Il futurismo è un movimento senza data di scadenza, è il contrario esatto di quell'attimo fuggente che, appena pronunciato, è già passato.
Appena raggiunto un risultato creativo, già lo sguardo proietta l'energia altrove e in nuovi progetti, sempre più ambiziosi e arditi, che si fanno largo.
Sfacciàti.
Come i partecipanti all'happening “Rarefazioni futuriste” che - scalzi - si sono svaccati sulla “grande stola rossa uterina” nell'àmbito di uno “psycho-reading atto ad incatenare liberamente cuore e corporeità, senza trattenere nessuno, sprigionando a livello epidermico una percezione galleggiante tra l'assurdo ed il surreale.
Un salto : nella meccanica dei sensi, nelle parole visive proiettate sul soffitto, nelle parole dette di Massimiliano, nella orizzontalità dei corpi adagiati e coccolati dall'istallazione rosso sangue circolare, essi stessi opera d'arte umana e respirante [ ... ]”.
Atmosfera descritta da Irene Leo sulle pagine del ricchissimo sito Noci.it ... un Comune che investe in cultura e nei giovani d'età numerica e/o di spirito.
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Su RarefAZIONI futuriste: ovvero di poesia e visioni = articolo di Irene Leo su Noci.it
Gente della tv italiana
Questa è troppo bella, l'ho trovata adesso su wikipedia :
“Bocelli è ormai il numero uno al mondo e da settimane guida le classifiche di vendita inglesi, mentre da noi in testa alla hit parade c'è un gruppo chiamato Tabula Rasa Elettrificata che nessuno, neanche i ragazzi di Macao, conoscono !”
(Gianni Boncompagni, settembre 1997)
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Per chi non lo sapesse - grave ! - “Tabula rasa elettrificata” (T.R.E.) è il terzo (ed ultimo, sigh) studio-album dei Csi ...
Link
Csi = scheda in Wikipedia.org
A.A.A. cercasi Wi-Fi libero
Entro nel baar ben riscaldato, mi scelgo un tavolino libero - senza problemi, a Tallinn i locali sono in genere molto capienti e si sta belli larghi - appoggio lo zaino e poi vado al bancone per scegliere la fetta di torta e/o il kook che più m'ispira.
Ordino anche un bel latte macchiato con sciroppo al caramello e l'inderogabile zucchero di canna ... poi mi siedo comodo e mi polleggio 5 minuti nel divano, giusto per godere del torpore generato nelle mie membra dal passaggio dalla fredda strada ad un interno caldo ed accogliente in molti sensi.
La ragazza mi appoggia la colazione di fianco al notebook che ho appena estratto dalla sacca : lo apro, lo accendo, digito la password, aspetto con pazienza che il lentissimo Vista - ribattezzato "visnam" (lento) dagli amici informatici russi - vada a regime ... quindi apro il "Centro connessioni di rete e condivisione" per connettermi al wi-fi e navigare a gratis per 4 - 5 ore.
Ovvero al costo della colazione quotidiana, inderogabile.
- ? -
A Tallinn, quasi tutti i bar/pub/ristoranti del centro storico (e molti locali "fuori dalle mura") offrono ai propri clienti l'indispensabile (in una società tecnologica) web nella discreta e veloce versione senza-fili, spesso EeWiFi (vedi logo all'interno della foto) od operatore privato.
E a Bologna ?
Iperbole copre alcune aree del Centro storico : poche pezze, da godere in strada, seduti sui marciapiedi ...
E - quando c'è - com'è la ricezione all'interno dei locali nelle aree coperte dalla rete civica ?
Mi ricordo che per potere usare internet fuori di casa - ovvero quando mi sedevo in un pub del Pratello - mi dovevo attaccare abusivamente al router di qualche "benefattore" che lasciava o dimenticava di proteggere l'accesso con la password ... fino al momento in cui il buon samaritano s'accorgeva che i geki appiccicati alla sua macchinetta gli stavano rallentando paurosamente il sistema, ed impietosamente se li staccava tutti dalla schiena (me compreso) con una bella "scrollata".
