La copertina del numero 1312 di Internazionale, dedicata al dossier sulle attività dei Ferrero.
Il gusto amaro delle nocciole [ ... ] Quella della Ferrero è la storia di una famiglia di pasticcieri diventati proprietari di un’azienda che nel 2018 aveva un fatturato di 10,7 miliardi di euro, 94 società e 25 impianti produttivi sparsi in cinque continenti. Un’azienda che, nonostante le dimensioni e le ambizioni crescenti, rimane a gestione familiare: non si quota in borsa e vuole mantenere, per quanto possibile, un profilo basso e una discrezione quasi ossessiva. [ ... ] Diventato presidente a 32 anni dopo la morte del padre Pietro e poi dello zio Giovanni, Michele fa compiere all’azienda notevoli salti in avanti: inventa nuove linee di produzione (il Mon Chéri nel 1956, le Tic Tac nel 1969, gli Ovetti Kinder nel 1974, il Ferrero Rocher nel 1982), conquista mercati esteri (prima la Germania, poi la Francia, l’Irlanda, il Regno Unito, fino allo sbarco negli Stati Uniti e da lì in tutti i principali paesi fuori dall’Europa). Moltiplica il fatturato, mantenendo alcune regole: non indebitarsi, crescere senza lanciarsi in operazioni azzardate, conservare un rapporto solido con il territorio d’origine. [ ... ]. |
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Ancóra.
Da anni, svariate testate fanno il pelo-e-contropelo alla nota e ricca famiglia produttrice della mitica Nutella e, per Carità, è un'attività giornalistica lecita. Ma non esiste attività giornalistica pura e disinteressata.
E non occorre nemmeno leggere l'intero articolo di Internazionale, nota pubblicazione sì-global, per arrivare al punto, cioè al motivo per cui la famiglia Ferrero è da anni sotto attacco mediatico, vedi il problema-? dell'olio di palma e altro.
Già al terzo capoverso dell'ennesimo attacco alla famiglia viene esplicitato il motivo di tanto livore, cioè il non aderire al grande mercato finanziario e ai suoi perversi meccanismi.
Il resto, è il solito e trito spin sul Padrone cinico e sfruttatore, che peraltro è abbastanza smentito dallo stesso testo, ad una lettura integrale e attenta a sorvolare gli slogan retorici.