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Sono trascorsi 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini : una marea di parole di tutti ... i 15 minuti di notorietà di Gabriele Muccino [ 1 ] ... il Corriere della Sera ricorda la collaborazione concretizzatasi in articoli poi divenuti parte della raccolta “Scritti corsari” [ 2 ] con una serie di post commemorativi leggibili sul sito [ 3 ].
Un lasso di tempo enorme, la parabola di un Paese allora in forte trasformazione ma ancóra vivo e scalciante, e ora vecchio ...
Pasolini ha descritto la trasmutazione di 0039 da Paese sostanzialmente agricolo a industriale, e la mutazione antropologica che ne è conseguita. Aveva il sentore della carne calda di un corpo agitato e vivo, che diventava prosa coerente e poesia.
Ma “vecchio” non è una brutta parola in sé : dovrebbe racchiudere la saggezza ( sintesi di esperienza vitale ) e la ponderazione del gesto quotidiano. 0039 è invece un Paese in demenza senile precoce e conclamata, distratto fino ad attonito e virtualizzato, pronto all'estremo sacrificio con la mansuetudine sacrificale di una pecora sedata.
Chi dovrebbe avere coraggio da corsaro nell'affondare la lama incurante delle convenzioni, sarebbe l'intellettuale ... ma dove sono - se esistono - gli intellettuali italiani odierni ?
Muccino ?
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Dalla coda.
Ovviamente ero troppo piccolo per ricordare anche solo il riverbero di un'immagine televisiva in bianco-e-nero, un commento sul crimine che ha sottratto la materia organica viva del poeta alla contemporaneità.
Ricordo, invece, il fremito delle dita che giravano e rigiravano la prima edizione cartonata di “Petrolio” ( Einaudi, 1992 ) [ 4 ] - un investimento non da poco, per il me di allora, ma pure per il me presente - la sovracopertina poi rovinata da un bicchiere di vino rosso maldestro al tavolaccio di un'osteria bolognese da due soldi, chissenefrega e vuoi mettere il piacere di assistere alla strutturazione di un romanzo attraverso il canovaccio di preparazione, gli appunti scritti a mano ?
Il Corriere sta anche distribuendo le ristampe dei romanzi di PPP nel circuito delle edicole : la cosa migliore da fare, è leggere le opere in vece di tanti articoli.
[ ... ]
Ecco, io Pasolini non lo conosco quasi per niente... ho visto di suo solo il vangelo secondo Matteo.
RispondiEliminaDi Muccino invece ho visto ben due o tre film, pero', a leggere quello che scrivono di lui e delle sue questioni famigliari, non deve essere troppo normale come persona... boh!
[...] Ma “vecchio” non è una brutta parola in sé : dovrebbe racchiudere la saggezza ( sintesi di esperienza vitale ) e la ponderazione del gesto quotidiano. [...]: bella frase. In effetti, ci sono cose che si capiscono solo da "vecchi".
Di Gabriele Muccino, so che si è impegnato nel filone sentimentalista, che secondo me a 0039 ha già dato ... anzi ha rotto decisamente il cazzo.
RispondiEliminaAmmore-ammoreeeee, risate da scemi e calcio : è il menu multimediale che interessa a questo popolo dal cervello scotto.
Leggendo le trame che ho spizzicato su cartaceo e web, non mi è sembrato che abbia rivoluzionato il genere né addizionato qualche elemento di rilievo, quindi ho evitato di vedere i suoi film ( già ne vedo pochi, pertanto me li scelgo con accuratezza ).
Poi, nella scheda wikipediana trovo :
Figlio di Luigi Muccino, dirigente RAI [ ... ].
Nel frattempo Muccino cura la regia di alcuni noti spot pubblicitari, tra cui quelli interpretati da Claudio Bisio per le Pagine Gialle e da Diego Abatantuono per la Buitoni, nonché la campagna del 1999 sull'AIDS commissionata dal Ministero della Sanità. Realizza in seguito moltissime altre campagne pubblicitarie. Tra le tante citiamo gli spot per Nescafè, Granarolo, Vodafone, Tim, Findus Quattro salti in Padella, Intimissimi interpretato da Monica Bellucci, Fiat e Lancia, compreso un cortometraggio ispirato a La dolce vita dal titolo SHE WAS HERE e per Peroni Nastro Azzurro UK, compreso un cortometraggio dal titolo Senza Tempo.
E si capiscono molte cose.
Aggiungiamo che ha fatto un buon successo negli Usa e si è fatto produrre due film da Will Smith.
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Per me, è abbastanza.
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Conosco poche cose di Pasolini che ignoro quasi per tutto e quelle che conosco mi sembrano molto sagge.
RispondiEliminaUna l'ho anche citata.
Bello, il tuo testo.
Elimina( mi ci ritrovo completamente, nelle radici padane così bene descritte ).
Bello, il documento audiovisivo allegato.
Dico che, dopo l'incipit decisamente forzato di un intellettuale che, se non organico alla Sinistra italiana deve comunque condannare il fascismo, per cui s'arrampica sugli specchi con l'assurdo Sabaudia non è fascista e tirando sbrigativamente una riga sopra il rapporto reciproco ed osmotico ( ed anche sessuale, certo ) stante in ogni epoca tra classe subalterna e classe dirigente, Popolo e Governo, per santificare il primo e demonizzare il secondo - più che populismo nel suo caso è venerazione dell'èthos - ha la felice e illuminante sterzata analitica e accusatoria contro la trasformazione post-bellica del Paese in chiave consumistica.
Pierpaolo è stato un intellettuale visionario (era il 1974!!) egli si era reso perfettamente conto delle devastazioni del modernismo di massa, del consumismo, del fatto che un sistema littoriale aveva un qualche senso anche europeo. Ora c'è il post-fascismo tumorale democratico di massa che sta distruggendo e ha distrutto l'Italia.
Dici bene.
E dopo la devastazione materiale, siamo alle anime ( doppio senso ).
Ora c'è una seconda trasformazione in atto, epocale quanto quella vissuta da Pasolini ( dal Paese agricolo e artigianale a quello industriale produttivista e consumista ) : la virtualizzazione delle persone e delle vite, la persistente esperienza nella rete attraverso l'innesto di apparati elettronici in ogni attività umana e fino agli impianti sottocutanei ( che credo diventeranno sempre più diffusi ).
Curioso il fatto che i commentatori di questo post non conoscono Pasolini ... Ottima l'occasione per iniziare a conoscerlo. L'amico che ha visto il Vangelo cosa ne pensa del film?
RispondiEliminaL'ho visto 10 anni fa circa.
RispondiEliminaIl ricordo quindi e' piuttosto nebuloso, ma devo dire che mi e' piaciuto.
Era grosso modo dopo la visione del film "La passione di Cristo", quello di Mel Gibson, e devo dire che Pasolini era molto meglio, ma neanche da paragonare.