Qual'è la situazione bolognese della rete pubblica e gratuita, oggi ?
Nell'attesa di tornare nella Grassa e (ri)provare di persona, porgo questo post per chiedere a lettori e redattori di stilare insieme una lista dei locali che di fatto sono entrati nella post-modernità ... nel Mondo 2.0.
Potremo così informare sull'ubicazione e le caratteristiche degli esercizi meritevoli e, al contempo, gratificarli di una minima réclàme attraverso queste modeste righe che state leggendo ...
(nella foto del Bufalo, un dettaglio del lounge bar tallinese Basso, in cui l'autore s'è accampato giorni fa e non è stato ancòra cacciato via a pedate dal compassionevole proprietario del locale. Cliccate sull'immagine per l'ingrandimento).
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"Bo/Tallinn #1" = post del Bufalo
commenti sul BarBo
Diario
Sono molte le domande che gli amici mi pongono sulla mia ancòra breve esperienza di vita in trasferta, quassù nella Baltosfera.
Come si vive - quanto costa la vita - com'è la figa - meglio di Bologna oppure no - next question.
E io potrei rispondere con una listona della spesa, oppure - forse rende meglio - con un singolo aneddoto : scelgo quest'ultimo.
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Un giorno della mia seconda settimana tallinese, camminavo per la Vana Tallinn - la città vecchia, il centro storico che tutto intero è stato dichiarato dall'Unesco "patrimonio dell'umanità", in quanto borgo medioevale arrivato integro ai giorni nostri (cioè non devastato dai geometri e dai costruttori benedetti dal "mitico" sindaco Dozza, e nemmeno sporcato dai bolognesi) - non lontano dalla bellissima cattedrale ortodossa dalle cupole nere, intitolata al principe russo Alexander Nevskij ... (come dire che a Tallinn c'abbiamo i piccioni, ed anche i gabbiani).
Scendendo per una stradina ciottolata - qui l'asfalto è civilmente bandito - notavo, sull'altro lato e in senso longitudinale, due ragazzini biondi che parevano impegnati in una gara di forza : l'uno cercava di fare arretrare l'altro lungo la via.
Gara incerta : sudano - imprecano - prima pare avanzare nettamente uno e poi l'altro rimonta e lo respinge.
Un match avvincente.
Questa la mia prima impressione intorpidita : un gioco da ragazzi.
Poi però, incominciano a legnarsi di cazzotti, e il "gioco" diventa qualcosa di brutto ed anche potenzialmente pericoloso (la stradina è ghiacciata) finchè quello di sinistra spinge l'avversario contro un palo della segnaletica stradale.
BOOONG !
Si tirano qualcosa anche a voce, noto che parlano in lingua russa ... e quello di sinistra mi sembra una femmina. Riprendono a darsele di santa ragione.
Eh no, cazzo !
Questo non va bene, a Tallinn !
Grido col mio vocino da tenore : "HEY, STOP !", e di nuovo, una seconda volta e a volume più alto (tra l'altro, "ei" in estone significa "no") ... poi m'avvicino, appoggio l'inseparabile zaino a terra e i due, al sopraggiungere di un "adulto", immediatamente si fermano come pugili corretti cui l'arbitro ha appena intimato il "BREAK !" : le braccia lungo i fianchi ed il fiatone a rotta di collo.
Vedo che avranno sì e no sui 18 anni, e il "ragazzino" di destra è davvero una ragazza, che non smette di guardare l'altro con una tensione feroce.
E' invece il maschio, quello che c'ha il labbro spaccato (bisogna fare attenzione, con le donne nordiche) e mi guarda un po' imbarazzato e rimane senza parole, mentre l'altra non smette un attimo di fissarlo con cattiveria. All'improvviso prende e se ne va.
