Riflessione
Riproduco la terza parte [1] della lunga riflessione di un Riccardo Paccosi [2][3] arrabbiato con l'area oppositiva, che a tratti somiglia a un'arringa.
La definizione corrosiva di ''fogna a cielo aperto dal punto di vista etico-relazionale, nonché il focolaio virale di ogni possibile idiozia velleitaria dal punto di vista strategico'' nonché ''irriformabile e [ ... ] giunta, ormai, al capolinea'' è, secondo me, fin troppo severa.
Ma ha anche buone ragioni.
Ad esempio, la psicotica cultura del sospetto che tracima nella caccia all'infiltrato, al gatekeeper – di cui, qualche settimana fa, abbiamo visto l'ennesima orrenda manifestazione nell'aggressione verbale e graffitista dei ViVi a Torella e Colombini [4] – è purtroppo diffusa tra i popolani della nostra area, e alcuni leader ne fanno uso quasi quotidiano – come il pessimo Francesco Toscano ( Democrazia Sovrana e Popolare ) che predica bene l'unità dell'area MA a casa sua, e razzola male.
Creare e organizzare controfuturo
Parte terza: andare oltre la Fogna del Dissenso
La cosiddetta area del dissenso è, oggi, una fogna a cielo aperto dal punto di vista etico-relazionale, nonché il focolaio virale di ogni possibile idiozia velleitaria dal punto di vista strategico.
Ritengo che questo giudizio sia definitivo e inappellabile. Questo indica come suddetta area sia irriformabile e sia giunta, ormai, al capolinea: pertanto, se da una parte è ancora necessario andare avanti a fare quello che è possibile fare e collaborare fra parti di area del dissenso aventi un minimo di elementi in comune, dall'altra occorre porsi nell'ottica che una nuova configurazione, una nuova cultura e una nuova composizione sociale possano e debbano, nel prossimo futuro, generare ciò che sarà opposizione sociale e politica in Italia.
Se chi sta leggendo appartiene a una specifica organizzazione o rete del dissenso, posso subito rassicurarlo del fatto che non mi sto rivolgendo specificamente a lui e alla sua organizzazione. Io, infatti, sono presidente di un piccolo partito che fa parte della medesima area e provo costantemente, insieme ai miei sodali, ad andare oltre quella citata dimensione di fogna a cielo aperto.
Ma se io - al pari di tutti gli esponenti di tutte le altre organizzazioni - posso dirmi nelle condizioni di emendare il mio gruppo da responsabilità particolari, come singolo attivista del tutto innocente non credo invece di potermi considerare.
Nel fare nascere questo nuovo tipo d'opposizione, il mio è stato un contributo fra i tanti ma neppure si potrebbe dire sia stato il meno rilevante. Dunque, se la risultanza finale di tale processo generante una nuova opposizione è oggi un universo relazionale ancora più verminoso e marcescente di quello del sistema che si aveva la pretesa di combattere, evidentemente negli ultimi tre anni anche a me sono sfuggite troppe criticità e anche io ho minimizzato molti, troppi rischi degenerativi.
In sostanza, cosa si intende definendo l'area del dissenso, sul piano etico, come una fogna a cielo aperto?
Semplicemente, si intende che si tratta di un'area contraddistinta dalla cultura del sospetto più becera e nella quale è cresciuta esponenzialmente la pratica della diffamazione.
Fin dai primi mesi del 2021, difatti, ogni dissenso e ogni polemica avevano portato all'accusa reciproca e incrociata di essere dei gatekeeper e/o degli infiltrati. Già questo indicava chiaramente come, al netto di aspetti decisamente positivi, sussistesse un trogloditismo politico che la stolida ottusità rendeva inamovibile.
Nel corso del tempo, la pratica del diffamare, del lanciare accuse basate su nessuna prova, su mere illazioni o, addirittura, pronunciate nella piena consapevolezza di stare mentendo, sono diventate prassi quotidiana e generalizzata.
Come già ebbi modo di dire vent'anni fa nelle varie assemblee della sinistra antagonista a cui partecipavo, se abbiamo creato un universo relazionale mille volte peggiore di quello esperibile ogni giorno all'interno del sistema liberal-capitalista, la nostra pretesa di rovesciare quest'ultimo non soltanto è un'espressione velleitaria ma è anche un enunciato moralmente irricevibile.
Per quanto riguarda il piano strategico, beh, abbiamo visto che un buon 60% di tale area è astensionista convinta e, dunque, pienamente intenzionata a lasciar governare i partiti di sistema.
