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Sottrazione di Realtà ( Google Glass # 2 )





[ ... ]

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Alla maniera di Apple ( da Lisa [ 9 ] in poi ) Google non ha inventato gli head-mounted display ( HMD ) [ 10 ] ... ma ha assemblato la componentistica disponibile nel minimo spazio, per ottenere una portabilità quotidiana della stessa. Migliorando lo standard delle prestazioni in termini di definizione e funzioni.
E sta spendendo per la promozione di uno stile del prodotto, usando modelli e modelle più che mai “plasticose”.
Di HMD per la realtà virtuale ( VR ) stereoscopica ne sono stati prodotti un fottio di modelli [ 11 , 12 ... ].
HMD per la realtà aumentata ( AR ) erano già applicati alle azioni militari ( helmet-mounted display [ 13 ] ), all'operatività di scienziati e ingegneri ( sovrapposizione di schemi tecnici alla percezione visiva naturale ), a quella di chirurghi e anestesisti in sala operatoria ( la possibilità di vedere lastre, dati analitici e monitor dei segni vitali sovraimpressi senza staccare occhi e mani dalla fisionomia del paziente aperto ) ...


Quali altre categorie umane dovrebbero beneficiare di un dispositivo pensato per essere prodotto su larga scala ?
Gli occhiali di prova sono stati venduti ai tester per 1500 $, ma il prezzo finale dovrebbe subire un ribasso sensibile ...
sarà abbastanza sensibile, perchè il prodotto sia accessibile in tempo di crisi economica ?

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Posso immaginare i giocatori di softair [ 14 ] che si esaltano, sentendosi decisamente più fighi ( più cybersoldiers ) nello scorrere le mappe dell'area di gioco sulla lente degli occhiali. In generale può essere un dispositivo utile alle esperienze di realtà aumentata ( anche competitive ) in stile fps e/o adventure game collaborativi da giocare in aree perimetrate e predisposte.
Posso immaginare attori e attrici pornografiche che indossano gli occhiali per offrire ai consumatori di video e film hardcore prospettive soggettive del rapporto sessuale, o gente comune che vuole girare i propri porno ( o semplicemente rivedere i propri rapporti sessuali ).
Bloggers che vogliono testimoniare in presa diretta audiovisiva il proprio flusso esperienziale ... ( uh ... questa non mi sembra male ) ...
ma in generale, gli attuali Glass devono ancòra essere migliorati nell'ergonomia, per aderire meglio al cranio dell'utilizzatore ed essere usati efficientemente nelle differenti situazioni di performance fisica.
La prima versione mi sembra pensata per un uso civile e quotidiano ( non militare, nè ricreativo di vario genere ) e dotata di un design minimale e sofisticato. Per il momento, credo che il valore aggiunto stia più nel doping dell'autostima, piuttosto che in qualche aiuto significativo alla vita di tutti i giorni :





Cercando altri usi specialistici ... uhm ... posso immaginare i broker che lavorano sulle borse mondiali praticamente 24/7, e possono eseguire le operazioni a voce, mentre si occupano d'altro ... cioè una liberazione dalla postura seduta. Ma gli operatori di borsa necessitano di un flusso di dati esuberante e in tempo reale.
Ovvero.
Gli occhiali per la realtà aumentata sono utili in quelle situazioni in cui servono quantità di dati complessi in tempo reale, fruibili senza distrarre mani e occhi dall'azione che si sta eseguendo.
Ma ...
perchè un comune utente dovrebbe comprarli ? E soprattutto, perchè li dovrebbe usare ?

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Google ha diffuso alcuni video involontariamente ridicoli, che sono diventati bersaglio dello scherno nella rete.
In particolare, “Project Glass : One day ...” [ 15 ] è clamoroso e sintomatico :





