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La tempesta imperfetta




Locandina dello spettacolo teatrale [4].



Comunicato


Questa sera, l'attore e autore teatrale ( e molta altra roba ) Riccardo Paccosi [1][2][3] porterà in scena l'opera teatrale ''La tempesta imperfetta. Frammenti biografici e letterari per navigare lungo il naufragio della Storia'' a Villa Paradiso, in via Emilia Levante a Bologna [4][5].
E' lo spettacolo conclusivo del corso di teatro che ha condotto presso il centro sociale.

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Note

[1] : Riccardo Paccosi, bacheca, Facebook, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi ];
su Telegram : [ https://t.me/riccardopaccosi ].
[2] : Amorevole Compagnia Pneumatica, sito-web, [ http://www.amorevolecompagniapneumatica.it/ ];
su Facebook : [ https://www.facebook.com/amorevolecompagniapneumatica/ ].
[3] : articoli nel sito di Arianna Editrice : [ https://www.ariannaeditrice.it/ricerca.php?search=riccardo%20paccosi&tipo=articolo ];
sito del Fronte per la Sovranità Popolare : [ https://www.fronteperlasovranitapopolare.it/ ].
[4] : locandina, Riccardo Paccosi, Facebook, 30 maggio 2024, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi/posts/10233018218588235 ].
[5] : ''Centro Sociale Culturale Villa Paradiso Bologna'', Facebook, [ https://www.facebook.com/villaparadisobologna ];
Google Maps : [ https://www.google.com/maps/place/Centro+Culturale+E+Sociale+Villa+Paradiso/@44.4810826,11.3816751,16z/data=!3m1!4b1!4m6!3m5!1s0x477e2b3c490f2ee9:0xd14e7e726f75f4a7!8m2!3d44.4810826!4d11.3816751!16s%2Fg%2F11fd6305fj ].

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 31 maggio 2024 [6]; su FB : [7] }.

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William Shakespeare è nella lista nera dei woke




Dettaglio del titolo di modernity [3].



Archivio, e Notizie

di Marco Poli


Il furore distruttivo ED autodistruttivo degli angloamericani sta travolgendo e travolgerà in misura crescente, culturale e materiale, anche i vassalli, valvassori, e valvassini del fottuto Impero Atlantico depravato dai suoi stessi Padroni.
Padroni che, in un delirio di onnipotenza divina – il ciclo compiuto del Fare e Disfare – stanno facendo tabula rasa dell'Occidente : quale prova più grande della propria potenza, del distruggere un'intera civiltà ?

1

Il drammaturgo e poeta inglese William Shakespeare ( Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1564 – 23 aprile 1616 ) è l'autore di teatro più rappresentato nel mondo.

Da parecchi anni è nel mirino dei minorati mentali sostenitori della degradante ideologia woke, e dei leccapiedi universitari sempre pronti ad ottemperare alle volontà dei Padroni che erogano i finanziamenti a quelle che una volta erano considerate le cattedrali del Sapere.

Cito al volo un paio di notizie tra le prime googlate :


Ora le università in America sostituiscono Shakespeare con le poetesse afro-lesbiche

C’è chi sostiene che il Bardo in “Romeo e Giulietta” con la guerra fra Capuleti e Montecchi in realtà voleva descrivere la crudeltà di una società patriarcale che spinge i giovani a commettere atti di “violenza fallica”

[1]


E :


"È razzista". Così vogliono cancellare Shakespeare

La crociata woke sta cercando di "cancellare" il Bardo: le sue opere sono accusate di essere piene di suprematismo bianco, misoginia, omofobia e razzismo. Il tribunale del politicamente corretto ha già emesso la sua sentenza.

[2]


Situazioni come queste sarebbero derubricabili ad episodi generati da menti ritardate oppure malate tout court, non fosse che il merdaio woke ha investito tutti i livelli culturali e narrativi ( ed i mass media, soprattutto televisione e cinema ), e i programmi degli studi universitari sono effettivamente corrotti dalla proiezione ideologica del maledetto ''politically correct'' detta ''woke'', collaborando concretamente alla piallatura culturale dell'Occidente in cui volente o nolente chi legge queste righe è nato e di cui volente o nolente fa parte.

C19/N – “Le sette parti della notte” a Milano e Monza




Locandine degli spettacoli imminenti.



Comunicato


L'intellettuale, attivista politico, attore e autore di teatro ... Riccardo Paccosi [1][2][3] metterà in scena ''Le sette parti della notte'' nel Milanese, spettacolo liberamente tratto da un testo del filosofo Giorgio Agamben { [4] ... [5][6] ... } con accompagnamento musicale di Andrea Seki.
Domani 15 marzo a Milano, e domenica 17 marzo a Monza.

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Note

[1] : Riccardo Paccosi, bacheca, Facebook, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi ];
su Telegram : [ https://t.me/riccardopaccosi ].
[2] : Amorevole Compagnia Pneumatica, sito-web, [ http://www.amorevolecompagniapneumatica.it/ ];
su Facebook : [ https://www.facebook.com/amorevolecompagniapneumatica/ ].
[3] : articoli nel sito di Arianna Editrice : [ https://www.ariannaeditrice.it/ricerca.php?search=riccardo%20paccosi&tipo=articolo ];
sito del Fronte per la Sovranità Popolare : [ https://www.fronteperlasovranitapopolare.it/ ].
[4] : ''Le sette parti della notte'', Giorgio Agamben, Quodlibet, 16 settembre 2022, [ https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-le-sette-parti-della-notte ].
[5] : ''“Le sette parti della notte”, Paccosi porta in scena Agamben: “Viviamo una dimensione senza alba”'', Giulia Bertotto, L'Antidiplomatico, 25 gennaio 2024, [ https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-le_sette_parti_della_notte_paccosi_porta_in_scena_agamben_viviamo_una_dimensione_senza_alba/46096_52571/ ].
[6] : ''Le Sette Parti della Notte - trailer spettacolo tratto da Giorgio Agamben'', Amorevole Compagnia Pneumatica, YouTube, 13 ottobre 2023, [ https://www.youtube.com/watch?v=Ir4fKOzMMIE ].

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 14 marzo 2024 [7]; su FB : [8] }.

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C19/N – Le sette parti della notte




Fotografia della scena a Bologna.



Riflessione


Allego un'immagine della recente attività teatrale dell'attore e autore Riccardo Paccosi [1][2], tratta dalla serata a Bologna ( replicata pochi giorni dopo a Venezia ) dello spettacolo ''Le sette parti della notte'', ispirato dall'opera del filosofo Giorgio Agamben e realizzato in collaborazione con il musicista Andrea Seki.
E riproduco una sua dotta riflessione sull'interazione tra poesia e filosofia, e la funzione di tale connubio nel momento storico tragico ( io, direi tragicomico ) in cui viviamo; al paragrafo 2, un paio di appunti a margine del testo.