Ma al là di astensionisti, new agers convinti che basti "vibrare" in modo diverso perché tutti i rapporti di potere cessino miracolosamente di esistere, fricchettoni che se la cantano e se la suonano sul fatto di essere "belli come il sole", il quadro più prettamente politico-organizzativo non risulta affatto più confortante.
Per tre anni, per esempio, abbiamo visto spuntare dal nulla un auto-esaltato dopo l'altro che si svegliava la mattina auto-proclamandosi "federatore" di tutte le altre micro-realtà del dissenso.
Poi, abbiamo visto nascere e morire forme-partito varie ed eventuali, ma sempre e comunque afferenti al modello del partito-personale tipico della società fluida.
Quindi, ipotizzare che un caravanserraglio come quello descritto abbia la minima possibilità di battersi contro l'Agenda 2030, il Great Reset e la Quarta Rivoluzione Industriale, è come pensare a un gruppo di disabili in carrozzina che si lancino alla carica delle truppe di Annibale Barca appena scese dalle Alpi con macchine da guerra ed elefanti corazzati.
Di fronte a tutto questo, nessuno possiede la ricetta miracolosa e risolutiva atta a far nascere un'opposizione sana, deprivata di malevolenza e maldicenza, dotata di intelligenza strategica.
Si può, però, individuare alcune criticità e, umilmente e pazientando in attesa d'un cambio di fase, operare su quelle.
In primo luogo, malgrado i numerosi e generosi tentativi di creare reti sociali mutualistiche ed esteriori al sistema, possiamo dire che oggi manchi il requisito di ogni trasformazione strutturale, ovvero un contropotere costituente. Non c'è, in altre parole, un pezzo di società che si ponga un rovesciamento di paradigma come orizzonte.
In secondo luogo, non può esistere un contropotere nel momento in cui è venuta meno ogni possibile visione del futuro alternativa. Il mondo può anche farsi guerra per la scelta tra multipolarismo e unipolarismo a guida occidentale ma, per ciò che riguarda le profonde trasformazioni in senso totalitario che il rapporto con le nuove tecnologie digitali sembra prefigurare, nessuna nazione appare davvero in disaccordo con l'altra. Pertanto, preliminarmente alla costruzione del contropotere è necessaria la costruzione del controfuturo, ovvero il cominciare ad avere coscienza del fatto che un futuro diverso da quello predisposto da World Economic Forum e compagnia sia innanzitutto pensabile.
In terzo e ultimo luogo, l'area del dissenso - quantunque fosse mobilitata contro politiche globali - non è riuscita in tre anni a costruire uno straccio di internazionalismo o di rete internazionale. Questo anche perché le mobilitazioni hanno sempre guardato il proprio ombelico, ovvero hanno sempre cercato, come controparte, un governo italiano che in realtà rispondeva a ordini sovranazionali.
Spostare le mobilitazioni direttamente contro i poteri sovranazionali, ebbene, è materialmente possibile e, soprattutto, sarebbe qualcosa in grado di generare mitopoiesi, stimolare immaginazione, attuare superamento del senso d'impotenza, creare controfuturo.
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Riccardo Paccosi |
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Note
[1] : ''CREARE E ORGANIZZARE CONTROFUTURO'', parte terza, Riccardo Paccosi, Facebook, 28 settembre 2023, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi/posts/10231576303221252 ];
prima e seconda parte : VK, 27 settembre 2023, [ https://vk.com/wall170191717_3446 ];
FB : [ https://www.facebook.com/Bufalo/posts/10230415300582840 ];
ODB : [ https://orlodelboccale.blogspot.com/2023/09/dalla-controinformazione-al-controfuturo.html ].
[2] : Riccardo Paccosi, bacheca, Facebook, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi ];
su Telegram : [ https://t.me/riccardopaccosi ].
[3] : Amorevole Compagnia Pneumatica, sito-web, [ http://www.amorevolecompagniapneumatica.it/];
su Facebook : [ https://www.facebook.com/amorevolecompagniapneumatica/ ].
[4] : ''IMBRATTATO IL TEATRO DI SANDRO TORELLA - 1 Minute News'', Border Nights, YouTube, 5 settembre 2023, [ https://www.youtube.com/watch?v=8n5DSX8TMzE ];
vedi il commento di Riccardo Rocchesso e Franco Del Moro su 100 Giorni da Leoni, Odysee, 6 settembre 2023 : [ https://odysee.com/@100GiorniDaLeoni:b/cortocircuito.-torella,-rocchesso,-del:e ];
su YT : [ https://www.youtube.com/watch?v=l867M2kfcJY ].
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{ prima pubblicazione del post su VK, il 1° ottobre 2023 [5]; su FB : [6] }.
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