Toni Negri e la fede cieca nel Globalismo
Segnalo quest'articolo di Toni Negri su Syriza, Podemos e austerità europea.
Immaginavo, mentre leggevo, che a metà circa dell'articolo il mio ex-cattivomaestro non avrebbe perso occasione per rilanciare il suo Credo globalista e anti-sovranista. E infatti, a metà articolo, arriva la bordata contro la rivendicazione di sovranità nazionale e a favore d'un Super-Stato europeo costituito dal basso.
Quello che Negri fa finta di non vedere, è che l'unica cosa "costituente" che esiste in Europa, oggi, sono le Costituzioni nazionali e dire che esiste un processo costituente di altro tipo significa porre suggestioni mistiche (attitudine, del resto, ch'è per lui del tutto usuale).
Dire poi, come fa lui nel testo, che "dietro la sovranità nazionale si è sviluppata ogni tragedia della modernità", significa mentire sapendo di mentire: Negri sa benissimo, infatti, che tutti i movimenti operai, tutti i movimenti anti-coloniali e tutti i movimenti anti-imperialisti del Novecento hanno avuto la rivendicazione di sovranità nazionale come strategia prioritaria; semplicemente, lui fa finta di non ricordarlo ponendo un'equazione dozzinale e storicamente fasulla tra sovranità e destra.
Ma la cosa più grave è ancora un'altra: Negri fa finta di non vedere - o forse proprio non ci arriva - che TUTTI i (pochi) passi in avanti che il governo greco sta facendo, sono realizzati utilizzando l'arma della sovranità nazionale e che suddetta categoria è stata enunciata - con forza - da Tsipras, da Kotzias e da Varoufakis proprio in queste settimane e in numerose occasioni.
Eppure, sarebbe così semplice avere la memoria storica per ricordarsi che una cosa è l'internazionalismo, tutt'altra cosa il globalismo.
Sarebbe altrettanto semplice porre la prospettiva di un'Europa delle Costituzioni contro un'idea di macro-stato continentale che ci viene imposta solo ed esclusivamente da esigenze di accumulazione capitalista.
Sarebbe semplice, sì, ma Negri non ci arriva o non vuole arrivarci.
[ articolo ].
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