle loro esigenze ) degli elementi arcaici ri-svelati dal www, e proseguirà la divaricazione drammatica tra la razionale pianificazione economica ed il riconoscimento dell'importanza di cuore e ventre, può fare precipitare la situazione collettiva verso la “fine del sociale, la morte della realtà o la dittatura della tecnica” configurata da Castells, Lévy o De Kerckhove ( contenuto della domanda ).
Si torna allo snodo discriminante : i cittadini della rete globale, comprendono e sfruttano la potenzialità sociale insita nel mass-media per rafforzare materialmente le proprie comunità ?
O sono parole digitali sottili, leggere, cagionevoli della più causuale delle abrasioni con il telaio oppressivo dei dispositivi di Legge ?

Vi sono parecchi fenomeni contrastanti, alcuni sono rincuoranti ( quelli che ho citato sopra, a proposito delle comunità baltiche e polacca, ad esempio ), ma per una valutazione scientifica occorre una raccolta accurata dei dati sull'audience e le attività in rete, ed una successiva sapida analisi ( sono benvenuti i link a lavori già eseguiti ).
Credo che il Potere abbia già dimostrato l'intenzione di realizzare un mondo giocoso alla Huxley, con un congruo numero di guardie armate, e già oggi, come criticavo poco sopra, gran parte dell'attività internettiana è dedicata alle facezie o ai passatempi dall'aspetto innocuo ma dagli effetti decostruttivi le esistenze individuali. Fine del sociale → morte della realtà → dittatura della tecnica : ho eliminato la “o”, non credo che la dittatura prossima ventura sia opzionale, bensì meccanica conseguenza del secondo stadio, che probabilmente stiamo già vivendo.
Siamo oltre la fine del sociale, se definiamo “reti sociali” i giochini alla Farmville. Siamo alla morte della realtà per sovraesposizione insostenibile se non riusciamo ad andare oltre le foto di bambini ammazzati, ad esempio, e superare il sentimento della Pietà, finendo con l'essere manipolati da chi sa maneggiare bene certa materia iconografica,

Le tribe post-moderne ( più o meno estese, più o meno numerose ) sono le nicchie di resistenza umana, ma occorre processare una periodica autocritica, allo scopo di rinfocolare i legami caldi tra gli appartenenti, e una prassi efficiente di conversione dell'elaborato dai bit al materiale.
 

Perchè il piano del Sistema abbia successo, è necessario il completamento di un mondo interamente integrato su fibra ottica, nella stessa economia e nella stessa possibilità di acquistare i prodotti d'intrattenimento, per la grande maggioranza dei 7 miliardi di abitanti del pianeta.
La strada è ancòra lunga, molte giunture sono da saldare bene, ma la spinta è abbastanza chiara.
La globalizzazione è assieme progetto e ideologia inclusiva ( della produzione e dell'antagonismo ), schermando la realtà e l'emotività ( calda ) con sofisticati prodotti e gadget di polarità politica promiscua o non più identificabile, che distraggono e spesso ingannano le masse.
Chi ha perso la considerazione di sè, opporrà una minore o nulla resistenza alla formattazione-a-zero.

...

( segue ).


Links

The lost world PAPUA Indonesia - Dangerously beautiful too = pagina in skyscrapercity.com

Note sulla postmodernità = intervista a Michel Maffesoli di Vincenzo Susca, in politicaonline.it

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