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di Marco Poli
Riporto alcune dichiarazioni del prof. Giorgio Palù [1] rilasciate nell'ultima settimana, che fanno chiarezza sulla terminologia usata dai media, sulla situazione epidemica reale, sul metodo del tampone ... fino all'ostruzionismo dell'OMS sulle terapie da usare.
In particolare, il professore cassa con cognizione di causa la campagna massiva di test del tampone in atto, e le previsioni fosche di Crisanti sul lockdown generale natalizio [2].
Sono stigmatizzazioni e chiarimenti che nel corso dei mesi ho ed abbiamo riportato sulla bacheca più volte e da varie fonti, denunciando la sfacciata e disonesta narrazione mass-mediatica agita dalle testate “serie e responsabili” al fine di iniettare costantemente forti dosi di Paura in una popolazione ignorante ed intellettivamente intorpidita.
Comunicazione mainstream che ha gettato il Paese nella paranoia, e che la categoria amministrativa ha usato come base giustificativa di provvedimenti altrettanto abnormi, dannosi e persecutori.
1
Dall'intervista rilasciata all'emittente TV7 Triveneta [3] che avevo già citato in un post precedente [4]:
Palù: "Crisanti non è un virologo, ma è un esperto di zanzare"
«Il termine ''sintomatico'' è un termine molto chiaro, cioè dimostra una persona che ha dei sintomi, che per larga misura sono simili a quelli dell'influenza».
[ ... ]
«“Contagioso”, ecco ... direi che è un termine improprio, il termine di contagium vivum fluidum.
Quindi, il “contagio” è qualcosa che si diffonde, ma visibilmente, è visivo.
Quindi, quando noi parliamo di ''contagiati'' usiamo un termine improprio, noi dovremmo parlare di “soggetti positivi” al test e oggi, il test che fa ancora da riferimento è il cosiddetto “tampone molecolare” ma presto avremo a che fare con altri test [ ... ] più efficaci, quelli di ricerca anti-genica, quelli rapidi, quelli salivari.
Ci sono i positivi che contagiano, i positivi che non contagiano, positivo non vuol dire “malato”.
Quindi, questi termini la gente deve comprenderli bene».
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«La domanda che uno dovrebbe porsi: ma ha senso, inseguire e tracciare gli asintomatici (che sono la maggior parte)?
Con che tentativo, di azzerare il contagio?
E', dal punto di vista razionale, un non senso.
Dal punto di vista scientifico, non perseguibile e non giustificabile.
E dal punto di vista pratico, con gli attuali tamponi – penso che la gente veda la fila dei drive in a Roma, a Milano – e con i tempi medi di risposta, che al Sud sono di 5 - 6 giorni, da noi arrivano a 2 giorni, ma mediamente sono 4 giorni, lei capisce che non impatta su un'infezione che ha un tempo di incubazione di 1, 2, 2 giorni e mezzo».
Lei cosa pensa, che potrebbe succedere che lo Stato dovrà chiudere l'Italia per Natale, oppure Lei pensa che, se fatte bene le cose, possono coesistere stare attenti al Covid e nello stesso tempo non intaccare l'economia?
«Crisanti è un mio allievo, nel senso che accademicamente l'ho chiamato io, da Londra.
Non è un virologo, non ha mai pubblicato un lavoro di virologia [ ... ] negli ultimi dieci anni non ha neanche pubblicato lavori di microbiologia.
Ho fatto una certa difficoltà a chiamarlo, dico le cose per quello che sono. Ma è un esperto di zanzare [ ... ].
Una persona che fa queste predizioni ... questi sono DPCM di pseudo-virologi, fa anche lui il suo decreto [ ... ] e sancisce un lockdown, io mi domando: a che titolo?
E poi, su che base?
Ecco, l'unica cosa che ci deve mettere in guardia è questo aumento esponenziale del virus, che dobbioamo assolutamente ridurre ... ma chi ce lo può dire, se faremo un lockdown?
