Notizie, e Commento
di Marco Poli
Veniamo informati che l’edizione 2022 del prestigioso Dizionario dell’italiano Treccani [1] non è più un'opera di carattere prettamente linguistico, bensì neolinguistico cioè politico.
Gli autori – tali Valeria Della Valle e Giuseppe Patota – hanno prodotto un testo di propaganda ideologica globalista per la riprogrammazione linguistica delle masse, e lo rivendicano usando la solita, stucchevole ineluttabilità del ''nuovo'' che avanza :
Il Vocabolario Treccani è molto più che la versione aggiornata dell’opera pubblicata nel 2018: è lo specchio del mondo che cambia e il frutto della necessità di validare e dare dignità a una nuova visione della società, che passa inevitabilmente attraverso un nuovo e diverso utilizzo delle parole.
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Sottolineo : ''mondo che cambia'', e ''una nuova visione della società, che passa inevitabilmente attraverso un nuovo e diverso utilizzo delle parole''.
E' pornografia delle intenzioni orwelliane di scasso e riassemblaggio che viene perpetuato in ogni settore della società umana, attraverso solerti collaborazionisti.
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Vi troviamo, ad esempio, la piallatura dei generi :
Treccani cancella gli stereotipi di genere dal dizionario della lingua italiana
Nel nuovo vocabolario si troverà prima la forma femminile di quella maschile degli aggettivi, seguendo l'ordine alfabetico, e anche la forma femminile di tutte le professioni tradizionalmente registrate al maschile
[ ... ]. Architetta, notaia, medica, soldata, ma anche casalingo o ricamatore e altri nomi che finora sono stati ignorati per tradizione androcentrica saranno finalmente inseriti all’intero di un dizionario della lingua italiana, al fine di promuovere l’inclusività e la parità di genere [ ... ].
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Sottolineo : ''tradizione androcentrica'' ... e commento : ''Mo' me lo segno'' ( cit. ).
Siamo ben oltre il limite del ridicolo, nel tentativo disperato di affermare dialetticamente la perfetta interscambiabilità tra uomini e donne = la negazione dei generi biologici : come se, a parità di scelta, non vi siano mestieri più idonei per un sesso o l'altro, oppure che alcuni non siano preferiti dagli uomini e altri dalle donne ... facciamo pur finta – cogliendo un esempio posto – che non occorra una robusta dose di testosterone per fare il soldato, al netto delle immancabili eccezioni [3].
A tal proposito, gli autori dell'ennesimo scempio della lingua italiana sembrano aver preferito l'inaudito ( e alquanto brutto ) termine femminile ''soldatA'' al già esistente e usato ''soldatessa'' : probabilmente, quest'ultimo ha la pecca di essere maggiormente dissimile per lunghezza e suono dalla forma maschile, pertanto dev'essere posposto oppure cancellato dalla Neolingua dell'assoluta ( e impossibile ) parità determinata con il bilancino del contacaratteri.
A questo punto, come già scrissi altrove, come individuo non asteriscato e di sesso maschile, potrei scrivere all'istituto e reclamare la desinenza maschile per quelle professioni che l'hanno al femminile : l'acrobatO, l'antennistO, l'artistO, l'autistO, il baristO ... mica giusto, che un uomo ( che si definisce tale al mattino, davanti allo specchio ) debba subire l'onta di un descrittore non concordato col proprio genere sessuale, eh !
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Ma che scrivo ?
Le mie, sono farneticazioni determinate dal tossico retaggio ideologico della società patriarcale !
Mea culpa !
☺
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