1

Cito [3]:


Poesia e filosofia: l'unico connubio che può sovvertire lo stato di cose esistente

A Bologna e Venezia, lo spettacolo LE SETTE PARTI DELLA NOTTE – realizzato da me in collaborazione con il musicista Andrea Seki e tratto da un testo del filosofo Giorgio Agamben – è andato in scena entro un format particolare: dapprima i cinquanta minuti dello spettacolo e poi subito a seguire un dibattito, all’incirca di pari durata, condotto da due intellettuali/studiosi intorno ai temi antropologici e filosofici evocati dalla messinscena.
Questa combinazione ha avuto decisamente successo: sia per l’aver fatto interessare all’evento spettatori che ancora non conoscevano gli artisti coinvolti nello spettacolo, sia per ciò che riguarda il consenso generalmente riscontrato.
Questo fa sì che io ora mi stia interrogando su come proseguire e sviluppare tale format, a prescindere dal mio coinvolgimento artistico diretto in esso.

L’importanza del connubio tra poesia e filosofia, va chiarito in rapporto ai processi linguistici, cognitivi e in ultima istanza politici della fase storica che stiamo attraversando.
Se negli ultimi quattro anni ho realizzato ben due spettacoli incentrati su testi di Giorgio Agamben, questo è dovuto innanzitutto al fatto che il filosofo in questione articola molto spesso le proprie riflessioni lungo una zona liminare tra poesia e filosofia. Del resto, questa non è neppure una novità giacché abbiamo conosciuto sia filosofi come Nietzsche che avrebbero potuto passare alla storia in quanto poeti, sia poeti come Leopardi che avrebbero potuto passare alla storia in quanto filosofi. Poesia e filosofia, infatti, sono accomunate dal fatto di generare una visione della realtà che fino a quel momento non esisteva: in altre parole, poesia e filosofia generano un’ulteriorità rispetto a quelli che sono gli automatismi del linguaggio e gli schematismi del pensiero.

Sulla filosofia nello specifico, va innanzitutto chiarita la sua rilevanza assoluta anche in un tempo di abbassamento della cultura media generale come quello attuale.
Il barista sotto casa che afferma di accettare la globalizzazione perché la storia non può fare altro che procedere in tale direzione, mostra d’aver introiettato non tanto un assioma politico quanto un filosofema: specificamente il filosofema del determinismo storico, oggi tramutatosi in dogma.

Sulla poesia nello specifico, va invece sottolineato come essa mostri un aspetto in comune con l’uso della retorica in politica: poesia e retorica sono infatti accomunate dal fatto di rivolgersi non solo all’intelligenza analitica di chi ascolta, ma anche alla sua sfera sentimentale/affettiva.
A tale aspetto comune, però, se ne affianca un altro che pone invece un’antitesi netta fra le due sfere linguistiche: mentre la retorica giunge al cuore delle persone attraverso la semplificazione dei concetti, la poesia a quel medesimo cuore si rivolge anche più efficacemente senza mai indulgere in semplicismi e, anzi, rendendo immediatamente intellegibili riflessioni di elevata complessità.

Al netto di tutte le questioni materiali dell’economia politica e della geopolitica, le strategie sovranazionali degli apparati di potere si svolgono oggi grazie a un consenso e a un silenzio-assenso generalizzati.
Suddetto consenso proviene in primo luogo da una catastrofe epistemica e cognitiva: i pensieri si riproducono attraverso strumenti digitali per i quali ogni glossa, ogni grafema, ogni concetto risulta essere un elemento codificato/archiviato dalla rete e, pertanto, destinato alla perpetua citazione/ripetizione. E così, mentre la soglia di attenzione delle persone tende ad abbassarsi progressivamente, ogni pensiero finisce per risultare nulla più che la reiterazione tautologica di un unico discorso dominante.
Dinanzi a questo eterno presente, poesia e filosofia rappresentano ancora la resistenza, inverano la dimensione nascente del linguaggio e del pensiero in contrapposizione al loro mortifero congelamento digitale.

La politica del dissenso è fallita su tutta linea e sarebbe inutile elencare, per l’ennesima volta, i come e i perché di tale fallimento: quello che sappiamo è che di politica si potrà parlare, forse, solo nel caso in cui il processo di distruzione controllata della civiltà dovesse sfuggire al controllo dei suoi artefici e, quindi, dovesse crearsi un vuoto di potere. Dal momento che quest’ultima, però, è nulla più che un'ipotesi speculativa, va in primo luogo preso atto del temporaneo fallimento della politica intesa come campo specifico.
Occorre che la volontà politica di opporsi si incanali dunque verso qualcosa di utile, ovvero verso la paziente costruzione di una contro-narrazione opponentesi alla narrazione dominante.

Solo il connubio fra poesia e filosofia, oggi, permette di inceppare la riproduzione linguistica - ovvero ideologica - di questo eterno presente fatto di stato d’emergenza permanente.
Solo il connubio fra poesia e filosofia, oggi, ci parla di sovversione dello stato di cose esistente.
Solo il connubio fra poesia e filosofia, oggi, esprime lo stato nascente del pensiero e del linguaggio in contrapposizione a un contesto desessuato e tecnologico dove nulla, ormai, risulta in grado di nascere.

Riccardo Paccosi

RU→UKR/65 – La russofobia delle istituzioni culturali del Belpaese


Notizie, e Commento

di Marco Poli


''La Cultura è un ponte tra i Popoli.''

Quante volte abbiamo letto questa dichiarazione retorica, a preambolo di azioni meritevoli a favore del dialogo e della reciproca comprensione tra le parti, proferita dai gestori delle istituzioni e degli eventi culturali nel nostro Paese ?

1

Purtroppo, è dalla fine di febbraio che assistiamo all'allineamento cieco e obbediente di costoro alle direttive atlantiche : scattati sull'attenti come relè al cenno del Padrone, questi burocrati piccini piccini – tipicamente asserviti al Partito ''Democratico'' – hanno iniziato a praticare fattiva russofobia in tutti i luoghi da loro amministrati.

E così, tra le tante brutte notizie che abbiamo letto :

* il direttore d'orchestra Valerij Abisalovič Gergiev ( Валерий Абисалович Гергиев ) è stato cacciato dal Teatro alla Scala di Milano per non avere espresso una verbale contestazione delle decisioni del Cremlino [1];

* il corso sul grande scrittore dell'Ottocento Fëdor Dostoevskij – talvolta scritto ''Fjodor'', ''Feodor'', ''Dostojevskij'' – ( Фёдор Михайлович Достоевский ) è stato cancellato all'Università degli Studi di Milano-Bicocca [2];

* il fotografo Alexander Gronskij ( Александр Гронский ) ed altri fotografi russi sono stati cacciati dalla mostra internazionale ''Fotografia Europea'' di Reggio Emilia [2];

* gli editori, scrittori e illustratori russi sono stati cacciati dalla ''Fiera del Libro per Ragazzi'' di Bologna [3];

* l'esecuzione del balletto ''Il lago dei cigni'' basato sulle musiche del compositore classico russo Pëtr Il'ich Chajkovskij ( Пётр Ильич Чайковский ) in programma nel Vicentino è stata cancellata su ordine di Kiev [4];

* l'esecuzione del medesimo balletto al Teatro Rossetti di Trieste è stata sospesa, dopo non meglio precisate pressioni [4]...

eccetera.