Io penso che andremo e saremo costretti a fare, caso mai, dei lockdown ristretti nello spazio-tempo, quando saremo in grado di bloccare delle singole esplosioni.
Ma un lockdown, ormai lo dicono tutti e l'hanno capito tutti, un lockdown generalizzato questo Paese non se lo può permettere».
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TV7 Triveneta |
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Dall'intervista rilasciata a QN [5]:
«Covid meno letale di tante malattie infettive»
Il virologo Palù: non si può seminare il panico
«Gli studi dicono che questo virus è lontanissimo dalla Sars. Si è persa la capacità di valutare i dati per quello che sono»
L'appello alla prudenza nei comportamenti. «Temo l'informazione virulenta, la società è uscita con le ossa rotte dal lockdown»
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Professor Palù, lei virologo di chiara fama misura i toni nei confronti del Covid-19, perché?
«Perché un certo modo di fare informazione è diventato virulento, non per nulla hanno coniato il termine infodemia. Si è persa la ragionevolezza, la capacità di valutare i dati per quello che sono. La gente ormai pervasa dal pessimismo mi ferma per strada e mi chiede se moriremo tutti di questo morbo».
Lei cosa direbbe?
«Gli studi più recenti mostrano che la letalità di questa malattia oscilla tra lo 0,3 e lo 0,6%, lontanissima dalla Sars che era al 10%, inferiore persino alle infezioni da batteri resistenti. Per essere esaustiva l'informazione dovrebbe spiegare, ad esempio, che essere positivo al tampone non significa essere malato contagioso. Questa che abbiamo di fronte non è la peste, non sarà un nuovo vaiolo».
[ ... ]
«In questo momento abbiamo 90mila positivi, con 5mila degenti in ospedale, quindi il 6%. A marzo e aprile i ricoverati erano il 25%. Molti di questi oggi hanno sintomi lievi. Altri in terapia intensiva dopo sei o sette giorni vengono trasferiti perché hanno superato la fase acuta, segno che abbiamo imparato a fare diagnosi tempestive, e le cure sono migliorate grazie a cortisonici, eparine, e un antivirale come Remdesivir, che va somministrato quanto prima. Poi ci sono i ricoveri sociali, anziani accolti in ospedale con Coronavirus anche perché vivono soli, e non hanno nessuno che li accudisce».
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Lei sembra scettico anche sul ricorso massiccio al tampone, un test molecolare che sta ingolfando i laboratori di mezzo mondo, perché?
«Inseguire la catena di contagi diventa problematico, con il 95% di asintomatici mi chiedo che senso abbia risalire ai contatti dei contatti. Considerato il tempo di incubazione dell'infezione, e i tempi di intervento, lo vedo difficile da realizzare, una volta arrivati, il virus è già saltato da un'altra parte».
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QN |
3
Dall'intervista rilasciata a Radio Radio [6]:
"ESSERE POSITIVO AL TAMPONE NON VUOL DIRE NÉ ESSERE MALATO, NÉ ESSERE CONTAGIOSO"
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Quali sono le origini di questo virus?
Da dove nasce ... qual è l'ipotesi più probabile, secondo Lei?
«Quello che Le posso dire con assoluta certezza, perché è documentato da decine di migliaia di sequenze del genoma di questo virus, è che [ ... ] nasce in Cina perché ce l'hanno detto i cinesi, nasce a Wuhan ma circola – in base a quello che è un orologio biologico ch'è sta scritto nel genoma del virus – da uomo a uomo almeno dal settembre 2019.
Quindi, il virus ci è stato rivelato a gennaio 2020.
Quindi le autorità cinesi, i responsabli cinesi del laboratorio di Wuhan che è l'unico laboratorio di virologia ad alta protezione di tutta la Cina, sono stati zitti per almeno quattro mesi.
