Foto-su-foto che ho scattato stamattina a Porta San Felice (1) : la pubblicità del telefono azzurro in una cabina telefonica che riflette gli alberi vicini.
E la porta impacchettata e griffata per il restauro (2) : primo verso di “Silvia lo sai”, canzone triste di Luca Carboni.
Silvia lo sai
La maglia del bologna sette giorni su sette
pochi passaggi molti dribbling molti vetri spaccati
un dio cattivo e noioso preso andando a dottrina
come un arbitro severo fischiava tutti i perche’
... dire fare baciare
occhio questa e’ la palla che ci puo’ salvare
a salvarci erano invece certe canzoni
che uscivano dalla radio di Silvia tu seduta a cercare le stazioni
che buffo era Luca mentre provava a tenerti la mano
non potevo non prendervi in giro ma capivo che nasceva qualcosa di strano
...E come e’ strano incontrarti
Silvia aspetta debbo parlarti
Silvia lo sai lo sai che Luca si buca ancora
Silvia lo sai lo sai che Luca si buca ancora
Silvia chissa’ chissa’ se a Luca ci pensi ancora
Silvia lo sai che Luca e’ a casa che sta male
i professori non chiedevano mai se eravamo felici
Silvia tu ridevi e scherzavi Luca invece non parlava mai
... Che profumo bologna di sera le sere di maggio
Luca che botte dai grandi prendeva per dimostrarci che aveva coraggio
... Dire fare baciare
certo ma il tempo non lo puoi fermare
l’altro giorno ho trovato una scusa per potergli parlare
hey Luca ne e’ passato del tempo ... Si’ ma adesso lasciami andare
non credevo di essere stato violento ma ha cominciato a tremare
mi ha guardato con lo sguardo un po’ spento non riusciva a parlare
e adesso come facciamo ...
Non dovevamo andare lontano ?
Silvia lo sai lo sai che Luca si buca ancora
Silvia lo sai lo sai che Luca si buca ancora
Silvia chissa’ chissa’ se a Luca ci pensi ancora
Silvia lo sai che Luca e’ a casa che sta male.
[ da “Luca Carboni”, 1987 ]
ero
A metà degli anni '80 l'eroina devastava ancòra i giovani occidentali, prima del raggiungimento di una maggiore consapevolezza di massa e della ripartenza con altre droghe sintetiche come l'ecstasy (e altre).
Ricordo l'atmosfera greve strascicata dalle lotte di piazza e dalle sperimentazioni psicotropiche, la convinzione dei ragazzi più grandi di me d'essere dei “sopravvissuti” a più guerre che si erano succedute in pochi lustri e combattute nello spazio interiore non di meno che nelle piazze materiali : oramai la spavalderia dell'“eroe maledetto” che osa toccare il limite dell'eccesso (e qualche volta lo supera, sfracellandosi come un Icaro contemporaneo) aveva fatto il posto allo sguardo malinconico di chi c'era passato, ed in corsa aveva visto uno o più amici crepare per non avere seguito la semplice istruzione di non “sporgersi dal finestrino”.
Ricordo l'atmosfera greve strascicata dalle lotte di piazza e dalle sperimentazioni psicotropiche, la convinzione dei ragazzi più grandi di me d'essere dei “sopravvissuti” a più guerre che si erano succedute in pochi lustri e combattute nello spazio interiore non di meno che nelle piazze materiali : oramai la spavalderia dell'“eroe maledetto” che osa toccare il limite dell'eccesso (e qualche volta lo supera, sfracellandosi come un Icaro contemporaneo) aveva fatto il posto allo sguardo malinconico di chi c'era passato, ed in corsa aveva visto uno o più amici crepare per non avere seguito la semplice istruzione di non “sporgersi dal finestrino”.
Links
Telefono azzurro - sito
L'inferno degli angeli - blog di Massimiliano Frassi
Carboni.it - sito ufficiale di Luca Carboni
L'accostamento, Bufalo, a me suona beffardo.
RispondiEliminaSospetto non fossero queste le tue intenzioni, ma a me Carboni...
Completa la frase, Mishmésh ... Carboni a te ?
RispondiEliminaNon v'era alcuna intenzione beffarda nell'accostamento, mi sembra ben legato.
Dimmi la tua.
A me Carboni non piace.
RispondiEliminaPerciò, l'accostamento tra cassero sponsorizzato da Banca Bologna -
faccione di Carboni testimonial - con Telefono Azzurro, nemmeno.
De gustibus ...
RispondiElimina