2

Devo annotare un'altra brutta notizia, che non mi sorprende affatto e arriva dalla ''democratica'' città di Bologna : la ''prestigiosa'' Università locale ( detta ''la più antica del mondo'' ) ha discriminato il trattamento riservato agli studenti secondo il Paese di provenienza.
In sintesi [5]:

* agli studenti ucraini, sono state sospese le tasse scolastiche, è stata promessa una borsa di studio, ed è stato offerto un prestito senza interessi e senza data di 3.000 €;

* agli studenti bielorussi e russi, che pure vivono in grandi difficoltà siccome da più di un mese hanno le carte di credito e i conti correnti bloccati dal boicottaggio occidentale ... nulla ... devono essere puniti.

2.1

Come dicevo poc'anzi, non sono sorpreso : sono nato e cresciuto in questa città apparentemente bonaria ma dalla doppia faccia, invero conformista, lecchina e vile, nonché dalla ristretta mentalità sempliciotta e bottegaia.
Pertanto, parafrasando, ''conosco le mie pecore''.
E la studentessa russa Veronika Floria ha così imparato la dura condizione dell'essere russi, e la vera faccia ( sporca ) di questa città finta e piaciona.

Avanti.

2.2

A Torino, invece, l'Università ha erogato borse di studio a sostegno anche degli studenti russi e bielorossi in difficoltà a seguito dell'interruzione delle linee di credito [6]: si può fare bene nonostante le pressioni, se c'è la volontà.

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Note

[1] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, 4 marzo 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2037 ].
[2] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, 6 marzo 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2044 ].
[3] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, 17 marzo 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2080 ].
[4] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, 16 aprile 2022, [ https://vk.com/wall170191717_2202 ].
[5] : ''Una vergogna di livello universitario: una studentessa russa scrive all’Alma Mater Studiorum'', Francesco Monini, Periscopio, 12 aprile 2022, [ https://www.ferraraitalia.it/una-vergogna-di-livello-universitario-una-studentessa-russa-scrive-allalma-mater-studiorum-255579.html ];
nell'Internet Archive : [ https://web.archive.org/web/20220412072643/https://www.ferraraitalia.it/una-vergogna-di-livello-universitario-una-studentessa-russa-scrive-allalma-mater-studiorum-255579.html ].
[6] : ''Borse studio UniTo a russi, consolato Ucraina protesta'', ANSA, 15 aprile 2022, [ https://www.ansa.it/piemonte/notizie/2022/04/15/borse-studio-unito-a-russi-consolato-ucraina-protesta_e5200bee-afeb-437c-bb89-6addc341cf45.html ].

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{ grazie @ Lorenzo Sarno }

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 15 aprile 2022 [ 7 ]; su FB : [ 8 ] }.

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C19/N – Giornata della Memoria ?



Locandina dell'iniziativa.



Comunicato


Ricevo l'info di questa iniziativa dall'amico Riccardo Paccosi [1][2] e rilancio sulla mia bacheca :


Giovedì 27 gennaio 2022:
Manifestazione politica e teatrale contro i totalitarismi del passato e del presente


“Non ho mai pensato in questa fase della mia vita che sarei stata di nuovo testimone di un orrore. Oggi siamo di fronte a una guerra: non solo contro gli ebrei ma contro l’umanità. E ci sono paralleli molto inquietanti.
Come sopravvissuta, sono particolarmente preoccupata dai negazionisti dell’Olocausto. Ma mi preoccupano anche quelli che si rifiutano di ascoltare e si rifiutano di riconoscere un parallelo tra quel che accadde allora e quello che succede ora.”

Vera Sharav, attivista politica, ebrea rumena sopravvissuta ai campi di concentramento, dicembre 2021

Il coordinamento Emilia Romagna Costituzionale invita tutti i cittadini della regione a celebrare il Giorno della Memoria in un incontro che si svolgerà giovedì 27 gennaio, ore 18.00, a Bologna presso i Giardini Margherita.
Troviamo grottesco e offensivo che di questa ricorrenza si approprino istituzioni, partiti e organizzazioni politiche che stanno sostenendo il Governo Draghi. Pertanto, come già in occasione dello scorso 25 aprile, invitiamo il popolo a riappropriarsi di una memoria storica oggi tradita, ad assumere la difesa di una legalità ostituzionale oggi calpestata, a contrastare con fermezza un governo di criminali e di eversori.
I più tragici fantasmi della storia passata tornano alla ribalta nel momento in cui le funzioni del Parlamento vengono neutralizzate, nel momento in cui i dissidenti politici vengono criminalizzati dalla propaganda dei media di regime e, soprattutto, nel momento in cui milioni di cittadini - non aventi commesso alcun reato fuorché quello di dissentire dal governo - si ritrovano deprivati del diritto di circolazione, del diritto al lavoro, del diritto alla salute, del diritto al dissenso.
Il Governo guidato da colui che fu ben descritto come “un vile affarista” sta mettendo in atto una persecuzione contro i dissidenti politici, un progressivo azzeramento dei loro diritti costituzionali, senza nemmeno più curarsi, ormai, di fornire una giustificazione “sanitaria”: si tratta, oggi, solo di reprimere un dissenso che mostra – insieme alla crescita di focolai di contagio tra persone vaccinate – il totale fallimento e la natura menzognera d’una campagna di vaccinazione nata allo scopo di organizzare un controllo autoritario sulle vite dei cittadini nonché allo scopo di far arricchire alcune multinazionali mentre, nel frattempo, decine di migliaia di aziende chiudono i battenti e milioni di persone accrescono le fila della disoccupazione.
Per questo, giovedì 27 gennaio ci riuniremo pacificamente per ricordare, attraverso interventi di attori teatrali, il totalitarismo di ieri nonché per ribadire che, anche il totalitarismo che vediamo nascere oggi, verrà spazzato via dalla storia al pari dei regimi del secolo scorso.
Sappiamo, sulla base di esperienze recenti, che uomini politici e giornalisti di orientamento sedicente progressista – ovvero, in questa fase storica, nulla più che dei neoliberisti intenzionati ad assoggettare l’intera società al mercato – manifesteranno indignazione per il parallelismo fra nazismo e attuale regime pandemico.
L’indignazione di questi ipocriti, ebbene, non ci interessa; non abbiamo ragione d’interloquire con tali soggetti.
Su di loro, ci limitiamo a dire che essi confermano puntualmente quanto profetizzato da Pier Paolo Pasolini nel 1975: “il fascismo sarà sostituito da un nuovo tecno-fascismo, che potrà funzionare solo a patto di chiamarsi antifascismo”.

