L'uomo dei divieti
Nella mia foto : un cartellone pubblicitario con la réclame della festa pubblica nell'ultimo giorno dell'anno. Il vecchio picassesco è mostruoso e incazzato, un po' come l'anno che sta finendo, e lo stile grafico ricorda quello del manifesto della rassegna di fumetti "BilBolBul" che avrà la sua seconda edizione dal 5 al 9 marzo 2008 (il logo del festival del fumetto assomiglia troppo alla storica "g" del latte Granarolo, però). Oppure, è semplicemente incarognito perchè sta per essere dato alle fiamme.
Lo scorso ultimo dell'anno la gente ha fatto festa in piazza e il mattino dopo c'erano dei vetri da spazzare (bottiglie rotte).
Per queste cose c'è appositamente l'Hera : l'azienda locale dei servizi ambientali ed energetici, con la quale la giunta di Sergio Gaetano ha litigato di brutto nei mesi scorsi.
Quest'anno a Palazzo d'Accursio s'era parlato di contenitori per il rusco aggiuntivi, era un'idea di buon senso : i politicanti stanno in quelle poltrone per darci dei servizi e delle soluzioni pratiche ai problemi della città.
Poi hanno cambiato idea
Mentre scrivo è già scattata l'ordinanza comunale per il divieto di vendita degli alcolici in bottiglia dalle 16 di oggi alle 8 di domani mattina.
E' forse superfluo annotare che :
1) chi vuole bere vino e birra come gli pare, ha fatto comunque scorta alle 15 e 55.
2) chi non sapeva dell'ordinanza (roba di soli due giorni fa) rimarrà fregato e dovrà festeggiare il capodanno con l'acqua.
Sergio Cofferati è un uomo triste, e sta riuscendo nell'intento di rattristare tutta Bologna.
Se ne vada via lo sceriffo troppo lontano dalla mentalità bolognese, che butta sempre via "il bambino e l'acqua sporca" perchè è il metodo più rapido e meno faticoso per gestire la "cosa pubblica" ...
Aggiornamento del 2 gennaio
Leggo nella prima pagina de "il Bologna" :
IN 10MILA PER IL VECCHIONE E LA NEVE ARTIFICIALE FA FLOP
Insomma, una piazza semivuota (mai così pochi i cittadini, nella storia del veglione di fine anno) e soldi buttati via per un "effetto speciale" che non ha funzionato bene.
La massima libidine concessa alla cittadinanza ?
Maschere, clown e giocolieri : come 1000 anni fa, ci mancava solo il saluto papalino di Cofferati dal balcone e la sceneggiata anacronistica sarebbe stata compiuta.
Altro mancato servizio : i bagni chimici pubblici
Siccome la festa era organizzata dal Comune, questo avrebbe dovuto fornire di servizi adeguati la Piazza Maggiore.
Ho già scritto dei contenitori dell'immondizia e delle bottiglie di vetro, che evidentemente erano giudicate tutte "armi improprie" e i cocci di vetro sparsi un'indecenza da vedere per la composta città borghese, il mattino seguente.
E la gente che pisciava sui muri delle vie limitrofe, perchè non aveva alcuna alternativa ?
Apprendo a pag. 21 dello stesso quotidiano gratuito che i buttafuori del bar "la Linea" facevano entrare nei bagni solo i clienti, giustamente : nessuno può obbligare i gestori del bar a ridurre il proprio locale ad una grande latrina pubblica.
Dall'altra parte il Comune confidava sui privàti : adesso state a vedere che daranno la colpa a quegli "egoisti" degli esercenti per la piazza centrale ridotta ad un pisciatoio.
Ma quello dei bagni pubblici che mancano non è un problema solo del veglione, è un disservizio "storico" della città, che non ha sostituito i cessi "alla turca" di età fascista con servizi igienici più moderni. Può capitare quello che è successo qualche giorno fa in via Boldrini : una ragazza stava facendo i bisogni nello spazio tra due macchine parcheggiate ed è stata presa a male parole da un umarèll e dalla zdòura sua moglie, diverbio tra giovani e vecchi e questi ultimi finiti all'ospedale, gli altri in questura.
A mettere dei cessi pubblici lungo le vie principali, nessuno ci pensa ?
Questo è il danno ai cervelli bolognesi fatto da 50 anni di ideologia massimalista e internazionalista, lontana dalla pratica delle cose più semplici e quotidiane.
La gente - e in particolare la "categoria" dei giovani - s'è rotta i maroni : i miei complimenti al signor sindaco !
(il sindaco degli umarèlls).
Aggiornamento del 3 gennaio
Leggo sempre ne "il Bologna" la seconda puntata della divertente querelle "neve artificiale", con la ditta fornitrice degli effetti speciali che smerda l'assessore Angelo Guglielmi e gli dà pure del plumone : "vuole spendere due lire ... con quei soldi [ 4.500 euro ] non può chiedere proprio nulla di più ".
La risposta : "Se l'avessi saputo avrei detto no". Già, ma perchè non lo sapeva, visto che era il diretto interessato ?
Il teatrino è molto divertente e sa di maschere carnevalesche anticipate, ma se ci pensate è triste :
1) avere un assessore alla cultura dal passato glorioso ma dal presente incerto (causa la scarsa salute e l'età di 80 anni circa) ch'è stato parcheggiato qua come se Bologna fosse il classico "cimitero degli elefanti".
2) l'incapacità (per non dire di peggio) di farsi fare un preventivo di spese chiaro nelle diverse opzioni, e l'allegato pudore (mancato) di sbattere la cosa in faccia ai bolognesi.
Come dicono i miei lettori nei commenti, sarà che è la politica dell'emergenza quotidiana, sarà che questo è da almeno 15 anni un paese senza classe dirigente ...
Intanto il consigliere forzista Daniele Carella - "storico" edicolante di Porta San Vitale - fa presente che gli alberghi erano vuoti, mentre anche Ferrara ci ha superàti quanto a presenze in piazza ed ovviamente movimento turistico di capodanno.
Questa è una città di cui si sono disinnamoràti gli stessi cittadini, figuriamoci se può attirare visitatori "da fuori".
(requiem).