Il ragazzo mi ostenta il sangue che esce copioso dal labbro superiore (povero cucciolo) e mi chiede una sigaretta, io gli rispondo che non fumo.
Mi chiede educatamente scusa per "this problem", in lingua inglese. Insomma per tutto 'sto casino.
Io gli rispondo che per me non c'è problema, ma quando si rischia di farsi del male, bisogna assolutamente fermarsi e tornare a discutere con le parole. In maniera civile.
Lui annuisce e pare avere capito.
Ma due secondi dopo realizza che ha perso di vista la ragazza, afferra il suo zaino e corre giù per Pikk jalg ...
Ho continuato a seguire la situazione tenendomi ad una discreta distanza - una questione di coscienza - per assicurarmi che lui non ammazzasse lei o - più probabile - lei non ammazzasse lui ... poi lo "zio Bufalo" ha ripreso tranquillo il suo cazzeggio in giro per la città.
E ha pensato : "Ah, beata gioventù ... che bella cosa, l'Amore !".
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Torno qui, alla tastiera del notebook, e mi chiedo : se mi fosse capitata la stessa situazione nello sporco centro storico di Bologna, con protagonisti due ragazzi italiani e/o stranieri, avrei fatto il "fratello maggiore" e sarei intervenuto per separarli ?
Col cazzo, signori miei : avrei senz'altro ricevuto dal minimo di un avvertimento verbale - del tipo : "Vaffanculo ! Fatti i cazzi tuoi !" - al massimo di una coltellata.
Ora : domandatemi pure perchè preferisco stare a Tallinn ...
(nella foto : scorcio del centro storico di Tallinn, fotografato dal Bufalo, da una serie scattata nell'agosto '05. Cliccate sull'immagine per l'ingrandimento).
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Bufalo = Agosto '05 (galleria fotografica)
commenti sul BarBo
Collettivo bolognese all'opera
Come ho scritto due post fa, Danilo "Maso Vox" Masotti si sposta in pianta stabile (e unica) su Facebook.
Il "testimone" de "lo Spettro della Bolognesità", il blog bolognese più seguito, viene raccolto da un collettivo di utenti ed ex-redattori.
Sono stato invitato e ho aderito.
La nuova creatura che mutua il template notturno del vecchio sito, con la sagoma del colle e della basilica di San Luca, è nata la scorsa settimana - questo lo storico, primo post - e si chiama "Bar della Bolognesità" (in via sbrigativa è il BarBo) : ci leggiamo anche là ...
8 - 4
In occasione della SS pasqua, alcuni redattori hanno deciso di sacrificare un Bufalo, anzichè il classico agnello.
Buon proseguimento ai 4 valorosi che rimangono in redazione, mescolati ad alcune "cacche umane".
Link
Bar della Bolognesità = blog collettivo
Censura-contro-censura
Penso - e da parecchio tempo - che dovremmo trascurare gorghi neri, personaggi negativi come Berlusconi e Ratzinger che sono tessere di un Sistema più vasto : costoro vivono anche della pubblicità negativa, delle male-parole spese con energica profusione da tanti blogger sinistrorsi.
Sono uomini materiali di Potere - ma i limiti e le caratteristiche dei loro affari non sono, nè forse saranni mai chiariti del tutto, a noi "mortali" - ed anche pupazzi voodoo mediatici dati in pasto alle masse, al fine di un terapeutico - ? - sfogo quotidiano. Che a me pare un giro vizioso bello e buono - e si ritorna a capo - piuttosto che una medicina efficace.
Non importa "come" se ne parla, ma "quanto" se ne parla : i ricchi restano ricchi, e i poveri restano poveri.
Non ho cambiato opinione, però ... quando alcuni giudici di Cassazione cancellano la libertà d'espressione nella rete italiana - e suppongo che il provvedimento (che di fatto è legge) riguardi i dati appoggiati sui server sparsi nel suolo geografico italico, e forse - in genere - i domini .it registrati all'autorità italiana competente.