Come in passato, d'altro canto non è una novità: nel 2002, per sei mesi avevano taciuto sulla diffusione di un altro coronavirus, che è il virus della MERS – chiamato oggi SARS-CoV-1 – un virus, questo sì, certamente originato dal pipistrello, che era passato in un ospite intermedio che è la civetta delle palme. Quindi un mammifero, un animale che tra l'altro costituisce parte della cucina cinese, e quindi è stato chiaramente rintracciato nel mercato di animali vivi della provincia del Guandong.
Qui, questo non è stato possibile. Nel mercato di animali vivi e del pesce di Wuhan, che è una metropoli più a nord del Guandong, nella Cina del centro-nord [ ... ] non c'è stata traccia nell'ospite intermedio. E' un genoma che assomiglia nel 96% a un virus del pipistrello, anzi è stato identificato con “nome e cognome” [ ... ] anche se sembra che questo virus effettivamente non si rinvenga nei pipistrelli trovati in natura, quindi possa essere un virus in qualche modo coltivato in laboratorio [ ... ]».
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«[ ... ] Oggi abbiamo la capacità di intervenire prima, per evitare la rianimazione che è il presidio ultimo [ ... ] dando eparina a basso peso molecolare nelle prime fasi dell'infiammazione, poi intervenendo con desametazone, e sicuramente c'è un farmaco che almeno 4-5 studi clinici ben controllati, randomizzati, in doppio cieco, hanno dimostrato essere efficace se dato nelle prime fasi dell'infezione, che è il Remdesivir.
Ho sentito che c'è [ ... ] uno studio patrocinato dall'OMS che dimostra la sua inefficacia, però [ ... ] diciamo che i trial clinici non sono “scienza esatta”, perché hanno bisogno di essere controllati, però direi che questo farmaco sia efficace ce l'ha dimostrato sia la SARS che la MERS, ed è l'unico in grado di inibire la replicazione virale in cellule in coltura in concentrazioni nanomolari, e con questo, credo di avere risposto alle Sue domande».
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Radio Radio |
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Note
[1] : ''Curriculum Vitae Europass [ di Giorgio Palù ]'', Regione Veneto – ULSS 6 Euganea, 17 settembre 2015, [ http://www.ulss16.padova.it/all/PALU_GIORGIO_C.V.pdf ].
[2] : ''Il microbiologo Crisanti: "Credo che un lockdown a Natale sia nell'ordine delle cose"'', la Repubblica, 14 ottobre 2020, [ https://www.repubblica.it/cronaca/2020/10/14/news/il_virologo_crisanti_credo_che_un_lockdown_a_natale_sia_nell_ordine_delle_cose_-270541301/ ].
[3] : ''Tv7Triveneta - Palù: "Crisanti non è un virologo, ma è un esperto di zanzare"'', Video Gallery dell'Azienda Ospedaliera di Padova, YouTube, 15 ottobre 2020, [ https://www.youtube.com/watch?v=y0iR60KhWok ].
[4] : ''Notizie'', Marco Poli, VK, [ https://vk.com/wall170191717_626 ].
[5] : ''«Covid meno letale di tante malattie infettive». Il virologo Palù: non si può seminare il panico'', Alessandro Malpelo, QN - il Resto del Carlino, 21 ottobre 2020, pag.3;
versione on-line : [ https://www.quotidiano.net/cronaca/covid-meno-letale-di-tante-malattie-infettive-il-virologo-pal%C3%B9-basta-panico-1.5630272 ].
[6] : ''"ESSERE POSITIVO AL TAMPONE NON VUOL DIRE NÉ ESSERE MALATO, NÉ ESSERE CONTAGIOSO" ► PROF. PALU'', Radio Radio, 20 ottobre 2020, [ https://www.youtube.com/watch?v=d-13ZReqGFc ].
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{ prima pubblicazione del post su VK, il 22 ottobre 2020 : [ 7 ]; su FB : [ 8 ] }.
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