Contro tutti i totalitarismi, contro il colpo di Stato del Governo Draghi,
Resistenza di Popolo, Resistenza costituzionale!


Bologna, 24-01-2022
Emilia Romagna Costituzionale
insieme ai Movimenti di Resistenza Costituzionale



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Note

[1] : Riccardo Paccosi, bacheca, Facebook, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi ].
[2] : Amorevole Compagnia Pneumatica, sito-web, [ http://www.amorevolecompagniapneumatica.it/ ].

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 27 gennaio 2022 [ 3 ]; su FB : [ 4 ] }.


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C19/N – Macbeth & Propaganda



La calca del pubblico alla serata inaugurale della stagione 2021-22 del Teatro alla Scala.



Notizie, e Riflessione

di Marco Poli


Nella prossimità temporale della ''prima'' al Teatro alla Scala di Milano – quest'anno, l'opera lirica messa in scena è stata il ''Macbeth'' di Giuseppe Verdi [1], ispirata dalla tragedia di William Shakespeare [2] – abbiamo letto la sortita contro i ''no vax'' eseguita da tale Mario Capanna { [3] ... }, che nel suo passato di contestatario guidò la memorabile protesta alla prima del 1968, con lancio di uova { [4][5] ... }, e oggi, vetusto e ben pasciuto, agisce da prepotente gendarme del Regime :


Mario Capanna: "La protesta alla Scala è cosa seria. I No vax vadano tutti a vaccinarsi"

[ ... ]

"Presunti contestatori di oggi, No Vax, No pass e creduloni vari. Fate un bel gesto: evitate di trasformare la storia in farsa. La protesta in piazza della Scala appartiene all’Italia migliore, al paese della discussione, della mobilitazione e del progresso. Il mio consiglio per Sant’Ambrogio è uno solo: mettete da parte le fake news e correte a vaccinarvi. Per proteggere voi stessi e tutti gli italiani" [ ... ].

[6]


1

Precisato il preambolo.
La serata inaugurale della stagione lirica 2021-22 è stata pertanto officiata il 7 dicembre, secondo programma e senza l'''incidente'' della libera manifestazione delle proprie opinioni cioè della democrazia, all'interno di un'area del capoluogo lombardo presieduta militarmente dalle divise, come preannunciato [7].
Le scenografie tecno-distopiche realizzate sotto la direzione artistica di Davide Livermore [8] sono state oggetto di critiche contrastate { [9] ... }, ma le ho ritenute perfette nel descrivere il tempo tragico che stiamo vivendo e hanno avuto un compendio adeguato da parte di un pubblico mascherinato e fitto come sardine in scatola [10]: distanze interpersonali minime ?
Per i più agiati non valgono le stesse regole vigenti per i popolani, lo sappiamo molto bene { [11] ... }.

Al termine dell'opera, è andato in scena il tipico tripudio fantozziano della plebe più agiata all'indirizzo degli artisti sul palcoscenico e dei parrucconi presenti : 11 [12] ... anzi 12 [13] minuti di applausi ininterrotti !

In altre parole, mentre l'esterno del teatro è stato concesso a sparuti ecologisti gretini e a non meglio precisati ''centri sociali'' e ''sindacati'', una manciata di manifestanti di cartapesta [14], l'interno è stato trasformato in situazione politica afferente il quotidiano italico, con l'affermazione in diretta televisiva di un gradimento ( in realtà elitario ) dell'anti-costituzionale e criminale politica perseguita dal Governo Draghi attraverso gli insistiti applausi all'interposta personalità del Presidente della Repubblica che nulla ha fatto per tutelare la Costituzione italiana nel corso di questa ''emergenza nazionale'' lunga oramai 22 mesi, anzi : 6 minuti di applausi ininterrotti, per lui [15][16].

Il titolo di un articolo de la Repubblica è la sintesi della perfetta propaganda ideologica performata :


Prima della Scala, 12 minuti di applausi. Meyer: "Rinascita per Milano e per l'Italia". Fuori dal teatro le proteste di cub e centri sociali
[13]


Il ''testimonial'' della serata ? Il televirologo Roberto Burioni, ça va sans dire [17].

2

Tornando alla sortita del tronfio gendarme Capanna, Riccardo Paccosi [18][19] ne ha preso spunto per una riflessione retrospettiva sulla sua pluridecennale partecipazione ai movimenti antagonisti e in generale sulla ''Sinistra'' italiana, che vale senz'altro la pena di leggere al fine di ottenere un'altra chiave di lettura del comportamento di massa di coloro che, oggi, dichiarano d'essere ''di Sinistra'', ''progressisti'', e al contempo sostengono in toto la dittatura in atto e il disegno globalista sotteso :


Mario Capanna e la separazione retrospettiva dalla Sinistra: dalla divergenza nel presente alla cancellazione di un passato condiviso

Mario Capanna intima ai "No Vax" di non svolgere contestazioni alla Prima della Scala, perché a suo dire ciò significherebbe infangare la memoria dell'analoga contestazione organizzata da lui nel 1968. L'ex-leader demoproletario aggiunge che, a differenza del movimento attuale, quello del '68 rappresentava "l'Italia migliore" e conclude, ovviamente, invitando i contestatori dell'oggi a vaccinarsi.

Come ho già avuto modo di scrivere, vedere la sinistra - tutta la sinistra - farsi indefessa promotrice d'un processo di ristrutturazione in senso totalitario del sistema capitalista, di un nuovo assetto che vede la sfera pubblica privatizzata e i diritti del lavoro cancellati al fine di reprimere la dissidenza politica, fa sì che la riflessione su come la sinistra si sia trasformata negli ultimi decenni non risulti più sufficiente.
Per chi, come me, ha militato da marxista più o meno libertario in quell'area per tre decenni, non si tratta più di limitarsi a registrare una deriva di pedissequità verso i valori e le visioni della classe dominante ma di comprendere come questa contrapposizione di oggi riveli, retrospettivamente, il fatto che tra una persona come me e la sinistra non sussista più neanche un passato condiviso.

