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Indistinzione



PROMUOVERE L'INDISTINZIONE, CHIAMANDOLA UGUAGLIANZA

di Riccardo Paccosi

L'amore romantico come espressione patriarcale da abbattere: come al solito, l'ideologia liberal – in questo caso [ 1 ] declinata in termini di femminismo intersezionale – gioca a confondere le acque e a definire impropriamente "uguaglianza" quella che è, in realtà, una spinta all'indistizione.
Con buona pace di quanto afferma la blogger spagnola nel link sottostante, le donne e gli uomini tendono sempre e comunque ad assumere dei ruoli definiti nelle dinamiche di coppia e questo per un semplice motivo: donne e uomini sono diversi e ognuno dei due insiemi è definito internamente da tratti comuni.
Ma è esattamente questa diversità che il pensiero liberal rifiuta perché, se accettato, il principio della differenza fra uomini e donne implicherebbe il riconoscere l'esistenza d'un piano identitario, negli esseri umani, che non sia intersezionale e transitorio.
E' molto semplicistico affermare che la volontà d'imporre come verità scientifica la teoria transgenderista – cioè l'idea che l'identità di genere non abbia nulla a che fare col sesso biologico di nascita – sarebbe dovuta alle "lobby gay".
Le lobby esistono in ogni campo, ma alla macchina riproduttiva del capitalismo, non importa nulla né dei diritti dei gay né dell'emancipazione della donna: importa, invece, usare strumentalmente qualsivoglia istanza utile a dissolvere i dispositivi identitari collettivi; questo in modo che la società e l'immaginario siano composti, esclusivamente, da singoli individui il cui insieme rispecchi la fluidità e la rapidità di trasformazione dei mercati. A tale scopo, l'azione livellatrice volta a creare un Uomo Nuovo deprivato di retaggi generazionali e comunitari, si dispiega su più livelli:

a) attraverso la negazione dell'identità territoriale e l'esaltazione del nomadismo;
b) attraverso la negazione della memoria storica, ovvero attraverso la proposta di abolizione dalle scuole di quella letteratura del passato che non è conforme all'ideologia egemone del presente;
c) attraverso la negazione del sacro e del sovrasensibile: l'aspirazione dell'uomo a interrogarsi sulla propria finitezza e sull'universo intorno a sé, si è articolata per millenni in termini cultuali e collettivi; la realtà virtuale, oggi, rende ogni piano sovrasensibile fabbricabile e, soprattutto, esperibile individualmente, al di fuori di qualsivoglia ritualità di gruppo;
d) attraverso la negazione della propria identità biologica: questo può avvenire negando la relazione tra genere e biologia, oppure definendo "un parassita dentro al proprio corpo" la condizione di gravidanza, oppure ancora definendo "patriarcale" l'esistenza di differenze fra l'uomo e la donna.

In tutto questo, a essere spazzati via sono altresì decenni di teoria femminista della differenza: un approccio che, a differenza del femminismo odierno, connetteva la tematica dell'emancipazione della donna a quella della lotta di classe. Mi auguro che le femministe che si riconoscono ancora in suddetta prospettiva, facciano sentire la propria voce.



=

[ 1 ] : Paola Giura, “Coral Herrera: «L'amore romantico è un concetto patriarcale»” su LetteraDonna, 15 dicembre 2019.


indistinzióne

indistinzióne s. f. [comp. di in-2 e distinzione], non com. – Condizione di ciò che è indistinto, mancanza di distinzione: una notevole i. fra letteratura e poesia (Montale).

Treccani


1

Il tipo di amore diverso basato sul «cameratismo» teorizzato dalla Herrera non è altro che la libertà amorosa teorizzata e praticata dalle socialiste russe in epoca pre-rivoluzionaria.
Per quanto si possa essere elastici sulla ( ri-)definizione dei generi e dei ruoli nel Presente – ad esempio, non mi trovo in disaccordo con diverse affermazioni della neo-femminista spagnola criticata – il reticolo delle istanze mosse è direzionato e partecipa alla piallatura = reset dell'essere umano denunciato dall'amico Riccardo [ 23 ].
Il difetto di ragionamento sta nello scambiare un legittimo percorso sperimentale individuale con l'obiettivo finale comunitario scritto in anticipo e assurto a rigido dogma.

La richiesta di ( totale ) indistinzione – come detto, è cosa ben diversa dall'uguaglianza dei diritti che, contrattata, può essere applicata in aree e modi differenti – è un default contraddistinto dal puro masochismo femminile nella rinuncia alla centralità negli affari sentimentali, e, quindi, azione coercitiva delle menti e delle coscienze nella direzione della distopia in fase di realizzazione. Come ho scritto tante volte : cancellare la sofferenza, cancellando l'identità. Ma tale sofferenza può essere definita “universale” ? Essa è una caratteristica intrinseca – se preferite, naturale – di ogni essere umano che nasce sessuato femminile ? 
Qui sta la falsificazione smerciata, stante una universalità implicita del presupposto tutte le donne soffrono nell'amore a causa dello “schema patriarcale”, che è ovviamente falso.
Come dire, viceversa, che ( tutti ) gli uomini non provano sofferenze di Cuore e, anzi, ( tutti ) gli uomini sono menefreghisti alla Vronsky [ 4 ] quindi meccanicamente aguzzini delle donne, le povere vittime designate. Gli agnelli sacrificali
Vedi anche l'inevitabile, stucchevole citazione dell'“uomo violento” nell'intervista.

2

Patetico nella Herrera è, inoltre, il fastidio della maternità esplicitato  nel passaggio :


Coral Herrera: «L'amore romantico è un concetto patriarcale»

[ ... ]

Quando diventi madre, per esempio, tutti esprimono la loro opinione su come dovresti esserlo, su come educare i tuoi figli, su come vivere la tua vita.

[ ... ]

LetteraDonna, 15 dicembre 2019


Paranoia ?

Quella che è una istintiva attenzione singola e collettiva verso una nuova vita che cresce ed è cruciale nella riproduzione del gruppo umano, è letta come inaccettabile intrusione nei propri affari personali non più nucleari ma atomici = individuali.
{ vedi l'accenno alle “madri single” }.
L'alternativa a questo modello accusato di obsolescenza è la distruzione del nucleo famigliare e dell'intera società occidentale, con essa la distruzione di una Realtà condivisa in favore di una Realtà Virtuale customizzata. E qui, di rincalzo e come punto di arrivo senza più ritorno, entrano in gioco le nuove tecnologie.

{ siamo a buon punto della trasformazione, che ci piaccia o meno }.

[ ... ]

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4 commenti:

  1. Queste ideologizzazioni della realta' le trove particolarmente stucchevoli e banali.
    Qui c'e' oltre all'antagonismo (cretino e' pleonastico) pure l'ugualizzazione maschile - femminile e una serie di affermazioni in questa teologia arcobalenga per piccole mentio scadenti, questo fondamentalismo femminist* (per un periodo mi ammalai pure io di asterischite nell'italiano scritto, poi son guarito :).

    La liquefazione omologatrice e' anche questa roba spacciata per kultura: quando sei omnologato, poi, debole, frustrato, senza carattere, senza identita', sarai ancora piu' vulnerabile, sfruttabile e sostituibile alla prima resistenza accennata.

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    1. Il fatto che questa roba venga diffusa da Repubblica non e' affatto un caso.

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    2. Concordo.
      Non ti preoccupare per qualche piccolo refuso.

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