La nostra grande favola nazionale
Io ci sono affezionato alla compagnia aerea di bandiera italiana.
Perchè la tragicommedia dei suoi disavanzi di bilancio, delle innumerevoli azioni sindacali, del corollario di attività illecite perpetuate nei vari aereoporti dello stivale (il furto del bagaglio e altri "sport" in voga) mi accompagna fin dall'infanzia, come una stramba favola grottesca nello stile dei narratori della Nordeuropa.
Anzi, io la definirei la grande favola, la grande ballata, o semplicemente la grande soap-opera nazionale rappresentativa di 60 anni - sessanta - di democrazia "spaghetti".
Forse siamo agli ultimi capitoli della saga : che emozione.
E' che - finalmente - lo stato non c'ha più soldi da ravanare nel fondo (sfondato) del tesoro ed il nodo, anzi il groppo, è in arrivo al pettine.
Ci sono due offerte per l'acquisto della compagnia : 1 cent per azione è la proposta di AirOne per mantenere l'attuale assetto di personale e velivoli e programmare un'espansione del business.
38 cent per azione li darebbe AirFrance per squartare il corpo dolente, ridurre drasticamente personale e flotta, lasciare l'hub di Malpensa 2000 per concentrare il poco rimasto su Fiumicino.
Questi vogliono battere cassa
Secondo voi, tra l'offerta lungimirante di AirOne e quella immediatamente più solida di AirFrance, i nostri politicanti quale accetteranno ?
La risposta è facile.
Illuminante la prima affermazione del vice-premier Francesco Rutelli, controcorrente 60 anni di retorica politica nazionalista e la più sincera tra quelle che ha rilasciato nella settimana, a favore dell'offerta francese e dell'affermazione del mercato.
Dietro le parole, la solita voglia di quattrini della nostra classe dirigente, perchè del domani non v'è certezza.
Alle prossime elezioni potrebbero vincere gli avversari.
Links
"La battaglia per Alitalia : AirFrance-Klm contro AirOne" - in Reuters Italia
"Toto conferma offerta a 1 cent, apre a partner" - in Reuters Italia
Alitalia doveva essere liquidata già da 10-15 anni. Non c'è politica economica in questo Paese...
RispondiElimina@ Walter : 10 - 15 anni fa dovevano essere smantellàti quei meccanismi clientelari che - di fatto - compongono la macchina statale e para-statale (non solo l'Alitalia) ed hanno mosso 60 anni di atti fraudolenti ai danni dei cittadini e dei consumatori.
RispondiEliminaMeglio il liberismo amerikano, piuttosto che questa merda che ci ha portàti al punto in cui siamo.
Se intendi questo, allora siamo praticamente d'accordo.
Ma la classe politica dovrebbe avere il dovere morale di rinnovare le regole della "cosa pubblica", beneficiando con i propri provvedimenti il più largo numero di cittadini e lavoratori che stanno per essere stritolati dagli ingranaggi ("le droit", come ricordava Pasquale Squitieri nell'intervista).
Un buon contratto stato-cittadini come nelle socialdemocrazie nordiche.
E invece no, altrochè "dovere morale" e "senso del diritto": chiamalo soft-landing se vuoi essere ottimista (per modo di dire) ma in parole povere stanno facendo cassa con gli ultimi quattrini disponibili, completando la dismissione dell'Alitalia e di questo paese intero.