Sarebbe senz'altro superficiale derubricare il '68 a "rivoluzione borghese" e questo per il semplice motivo che quella fase storica fu caratterizzata, anche, dall'ultima grande insorgenza del movimento operaio, alla quale lo Stato rispose con le stragi e con tutto quello che ne è seguito.
C'è però un fatto: il '68 operaio fu pesantemente e irreversibilmente sconfitto nel giro di dieci anni, mentre il '68 giovanile continua oggi a esprimere egemonia, grazie al potere politico e culturale di quelli che all'epoca furono i giovani contestatori.
Ciò che il '68 giovanile ha modellizzato, è la contestazione come rito di passaggio, per i rampolli della classe borghese, dalla giovinezza ai ruoli dirigenziali dell'età adulta.
Per suddetti rampolli, insomma, era ed è necessario avere nel Curriculum Vitae una fase di contestazione, quasi fosse uno stage sull'innovazione, giacché il capitalismo per sua natura volge alla trasformazione continua, all'auto-rivoluzionamento perpetuo.

In fondo, questo e non altro è stato il '68 vincente: come analizzato da Costanzo Preve ma profetizzato molto prima e in tempo reale da Pasolini, il '68 ha generato quel grande rinnovamento del capitalismo che ha consentito a tale sistema di rompere i pregressi e frenanti legami con l'ancien regime patriarcale, conservatore e clericale.
Il capitalismo post-68 diviene sempre più progressista e sussume la rivoluzione giovanile, sussume la rivoluzione sessuale in tutte le sue varianti e sussume, addirittura, il concetto di rivoluzione: quest'ultima parola, dopo il '68, diventerà appannaggio dei movimenti anticomunisti e neoliberali, delle tante reti finanziate dall'Open Society Foundation oppure promosse direttamente dal World Economic Forum.

Se penso alla mia fase di militanza politica più lunga - quella nell'area dei centri sociali - mi rendo conto solo ora che io non ho mai pensato alle occupazioni e agli scontri in piazza con la Celere come rito di passaggio per diventare ceto dirigente. Pensandoci meglio, però, seppure in modo confuso, in molti antagonisti invece quell'idea sussisteva eccome.

La natura profondamente borghese della sinistra, la sua cultura da classe che domina e che vuole dominare, si palesa oggi nel fatto che il sostegno al regime pandemico viene espresso anche da parte delle componenti antagoniste nonché da quelle che ancora si definiscono "comuniste".

Dunque, il problema non è solo non avere nulla a che fare con Mario Capanna oggi, ma anche il comprendere, dopo decenni, di non averci avuto a che fare neppure ieri.
Riccardo Paccosi


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Note

[1] : ''Macbeth (2021) – Dal Teatro alla Scala di Milano'', RaiPlay, 2021, [ https://www.raiplay.it/programmi/macbeth2021 ];
la ''locandina'' : ''Macbeth - 7 dicembre Serata Inaugurale'', Teatro alla Scala, [ https://www.teatroallascala.org/it/stagione/2021-2022/opera/macbeth-7-dicembre-serata-inaugurale.html ].
[2] : ''Macbeth'', Enciclopedia on line, Treccani, [ https://www.treccani.it/enciclopedia/macbeth/ ].
[3] : ''CAPANNA Mario – Dati personali e incarichi nella X Legislatura'', Camera dei Deputati, [ https://legislature.camera.it/chiosco.asp?content=deputati/legislatureprecedenti/leg10/framedeputato.asp?Deputato=d22960&position=X%20Legislatura%20/%20I%20gruppi%20parlamentari ].
[4] : ''Lo storico primo LANCIO DI UOVA alla Prima della Scala'', Milano CIttà Stato, 22 agosto 2016, [ https://www.milanocittastato.it/evergreen/forse-non-sapevi-che/alla-scala-la-rivolta-degli-studenti-divenne-mito/ ].
[5] : ''La Scala: 240 anni di storia italiana tra uova contro le pellicce e proteste a seno nudo'', Giuseppe Gaetano, Corriere della Sera, 3 dicembre 2018, [ https://www.corriere.it/spettacoli/prima-scala-teatro/cards/scala-240-anni-storia-italiana-uova-contro-pellicce-proteste-seno-nudo/68.shtml ].
[6] : QN, 6 dicembre 2021, [ https://www.quotidiano.net/cronaca/scala-protesta-no-vax-1.7119777 ];
per una sintetica rassegna-stampa, si veda : ''Mario Capanna: "La protesta alla Scala è cosa seria. I No vax vadano tutti a vaccinarsi"'', informazione[punto]it, 7 dicembre 2021, [ https://www.informazione.it/a/3404B303-703E-4483-B410-0A266ACDD968/Mario-Capanna-La-protesta-alla-Scala-e-cosa-seria-I-No-vax-vadano-tutti-a-vaccinarsi ].
[7] : ''Prima della Scala tra proteste e mondanità: piazza blindata con lo spettro dei No vax'', Il Giorno, 6 dicembre 2021, [ https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/prima-scala-1.7118640 ].
[8] : ''Il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore'', Teatro Nazionale Genova, [ https://www.teatronazionalegenova.it/il-direttore-del-teatro-nazionale-di-genova-davide-livermore/ ].
[9] : ''Davide Livermore, il regista del Macbeth contestato: il teatro cambia. La mia quarta Prima turba'', Annachiara Sacchi, Corriere della Sera, 9 dicembre 2021, [ https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_dicembre_09/davide-livermore-regista-prima-scala-macbeth-contestato-cena-cracco-teatro-cambia-mia-quarta-prima-turba-2cb4f5c4-5878-11ec-9e79-8a5fe07f3801.shtml ].
[10] : ''La Prima della Scala col ritorno del pubblico. In scena il Macbeth di Verdi. FOTO'', Sky TG24, 7 dicembre 2021, [ https://tg24.sky.it/spettacolo/2021/12/07/prima-scala-macbeth#02 ].
[11] : ''Archivio'', Marco Poli, VK, 14 agosto 2020, [ https://vk.com/wall170191717_314 ].
[12] : ''Prima della Scala con Macbeth, ovazione per Mattarella: il pubblico chiede il «bis»'', Stefano Biolchini, Il Sole 24 Ore, 7 dicembre 2021, [ https://www.ilsole24ore.com/art/macbeth-fa-rivivere-scala-AEvaSX1 ].
[13] : ''Prima della Scala, 12 minuti di applausi. Meyer: "Rinascita per Milano e per l'Italia". Fuori dal teatro le proteste di cub e centri sociali'', AA. VV., la Repubblica – Milano, 7 dicembre 2021, [ https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/12/07/news/prima_della_scala_milano_7_dicembre_macbeth_proteste_mattarella-329295271/ ].
[14] : ''Prima della Scala: manifestazione di protesta fuori dal teatro'', Tgcom24, 7 dicembre 2021, [ https://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/foto/prima-della-scala-manifestazione-di-protesta-fuori-dal-teatro_42751617-202102k.shtml ].
[15] : ''Prima alla Scala, 6 minuti di applausi per Mattarella: il pubblico grida "bis"'', Rai News, 7 dicembre 2021, [ https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Sergio-Mattarella-presso-La-Scala-di-Milano-bis-macbeth-5e93b6fd-594b-4421-ad24-31c805ae2f9d.html#foto-1 ].
[16] : ''Mattarella alla rappresentazione dell’opera “Macbeth” di Giuseppe Verdi al Teatro alla Scala'', Presidenza della Repubblica Italiana Quirinale, YouTube, 7 dicembre 2021, [ https://www.youtube.com/watch?v=5O9bwgRuPx4 ].
[17] : ''Prima della Scala, il foyer anti-Covid si svuota di politici e vip. Il testimonial diventa Burioni. Ecco com’è andata giù dal palco'', Diego Pretini, il Fatto Quotidiano, 8 dicembre 2021, [ https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/08/prima-della-scala-il-foyer-anti-covid-si-svuota-di-vip-grandi-e-piccoli-il-testimonial-diventa-burioni-ecco-come-andata-giu-dal-palco/6418768/ ];
vedi anche : ''CAFONALISSIMO [ ... ]'', Dagospia, 8 dicembre 2021, [ https://www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/cafonalissimo-nbsp-ndash-sara-perche-nbsp-serata-era-292176.htm ].
[18] : Riccardo Paccosi, bacheca, Facebook, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi ].
[19] : Amorevole Compagnia Pneumatica, sito-web, [ http://www.amorevolecompagniapneumatica.it/ ].
[20] : Riccardo Paccosi, post, Facebook, 8 dicembre 2021, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi/posts/10227155822471996 ].