L'articolo non entra nei dettagli tecnici della sentenza, la legislazione italiana in materia "web" è tutta da scrivere ma si comincia male : reprimendo. Ed è l'ennesima ripartenza bi-partisan, il governo Prodi ci aveva provato con una certa paraculaggine, subito sgamata e sputtanata dagli utenti della rete.
Ma qui c'è una sentenza che dovrebbe svegliare ciurma e capitani (auto-)proclamati gridando : "Ok ragazzi, è ora di uscire dalla fase pionieristica della rete italiana per regolamentare il sistema di trasmissione".
Ora, ammesso che questo sia opportuno, il boccino passa nelle mani del potere politico.
In pessime mani cioè : quelle di Berlusconi & Ratzinger, e di soci con altri colori politici & affaristici.
Si parte male, da una censura legalizzata per volontà katto-klericale - il motivo scatenante, commenti non proprio garbati sui preti pedofili - e forse si proseguirà peggio.
Se volete tornare indietro ed essere "squadrati", la Macchina del Tempo è pronta all'uso e risiede in un "Grande magazzino" della Città del Vaticano. Oppure state liberi ... che non significa votare od appoggiare a parole "il meno peggio".
L'unico consiglio, in questi casi, è il solito : backuppate tutto quello che avete on-line ... potrebbe tornare utile per prendersi un dominio .to delle Isole Tonga, appoggiato su server amerikano, gestito da un provider amerikano.
Maso chiude lo "Spettro"
I motivi dichiarati della chiusura del blog bolognese più popolare - "lo Spettro della Bolognesità" - sono questi :
"Chiude Nannucci.
Chiudono l'accesso ad internet coi fairuols aziendali.
Chiudono gli uffici, sbattono la gente a casa e l'enterteinment per impiegati viene meno.
I bolognesi continuano a lamentarsi e a rifugiarsi nel passato, tutti parlano, nessuno ascolta.... c'è troppo rumore e la cassazione decide che per i blog non vale la libertà di stampa.
E' evidente che ci meritiamo tutto.
Inutile continuare, meglio sparire senza troppi clamori.
Dopo più di quattro anni di attività on lain fornendo un prezioso servizio di libera informazione alla città, chiudo pure io [ ... ]"
[ fonte ]
E' chiaro che la sentenza fornisce al webmaster e blogger bolognese un cardine temporale utile e simbolico per congelare il blog splinderiano, un punto fermo.
Però è evidente anche una certa stanchezza individuale e generale, che sarebbe il caso di approfondire.
Bologna smarrisce una voce ironica e pubblica, vedremo che succederà nelle prossime settimane.
Link
"Cassazione : Forum on line non sono come la stampa" = articolo di Alessandro Longo in Repubblica.it
Mitico !
Il buon Maso Vox, in uno degli ultimi post della vita dello "Spettro" - ma sarà vero ? - pubblica la lettera di un evergreen bolognese, artista eclettico e un po' pazzino (v. il suo blog e altre tracce on-line) dalla lunga e gloriosa storia editoriale.
Ancòra in movimento a sessanta suonati.
Utilità delle "pagine gialle" : io ci ho fatto un giro, e mi sono divertito già un casino.
Anche se pronuncerò il cognome in modo errato, ovvero con l'accento della cantilena bolognese che si svacca sull'ultima sillaba, come - per usare un'immagine retorica alla cazzo - Zefram/Oblomov sul divano della sua villa.
Chissà perchè, il volume di cui riproduco la copertina mi "dice" qualcosa ...
