Testata

Passion



La copertina ( fronte ) di “Passion” di Peter Gabriel ( 1989 ).

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Camminando

di Marco Poli


Oggi è il giorno della celebrazione della Pasqua ortodossa, solitamente posposta a quella della Pasqua cattolica secondo un complesso procedimento di calcolo [1].

E io, nella mia comfort zone ascolto ''Passion'' di Peter Gabriel ( ''Passion: Music for The Last Temptation of Christ'', 1989 ) [2][3], realizzata come colonna sonora del film di Martin Scorsese ( 1988 ) [4][5] ma di una bellezza a sé stante, in cui la ricerca etnica arricchisce lo stile dell'autore e la musica religiosa occidentale.

Sulla copertina dell'album è raffigurato il dettaglio di un'opera del pittore britannico Julian Grater [6][7] le cui stampe sono ancora oggi vendute a un prezzo sostenuto [8].

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Note

[1] : ''Relazioni tra la data della Pasqua ebraica, della Pasqua cattolica e della Pasqua ortodossa'', Eugenio Songia, 13 giugno 2020, [ http://calendario.eugeniosongia.com/pasquaebraicaeortodossa.htm ];
vedi : ''Calcolo della Pasqua'', Wikipedia, [ https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Calcolo_della_Pasqua&oldid=126858070 ].
[2] : ''Peter Gabriel – Passion (Music For The Last Temptation Of Christ)'', Discogs, [ https://www.discogs.com/it/master/29882-Peter-Gabriel-Passion-Music-For-The-Last-Temptation-Of-Christ ].
[3] : ''Peter Gabriel – Passion'', Claudio Fabretti, OndaRock, 29 ottobre 2006, [ https://www.ondarock.it/pietremiliari/gabriel_passion.htm ].
[4] : ''L'ultima tentazione di Cristo'', IMDb, [ https://www.imdb.com/title/tt0095497/ ].
[5] : ''L’ultima tentazione di Cristo: recensione del film di Martin Scorsese'', Marco Paiano, Cinematographe[punto]it, 12 agosto 2018, [ https://www.cinematographe.it/recensioni/lultima-tentazione-di-cristo-recensione/ ].
[6] : ''Passion'', Real World Galleries, [ https://realworldgalleries.com/passion/prints/ ];
vedi : ''Grater Julian'', Pinterest, [ https://www.pinterest.co.uk/Gattamalata/grater-julian/ ].
[7] : ''Arctic artist 2016/17: Julian Grater'', Scott Polar Research Institute, University of Cambridge, [ https://www.spri.cam.ac.uk/friends/artistinresidence/artists/grater/ ].
[8] : ad esempio, 1,500 £ = 1779,98 € ( cambio del 25 aprile ) per una stampa da 25,5 X 34 pollici = 64,77 X 86,36 cm, in ''Peter Gabriel/Passion'', Hypergallery, [ https://hypergallery.com/products/peter-gabriel-passion ].

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 24 aprile 2022 [ 9 ]; su FB : [ 10 ] }.

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5 commenti:

  1. Risposte
    1. I migliori Genesis. Dopo di lui, 2-3 album buoni, poi il commercialume per i gonzi.

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    2. Phil Collins si è (musicalmente) degradato, da britannico a statunitense.

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    3. Esattamente.
      Ha ceduto alla tentazione dello show business per le masse, ai soldi facili.
      La gran parte dei brani post-Gabriel e post-Hackett sono imbarazzanti, semplici bozze sbattute sul disco ... tanto la massa avrebbe comprato ed infatti ha comprato qualunque merda con sopra stampato “Genesis”.
      Sono svaniti il lavoro collettivo e il piacere di scoprire, e di fare scoprire, nuovi meandri sonori all'ascoltatore.
      I componenti superstiti dei Joy Division ebbero l'onestà intellettuale e morale di cambiare il nome della band in New Order dopo il suicidio di Ian Curtis. Anche i 3 Genesis rimasti avrebbero dovuto farlo.

      In “And Then There Were Three” ( 1978 ) salvo il brano di apertura “Down and Out”, un pezzo prog fresco, bello tirato e corale, poi già “Undertow” parte bene con piano e voce intimista ma si sviluppa in un ritornello commerciale da spot natalizio che alla seconda ripetizione ( identica ) già fa venire il voltastomaco ... c'è qualcosa di buono anche negli altri brani oltre a tanta roba riciclata dagli album precedenti, ma regolarmente viene banalizzato nei ritornelli insistiti che, sì, devono essere cantabili dalla casalinga di Voghera ed anche da quella del Midwest, cioè essere banali e già sentiti.
      E' molto irritante.
      Discutibile anche l'ordine dei brani. La cosa migliore, oltre al primo pezzo, è la copertina realizzata da Storm Thorgerson e Aubrey Powell della premiata ditta Hipgnosis.

      Con “Duke” ( 1980 ) hanno provato a cambiare strada, è un album per loro sperimentale nel quale approcciano l'elettronica ( “Duchess”, altro ) e Phil Collins spinge la voce al limite con coloriture tendenti al black.
      Secondo me è la cosa migliore a tre.

      Poi, il buio.

      E, adesso, la [ fine della corsa ].

      +++

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