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 13 dicembre 2021 [ 21 ]; su FB : [ 22 ] }.


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C19/N


Riflessione


Ripropongo il pensiero dell'amico Riccardo Paccosi [1] sulla fine del Teatro [2] e di tutte le situazioni di socialità e partecipazione collettiva, inserita nella Nuova Normalità decisa dall'Élite apolide :


Cosa si intende per “il mondo di prima”?

Come sapete, mal digerisco tutte le varianti di "non vogliamo tornare al mondo di prima" e di "il mondo di prima era insostenibile".
Questo perché il mondo di prima io l'ho combattuto per tutta la vita subendo anche processi e condanne in sede giudiziaria ma, di fronte a una regressione del sociale e dell'umano, il mio giudizio rimane integralmente negativo.
In altre parole, non è che siccome nella Repubblica di Weimar si è arrivati al 70% di disoccupati, allora debbo plaudire o minimizzare dinanzi all'avvento del Terzo Reich.
Ma va soprattutto annotato come i discorsi sul "prima" si riferiscano quasi sempre alla fase del capitalismo postfordista o, al massimo, alla società di massa del XX secolo.
Un caso come quello del teatro, invece, ci dimostra che non è assolutamente quella la gittata temporale della tabula rasa che si sta svolgendo sotto i nostri occhi: il teatro esiste infatti dal V secolo a.C. e la sua eliminazione significa il venir meno d'un fondamento della civiltà umana, l'azzeramento di un antropèma comune a tutte le culture del mondo.
Se poi collochiamo la fine del teatro nel fatto ch'esso discende dai riti sacrificali e che suddetta fine è parte di un insieme più vasto riguardante cinema, partite di calcio, concerti, sagre di paese, processioni religiose, mostre, fiere, hobby, club e feste in famiglia, ecco che vediamo il dissolversi della ritualità collettiva in ogni sua forma.
Ovvero il dissolversi di quell'attività umana che secondo Frazer, Malinowski, Durkheim, De Martino e insomma tutti i padri dell'antropologia, è fin dalla notte dei tempi a fondamento del contratto sociale.
Per cui delle due l'una: o quando dite che il mondo di prima faceva schifo intendete dire che tutto ciò che è stato identificativo dell'umano dal Neolitico a oggi sia da rigettare o, altrimenti, credo che sarebbe opportuno non minimizzare dinanzi alla prima filosofia che, nella storia, sia mai stata esplicitamente e consapevolmente volta alla dissoluzione di tutto ciò che qualifica il concetto di umanità.

[1]


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Note

[1] : Riccardo Paccosi, Facebook, 15 marzo 2021, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi/posts/10225451784432110 ].
[2] : ''IL TEATRO È LUOGO DI TRASMISSIONE DELL’ANIMA DEL MONDO. SENZA DI ESSO STIAMO RINUNCIANDO A SALVARCI'', Francesco Capo, ByoBlu, 14 marzo 2021, [ https://www.byoblu.com/2021/03/14/il-teatro-e-luogo-di-trasmissione-dellanima-del-mondo-senza-di-esso-stiamo-rinunciando-a-salvarci/ ].

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{ prima pubblicazione del post su VK, il 16 marzo 2021 : [ 3 ]; su FB : [ 4 ] }.


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C19/N


Lo spot della Lavazza sulla "Nuova Umanità", ovvero la summa della Covideologia dominante

di Riccardo Paccosi


Dall'inizio della pandemia, sto annotando ed esaminando tutte le forme artistico-culturali di propaganda della nuova società fondata sul distanziamento sociale.
Ebbene, quest'ultima produzione della Lavazza intitolata "The New Humanity" [1][2][3] - a cui partecipano l'attore Pierfrancesco Favino, il cantautore Brunori Sas, Patti Smith, Alessandro Baricco, la nipote di Charlie Chaplin e altri ancora - sul piano filosofico non dice niente di nuovo rispetto a quanto già enunciato da altri brand come Coca-Cola e Amazon ma, data l'estensione di 40 minuti, articola e chiarisce meglio i lineamenti sia ideologici che stilistico-estetici del mondo post-umano che si sta materializzando davanti ai nostri occhi.

Dalla visione di questo video [4] e dai concetti ch'esso mostra d'avere in comune con altre produzioni propagandistico-ideologiche dello stesso tipo, ritengo si possano inferire alcune linee d'indirizzo generali.

1) Nell'era in cui lo spazio pubblico e della socialità diventa privato - come nel caso del social network su cui sto ora scrivendo - è inevitabile che il ruolo di configurazione dell'ideologia attenga in misura ridotta allo Stato e pertenga sempre più ai grandi marchi internazionali.
Questa produzione della Lavazza, unitamente ai già citati spot di Coca-Cola e Amazon, risulta quindi essere un manifesto dell'ideologia dominante assai più puntuale e credibile di tutte le dichiarazioni dei capi di stato occidentali messe assieme.

2) Il mondo delle arti e della cultura è, al netto di varie eccezioni che non fanno altro che confermare la regola, uno strumento dell'ideologia dominante, completamente subordinato alle necessità di quest'ultima, privo di qualunque margine di autonomia.
Se l'arte, però, accetta di perdere la parziale autonomia conquistata nel XX secolo per tornare ad assoggettarsi al potere costituito, va da sé che ciascuno dovrà trarre da questo delle decisioni rispetto ai propri consumi culturali, ovvero dovrà iniziare a ragionare in termini di sabotaggio.