Links
"Memorie dell'arte Bimba" = blog di Filippo Scòzzari
"Filippo Scozzari" = post di Maso_Vox sullo "Spettro"
Appunti
Il Padrone di casa è un signore distinto sulla sessantina, bussa alla porta di quello che sarà il mio appartamento, e si fa aprire dal ragazzo - forse uno studente universitario - che ancòra ci abita. Mi fa strada, noncurante delle impronte delle scarpe che lascia sul parquet ... "tanto, dopo lui pulisce" - mi dice, accorgendosi del mio disappunto.
Io avanzo di due passi, poi il pudore interiorizzato in 50 giorni di pratica quotidiana ha la meglio : torno indietro, mi tolgo gli scarponcini cinesi comprati al bazar di Kadesheva - nella periferia sud-orientale della capitale uzbeka - e li pongo in un angolo.
Guardo i segni che ho maldestramente lasciato.
C'è un attimo preciso e luminescente in cui percepiamo perfettamente la transizione tra due ambienti e/o fasi delle nostre vite - dove ci troviamo e cosa facciamo, un "nowhere" in poche parole - e quello era uno dei miei : ero arrivato in Europa, m'ero lasciato alle spalle quel continente euroasiatico - una volta era chiamato "Unione Sovietica" - in cui vige la sacralità domestica dei tappeti, e la conseguente "legge" non scritta (ma declamata dalla donna di casa) di togliersi lo sporco della strada alle estremità delle gambe, per camminare scalzi nel "nido" riscaldato da una vecchia stufa.
Con l'inderogabile samovar che borbotta in cucina : l'acqua per l'ennesimo tè o caffè è pronta.
Guardo i segni che ho maldestramente lasciato.
E mi viene un groppo alla gola : come un flash visivo, adesso ho davanti ai miei occhi, nitidi, Andreij, Olga ed Erich - in pratica lo "stato maggiore" della mia compagnia di amici a Tashkent - che mi salutano agitando le mani, aldilà del nastro che separa i passeggeri dagli affetti al terminal internazionale, mentre sto girando loro le spalle per cominciare la noiosa, lunga trafila del check-in e dei controlli anti-terrorismo, all'inizio di un lunghissimo "tunnel" che ha l'altro capo "a casa".
Che sarebbe un qualche luogo in Europa, il continente sognato dai giovani uzbeki, anche più dell'"America". Tuttavia, nel corso di questo itinerare sto ridefinendo in maniera elastica il mio personale concetto di "casa".
Qualche ora di attesa a Sheremetyevo 2 per la coincidenza, dove io e un dirigente cinese delle telecomunicazioni siamo felici d'essere presi in affidamento da un'impiegata dell'Aeroflot tanto bella - temporaneamente materna - che non la potrò più dimenticare.
Le ampie vetrate ai lati mostrano l'azzurro del cielo baltico, ch'è spezzato dal verde delicato della moquette, un colore che vedreste bene in un bagno ben curato o una camera da letto. E' talmente soffice che non sento i miei passi, l'ambiente è spopolato e contraddistinto da un silenzio irreale, se la traccia sonora fosse tagliata e montata consequenzialmente al rumore delle bolgie centro-asiatiche.
Sembra di essere sul set di un film, o dello spot pubblicitario di una compagnia aerea, tanto è lindo. I polmoni, inspirano ingordamente un'aria pura e mai dimenticata che mi rimanda la memoria ad un altro viaggio, tre anni fa.
Sono all'aereoporto di Tallinn, sto pestando "terra" europea ma ancòra non realizzo.
Gli occhi mi si inumidiscono un attimo.
Il piccolo appartamento mansardato è simile ad un suo gemello che avevo visto tre giorni prima (ma perso per un soffio), anzi meglio : una parete divisoria crea gli spazi dell'ingresso e della zona notte, e - come l'altro - è ben coibentato.
Fuori nevica a tratti e fa freddo, come solo le prime tre settimane in Uzbekistan ... è quello che fa per me : firmo il contratto d'affitto.
Link
Bufalo = Appunti di viaggio n. 01 (da Bologna a Berlino)