(recensione ignorante)
Il terzo episodio della saga interrotta “Millennium” (blockbuster transmediatico) [ 1 ] - l'autore Stieg Larsson [ 2 , 3 ] è morto di un infarto alla scrivania, nel 2004 - in versione cinematografica, è ostico per coloro che non hanno letto e/o visto i precedenti due, ma non è inaccessibile.
(discutibile la locandina della versione in lingua italiana [ 4 ] : facilmente equivocabile per una pellicola sui licantropi).
“La regina dei castelli di carta” [ 5 , 6 ] narra di un Paese fantastico - sarebbe la Svezia - in cui il Sistema organizza un “Ufficio per la difesa della Costituzione” al fine di riparare e chiudere i danni causati dai cosiddetti “servizi segreti deviati” : avete mai visto qualcosa di simile, in Europa o altrove ?
(scrivetemelo. E non sappiamo ancòra la verità sulle stragi italiane : Ustica e molte altre).
La protagonista e vittima degli uomini è Lisbeth Salander (figlia di Alexander Zalachenko : un agente del Kgb passato in Occidente) che è testimone scomoda delle porcherie commesse da un gruppo del controspionaggio svedese per la superiore “ragione di Stato”.
Quindi deve essere eliminata.
Ci provano da due episodi e all'inizio di questo la vediamo sul lettino della sala operatoria, mentre le asportano una pallottola dal cervello (eredità di uno scontro quasi-letale col padre) ...
La fotografia è naturale, le immagini grezze e leggo che la narrazione filmica è fedele a quella del romanzo, senza aggiunte e sovrascritture estetiche del regista Daniel Alfredson : lo spettatore ignaro dei fatti precedenti è - all'inizio del film - spaesato di fronte al delineamento di una larga cospirazione che vede quali attivi protagonisti una quantità di personaggi (legati a varie istituzioni statali) ... poi l'architettura viene rinsaldata nel corso dei minuti e Lisbeth diventa epicentrica delle emozioni.
Quasi insopportabili da guardare : gli spezzoni del video degli abusi sadomaso che dovette subire dal tutore designatole dalla Legge (un rispettabile uomo dell'organigramma) e girato da lei stessa con una videocamera nascosta per avere una prova con cui ricattare l'aguzzino e fare cessare le violenze.
Noomi Rapace - Lisbeth Salander [ 7 ] è perfettamente dentro il ruolo, e bravi sono anche gli altri attori : nel quadro drammatico è un po' sopra le righe e macchiettistico Anders Ahlbom - Dr. Peter Teleborian, mentre è ottima la rottura di Micke Spreitz - Ronald Niedermann (fratellastro di L.) per le scene di azione, un omicida senza pietà nè sentore del dolore fisico proprio, in chiave fumettistica (quasi un mostro del dottor Frankenstein rivisitato).
L'insieme regge ed è progressivamente coinvolgente, fino all'improbabile - o meglio : impossibile in questo mondo - lieto fine liberatorio. Un crudo thriller nordico, un po' manga : la trasformazione punk di L. - i motociclisti - la scena del duello finale con Ronald (spietato e insensato - pieno della violenza in sè - come certi serial killer dei fratelli Cohen).
Il film lascia scorie sotto la pelle.
Quindi : non sono d'accordo con la recensione di Marzia Gandolfi in mymovies.it [ 8 ] che trova deficitario l'atteggiamento registico e debole l'opera nel suo insieme (assonante con altre critiche).
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(visto domenica pomeriggio nella saletta D - ottima nonostante uno spettatore che russava - della multisala Odeon).
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E' stato prodotto uno sceneggiato televisivo in 4 episodi [ 9 ] per il circuito svedese - presto in differenti lingue - con gli stessi attori protagonisti della trilogia cinematografica (Noomi Rapace e Michael Niqvist).
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Intanto
In Italia : il prefetto Gianni De Gennaro [ 10 ] è stato condannato - per la macelleria messicana del G8 di Genova - a solo 1 anno e 4 mesi di reclusione per “istigazione a falsa testimonianza” [ 11 ] : ha la fiducia del ministro Roberto Maroni e di un Governo (stesso assetto) che per quanto accadde lo premiò.
Quando c'era da alzare la voce : tutti i piddini erano (temporaneamente) afoni ... o impegnati in altro.
Links
La regina dei castelli di carta (film) = scheda in mymovies.it
La regina dei castelli di carta (romanzo) = scheda in wikipedia.org
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