3) Vi sono argomenti intrinsecamente a favore del nuovo paradigma sociale e argomenti di supporto. I primi, sono rappresentati dalla visione deterministica della storia, tipica del pensiero di sinistra, volta a dichiarare il "nuovo" come valore morale sempre e comunque positivo nonché a stigmatizzare come reazionario chiunque tema o abbia da eccepire sui cambiamenti in corso.

4) Gli argomenti di supporto, sono:
a) l'ecologismo, declinato come senso di colpa da imprimere nei ceti medi e poveri affinché questi ultimi accettino un abbassamento ulteriore del loro tenore di vita;
b) il femminismo, declinato come dispositivo di separazione all'interno delle classi sfruttate nonché come strumento per de-erotizzare il rapporto fra uomini e donne e, quindi, far meglio accettare il distanziamento sociale;
c) la giustizia sociale, declinata ovviamene non a favore dei poveri del territorio in cui si vive, bensì come paternalistico pietismo verso immigrati e bambini del Terzo Mondo, anche in questo caso con l'obiettivo d'imprimere senso di colpa nei ceti poveri occidentali.

4) Tratto comune a tutte le argomentazioni - sia quelle direttamente pro-distanziamento che quelle di supporto - è l'assoluta assenza del potere e dei rapporti di potere all'interno della narrazione.
In altre parole, secondo questa retorica il potere e la politica avrebbero cessato di esistere: esisterebbe, invece, un'umanità composta da persone aventi tutte lo stesso grado di responsabilità e di possibilità di definire il futuro. Di conseguenza, anche in questo caso l'accettazione o meno del nuovo paradigma di società è accompagnato da un'esortazione morale alla responsabilizzazione, a sua volta associata a una condanna altrettanto assolutistica nei confronti di chi dissente. I governi e le multinazionali, in questo scenario, semplicemente non esistono.

5) Dal punto di vista stilistico-estetico, si manifesta quello che, in prospettiva, potrebbe essere il punto debole dell'intera architettura narrativa: per quanto i contenuti aggressivi non manchino (tutti rivolti verso il dissenso sociale), il tono generale necessita d'essere pacato e ovattato, con atmosfera crepuscolare e rasserenante allo stesso tempo, voci sommesse, luci in penombra.
Il risultato è che, già ora, possiamo dire esista un canone estetico della covideologia che estromette tutti i linguaggi gridati, passionali, tragici e grotteschi. Questo, ripeto, potrebbe essere sul lungo termine il punto debole.

Ad ogni modo, qualunque siano le incrinature e gli elementi di debolezza, il mio compito esistenziale da qui al prossimo futuro sarà quello di contrastare e aggredire questa narrazione in tutti i suoi contenuti e in tutti i suoi aspetti formali.
Auspico che, a compiere tale opera di antagonismo politico e culturale, col passare del tempo saremo in numero maggiore rispetto a oggi.

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Note

[0] : Riccardo Paccosi, Facebook, 30 novembre 2020, [ https://www.facebook.com/riccardo.paccosi/posts/10224590583902635 ].
[1] : TheNewUmanity, Lavazza, [ https://www.lavazza.it/it/landing/thenewhumanity.html ].
[2] : 2021 Lavazza Calendar, Lavazza, [ https://www.lavazza.it/it/magazine/art-and-culture/calendario-2021/event.html ].
[3] : The New Humanity | Calendario Lavazza 2021, playlist, Lavazza, YouTube, [ https://www.youtube.com/playlist?list=PLDGzUwGPx005LPfLrHw7F0FNRbQo85Rhz ].
[4] : ''The New Humanity | Calendario Lavazza 2021'', Lavazza, YouTube, 12 novembre 2020, [ https://www.youtube.com/watch?v=uvb6OXe3IO4 ].

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{ prima pubblicazione del post su FB, il 30 novembre 2020 [ 5 ]; su VK : [ 6 ] }.



Per un grande evento culturale di contro-narrazione sulla pandemia

di Riccardo Paccosi


La discussione tra ufficialisti e contestatori dell'emergenza pandemica, da otto mesi si sta enucleando intorno a confutazioni e contro-confutazioni dei dati sanitari.
Non escludo che questo piano di discussione sia ancora necessario ma sicuramente, da parte del potere costituito, la comunicazione si sta determinando lungo un ulteriore asse strategico che il punto di vista critico, invece, non sta prendendo in considerazione.

A opera dei grandi marchi internazionali, infatti, stanno nascendo numerose "pubblicità-progresso" che non raccontano l'emergenza sanitaria, bensì svolgono un'apologia preventiva del nuovo paradigma di società che si sta materializzando sotto i nostri occhi grazie all'emergenza pandemica.
Il tratto comune a questi spot, oltre al linguaggio poetico, è quello di ribadire che, dopo l'emergenzaza covid, non si tornerà al mondo di prima; quindi, molte norme di distanziamento sociale sono destinate a rimanere per sempre; pertanto, secondo questa narrazione, tutto ciò dovrebbe essere accolto con entusiasmo in quanto espressione di una società futura "più sostenibile".
Mi sto riferendo, in particolar modo, allo spot della Coca-Cola intitolato "Open Like Never Before", a quello di Amazon "The Show Must Go On", a quello italiano della Pfizer "C'è sempre una prima volta" e, infine, al lungo video-intervento della Lavazza intitolato "The New Humanity".

Nel variegato fronte delle posizioni critiche rispetto alla gestione dell'emergenza pandemica, invece, quasi tutto si concentra sulla contro-informazione sanitaria e pochissimo spazio viene lasciato alle implicazioni antropologico-culturali e psico-sociali del distanziamento sociale permanente.
Ebbene, a fronte dell'offensiva ideologica dei grandi marchi internazionali a favore di suddetto distanziamento, credo sia necessario correggere il tiro.

Personalmente, nei prossimi mesi, con la mia Amorevole Compagnia Pneumatica [1] lancerò un libro e una sequenza di 21 brevi clip (uno per ogni lettera dell'alfabeto) incentrati su una contro-narrazione della società a-venire.
Ma al di là di quello che ciascuno può organizzare da solo, è evidente che le persone che in ambito artistico-culturale o filosofico hanno a cuore questo nesso strategico, debbano unire le forze anziché procedere in ordine sparso come fatto finora.

Specificamente, propongo di realizzare un evento culturale e a più voci, simile a quello realizzato da Lavazza, ma avente l'obiettivo di lanciare il messaggio opposto, ovvero di argomentare in forma sia filosofica che poetica come la società del distanziamento rappresenti - oggi e ancor più in prospettiva - la dissoluzione dell'umano e la negazione di ogni possibile legame di amore e fratellanza fra gli uomini.