Assistiamo alla giornata-tipo di un utilizzatore-tipo dei Glass, dal risveglio nella tarda mattinata ( s'era addormentato sul divano e col notebook acceso, il classico tossico-digitale ... e fin qui va bene ) fino all'imbrunire.
Monolocale con vista su un'arteria trafficata di Little Italy ( Brooklyn, New York City ), caffettazzo nero e sandwich ma nel mezzo della colazione guarda fuori dalla finestra e immediatamente i Glass gli visualizzano le previsioni del tempo, e fissa un appuntamento con l'amico Paul parlando agli occhiali ( il programma traduce l'audio nel testo scritto ed invia il messaggio ) ...
e via così.
Il clou arriva circa al secondo 40°, alla libreria Strandbooks ( che esiste veramente, ha aperto nel 1927 il primo punto vendita fisico, consta di due negozi a New York City e un sito-web [ 16 ] ) : il nostro palombaro qualunque entra in questo posto, dove ... non c'è un pannello informativo all'ingresso ( o comunque non ci viene fatto vedere ) ... non c'è un insegna a marcare i settori tematici della libreria ... e pare non esserci nemmeno 1 libraio cui chiedere informazioni !
Direi niente male, come sputtanamento dell'organizzazione della libreria ( e del povero strumento a corde hawaiano ) !
A chi chiede dove trovare il reparto dedicato alla musica ?
A un altro cliente ?
... no ... così non si fa nel mondo moderno secondo Google ... lo chiede agli occhiali tecnologici, ovviamente !

Una gag galattica.

Alla fine della visione, che dire di questa “giornata nella vita di un utente dei Glass” ?
E' un giovane bianco anglofono ( forse di origine italiana, vive a Brooklyn e usa la moka per farsi il caffè in casa ) marginale, a reddito limitato e con tempo libero a disposizione, che vive in un quartiere popolare della Grande Mela ... però può sentirsi un Gran Figo perchè ha un notebook Mac e ( soprattutto ) gli occhiali di Google !
wow !
Durante il giorno, ha guardato in faccia nel materiale solo 2 persone, ha parlato nel materiale con solo 2 persone ( l'amico Paul, e il barista di Mud giusto per chiedergli un caffettazzo nero ... ah ... devo aggiungere alcuni cani ). Ha evitato ogni altro contatto umano diretto. Ha parlato con la fidanzata usando gli occhiali ( che tristezza ) ... e magari l'ha conosciuta in una cerchia di Google + ... magari è la sua fidanzata virtuale.
Soffre di una forma grave di autismo metropolitano, corroborata dagli occhiali interattivi ... che gli peggiorano il quadro clinico, sigillandolo in una bolla virtuale e materiale.
Una visione distopica del mondo prossimo venturo, una delle peggiori ( e peggio sceneggiate ) che mi siano mai capitate di leggere e guardare.
=
Realtà mediata dalla Macchina ( e non aumentata come il produttore vorrebbe farci credere ) che sovrappone la matrice informativa in memoria accrescendola con gli ingressi audiovisivi ( crudi o interpretati ), amputando i sensi dell'utilizzatore.

16 - 05

Cito il commento caustico dell'utente-Yt theIllitterateDork :





Già al 40° secondo, il disagio per la ridondanza informativa e lo smaronamento ( = indolenza acuta, la voglia di fare niente in gergale bolognese ) del tizio protagonista ... la claustrofobia indotta dal rifiuto di un approccio sensuale alla realtà concreta ...
m'ha fatto venire il maldipancia e una gran voglia di impersonare un palombaro nel game Bioshock [ 17 ].

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E m'è venuta in mente la barzelletta del tizio particolarmente pigro che, nei bagni maschili dell'aereoporto, finge d'essere anchilosato per farsi assistere da un estraneo samaritano nella pisciata ...
per poi rivelare, soddisfatto alla fine del “servizio” e come se niente fosse, la propria normalità !
Però.
Parlando seriamente ... i Google Glass possono aiutare chi soffre pesanti disfunzioni motorie.
Apprendo oggi, che uno sviluppatore ha creato un'applicazione che permette all'utente di scattare foto semplicemente strizzando un occhio [ 18 ] : il dispositivo perfetto per chi è affetto da sindrome locked-in [ 19 ] e può muovere ( ad esempio ) solo una palpebra, come Jean-Dominique Bauby, il giornalista francese che ha scritto “Lo scafandro e la farfalla” ( 1997 ) [ 20 ] da cui il film omonimo diretto da Julian Schnabel :






Ma tornando all'autismo indotto oppure aggravato dall'uso dei Google Glass, c'è anche un altro motivo per il quale nel video promozionale non vediamo fisionomie riconoscibili delle persone ...
e sarà un problema non da poco, cambiare le leggi vigenti sulla privacy.

( continua )

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