Se per sostenere il distanziamento sociale permanente Lavazza ha messo assieme Alessandro Baricco, Patti Smith e la nipote di Charlie Chaplin, specularmente si impone a noi la necessità di mettere assieme le voci che, in questi mesi, hanno avversato la valenza antropologico-culturale di quello che sta avvenendo.
In un grande evento contro-narrativo e culturale, quindi, dovrebbero accettare di essere coinvolte figure come quelle di Giorgio Agamben, di Enrico Montesano, di Vittorio Sgarbi e magari anche di quei pochi artisti che, come il sottoscritto, non hanno notorietà mediatico-nazionale ma hanno dimostrato di avere qualcosa da dire su questi temi.

E' evidente che un evento del genere, per funzionare, dovrebbe altresì avere l'appoggio di canali telematici dotati di forza di propagazione come byoblu o similari.
E' altresì evidente che - dal momento che il paradigma interpretativo qui proposto risulta avere centralità strategica ancora per poche persone e dal momento che io non ho proiezione mediatico-nazionale - per il momento questa proposta non se la filerà di striscio nessuna delle persone che ho menzionato.
Ma viviamo nel periodo che viviamo e quindi, armandosi di pazienza, non si può fare altro che lanciare messaggi nella bottiglia e aspettare che i tempi maturino fino a far sì che la necessità della proposta venga alla fine compresa.

Qui sotto [2], lo spot della Lavazza che ritengo vada preso come riferimento per un eventuale controcanto narrativo.

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Note

[1] : Amorevole Compagnia Pneumatica, Facebook, [ https://www.facebook.com/amorevolecompagniapneumatica/ ];
sito ufficiale : [ http://www.amorevolecompagniapneumatica.it/ ].
[2] : ''The New Humanity | Calendario Lavazza 2021 - Asta'', Lavazza, YouTube, 12 novembre 2020, [ https://www.youtube.com/watch?v=uvb6OXe3IO4 ].

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{ prima pubblicazione del post su FB, il 3 dicembre 2020 [ 3 ]; su VK : [ 4 ] }.


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Un mondo senza danza




Poster dell'evento.



Un mondo senza danza

Contro-narrazione della pandemia A BOLOGNA (nonché a Viterbo e Roma)

di Riccardo Paccosi

Noi, gruppo teatrale Amorevole Compagnia Pneumatica residente a Bologna e gruppo musicale AR – Atleanteans Resonances residente in Francia, abbiamo creato questo spettacolo, a distanza, durante i mesi del lockdown.
Abbiamo quindi auto-organizzato un piccolo live tour malgrado le non piccole difficoltà economiche che l’emergenza sta determinando, perché abbiamo qualcosa da dire. E abbiamo altresì la sensazione di essere in pochissimi, in ambito artistico, a dire qualcosa sulla pandemia che diverga dalla narrazione dominante.

Questo lavoro NON parla degli aspetti scientifico-sanitari della pandemia in corso, giacché non siamo virologi.
Parla invece, in forma poetica e musicale, di un problema che in teoria dovrebbe interessare tutti, a prescindere dalle diverse opinioni su come i governi stanno gestendo l’emergenza: ovvero, parla delle conseguenze psico-sociali e antropologico-culturali che potrebbero generarsi a causa del protrarsi indefinito delle misure di distanziamento sociale.
Per parlare di quest’argomento, utilizziamo tre stratagemmi poetici, a cui corrispondono tre autori (Pier Paolo Pasolini, Edgar Allan Poe e Giorgio Agamben), a cui corrispondono a loro volta tre forme del linguaggio, ovvero la poesia la letteratura e la filosofia.
Il tutto accompagnato dall’esecuzione live di musiche originali per arpa e loop station, di genere celtico-contemporaneo.

Chiediamo a tutti gli amici di Bologna, Viterbo e Roma che ne hanno la possibilità di venirci a sentire e, se gli va, di aiutarci a diffondere la voce presso amici o anche condividere questo flyer.
A tutti ricordiamo che, a causa dell’emergenza covid, i posti sono limitati e occorre prenotare a uno dei numeri trascritti sotto.

Interpreti:
Francesca Fuiano, Riccardo Paccosi, Francesca Rossi, Giuliano Gasperini

Musiche originali per arpa e loop station:
Andrea Seki

Appuntamenti:

VENERDI 16 OTTOBRE, ore 21.00
BarriereZero - Aps, Via di Saliceto 9H, BOLOGNA (prenotazioni: 3295413873)

SABATO 17 OTTOBRE, ore 21.00
Il Cosmonauta, Via dei Giardini 11, VITERBO (prenotazioni: 0761220206)

DOMENICA 18 OTTOBRE, ore 21.00
Casa Della Pace Roma, Via Monte Testaccio 22, ROMA (prenotazioni: 3515739595)





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{ prima pubblicazione del post su Facebook, il 12 ottobre 2020 [ 1 ]; su VK : [ 2 ] }.


1

Ulteriori informazioni sullo spettacolo : [ 3 ].

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Rileggendo la strage del Dubrovka




A Bologna in scena

La Fura dels Baus - compagnia teatrale catalana che piace parecchio al Marmus - presenta a Bologna l'ultimo lavoro di rilettura “circense” del tempo presente, all'Arena del Sole da mercoledì 11 a sabato 14.
Oggetto della scena, la strage compiuta dalle forze speciali russe al teatro Dubrovka di Mosca, per impedirne una di proporzioni maggiori da parte di terroristi ceceni armati di mitra e bombe.
Immagino che il gruppo catalano andrà più a fondo dell'usurato quesito - come sempre, al cospetto di fatti analoghi - “si poteva evitare ?”, e - mi auspico per quanti di voi lo andranno a vedere, che io sarò ancòra lontano - senza finire nei mulinelli altrettanto triti dei teoremi anti-putiniani.
Simmetricamente al fatto di cronaca, l'opera ne avrà un'altra al suo interno - una re-interpretazione del “Boris Godunov” pushkiniano - che sarà interrotta dai terroristi ... e poi : chi ci sarà - vedrà.

Parziale censura uzbeka

Cercando le pagine della compagnia catalana, verifico un altro caso di censura internettiana nel paese in cui sto soggiornando : sono accessibili le schede in wikipedia [ 1, 2 ] ma i siti ufficiali della fura sono oscurati (“address not found”).

29 - 11 - 2009

E aggiorno la pagina dal Belpaese, aggiungendo i due link ufficiali alla fura on-line.

Links

Boris Godunov = sito ufficiale dello spettacolo

Crisi del teatro Dubrovka = scheda in wikipedia.org

Fura dels Baus = sito ufficiale

Naumon = sito ufficiale della nave-teatro della fura

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