Mondine per finta - Doris Dowling ( al centro ) in una scena di “Riso amaro” di Giuseppe De Santis ( 1949 ) [ 1 ] ( senza scomodare l'iconica Silvana Mangano [ 2 ] che marchiò a fuoco una generazione ) - e mondine vere [ 3 ] : trovare le differenze.
1
L'economia e la società italiana si stanno disintegrando, e allora ... di cosa si preoccupano alcune parlamentari ?
Di censurare la bellezza fisica.
Spottando una mentalità da anni '50, forme femminili bene infagottate e gambe a mollo nelle risaie ... che ancòra oggi, mi tocca leggere sui social net : “Sai quant'erano erotiche ? Quanto stimolavano l'immaginazione, e quindi l'erotismo ?”.
( no ...
io vedo solo della gran fatica, in quelle scene, reumatismi e artriti precoci ... ma quale piacere ?
Il piacere sadico dell'osservatore, semmai !
Aggiungo che se tanto mi dà tanto ... il burqa è il massimo della libidine ! ).
=
La stessa mentalità degli islamisti più ottusi, dei cattolici rinculati dal Vaticano ( per fortuna in via di estinzione ) e dei comunisti bacchettoni dei bei tempi che furono.
Quando e dove la repressione della dimensione individuale veniva e viene parafrasata come “composta umiltà”, “portamento dignitoso” ... etc. ... per giustificare moralmente lo sfruttamento statale, la vampirizzazione delle energie giovanili.
E' forse un caso, che tutte e quattro le senatrici delle cui fiere gesta sto per scrivere, siano in età avanzata e siano state elette nelle liste del Partito Democratico, erede primario del Partito Comunista Italiano e della Democrazia Cristiana ?
Il resto, deve accadere rigorosamente tra le mura domestiche ( ma senza peccare ).
Direi che ce n'è abbastanza per fare riflettere anche gli islamofobi di casa nostra : pure alle nostre coordinate, non è mai tramontata una stolida mentalità repressiva della figura femminile ( altra faccia della voglia di totalitarismo → Stato Padrone ) ...
parto deforme ed autolesionista del proto-femminismo bigotto di altri tempi ( anni '50 ) e che ancòra vive nel nostro.
La bellezza singola, unica, rompe l'armonia egualitaria che i comunisti ( esistono ancòra, anche se vagheggiano di un comunismo mai realizzato ) vorrebbero stabilire nell'Universo intero : mai più deve accadere, che una donna riceva molte attenzioni e gadget per la propria avvenenza, mentre la bruttona ( sofferente di questo e magari in malanimo ) non se la fila nessuno !
Ignominia !
Ingiustizia !
Che si bendino gli occhi degli uomini, e si coprano i corpi delle donne !
2
Se passerà il disegno di Legge “Misure in materia di contrasto alla discriminazione della donna nelle pubblicità e nei media” ch'è stato presentato dalle parlamentari Valeria Fedeli [ 4 , 5 ], Manuela Granaiola [ 6 , 7 ], Daniela Valentini [ 8 , 9 ] e Silvana Amati [ 10 , 11 ] ( tutte del PD, come si diceva ) lo Stato dovrà istituire una Commissione di vigilanza sull'uso della figura femminile nelle comunicazioni di carattere commerciale e mediatiche in genere.
Una commissione che - in parole povere - dovrà vagliare il livello morale di ogni singolo oggettto mediatico ( film, foto, fumetto, video, spot ... etc. ) che vede rappresentata la fisionomia fisica e/o intellettuale delle persone di sesso femminile, e, nel caso ritenesse che tale rappresentazione sia “indegna”, avrà il potere di censurare il meccanismo di comunicazione [ 12 ].
Come vedete, il livello culturale è lo stesso dei salafiti che in Egitto hanno imposto la proibizione del topless e del bikini nelle zone balneari.
O dei casti regimi socialisti realizzati, che demandavano alla Polizia segreta il controllo della pubblica moralità.
Guai a sognare la donna altrui :
“рабо́та, рабо́та ... и рабо́та !” ( cit. ).
E come si diceva, il resto va espletato rigorosamente tra le mura domestiche sennò arriva lo Stato poliziotto.
Anzi ... probabilmente, lo Stato poliziotto arriverà comunque a verificare ( fisicamente, o usando la webcam del Pc ) che sui muri della stanza vostra personale non siano appesi “ignobili calendari” con ragazze svestite, tanto degradanti per tutte le femmine dell'Universo intero.
Una faccenda da casalinghe attempate e dai sensi non appagati, che agognano sadismi su chi ancòra desidera qualcosa e chi ottiene ciò che vuole usando il proprio corpo.
3
Bypassando il commento scontato alla visione fisiognomica delle 4 parlamentari firmatarie ( fin troppo facile dire “è tutta invidia per la giovinezza e la bellezza altrui !” ), faccio tre considerazioni :
1) Innanzitutto, nel quadro dello Stato moralizzatore che per me è inaccettabile a priori, annoto l'asimmetria discriminante del sesso maschile e dei gradi di transessualità : la Commissione poliziesca dovrebbe occuparsi solo del vilipendio della figura femminile “come natura crea”, e non di tutte le persone ( di sesso e di vario orientamento sessuale ).
E' un imperio femminista, anzi vetero-femminista : fuori dal tempo, davvero isterico e un po' triste, ridonda il celeberrimo “femminicidio” ( che peraltro mi sembra un fenomeno macro-regionale e non italiano in genere, ma non si vuole arrivare al nodo ).
Pertanto, deduco che secondo le 4 parlamentari gli uomini e i transessuali sono privi di dignità alcuna, quindi non si pone il problema di difendere una dignità inesistente in certi individui.
Brave !
Complimenti !
2) In tempi di crisi, è risaputo che l'attività statale mirata a reprimere i vizi coglie spesso l'obiettivo opposto di quello prefissato.
Al contrario mi aspetterei, da parte di un Governo che volesse davvero cambiare direzione al Paese e tamponare la crisi economica, la completa legalizzazione della prostituzione.
Anche fiscale : ricordo che trent'anni fa, Playboy ( edizione italiana ) stimava il mancato gettito fiscale del settore in circa 12.000 miliardi di lire, pari a una manovra correttiva del tempo.
( moltiplicate per 60 ... e pensate che potremmo avere il debito pubblico calato di 1/3, poco sopra i livelli di Francia e Germania ).
Ma no !
Qui si devono declamare a gran voce “fondamentali” questioni di principio moraleggianti, come hanno fatto le piccole donne che hanno firmato la proposta di Legge.
Dobbiamo campare d'aria !
Come asceti !
3) E' la reazione della massa dei consumatori, che decide se una campagna di comunicazione è azzeccata e persuasiva, oppure infelice.
Il consumatore è portato alla fruizione intellettuale e/o materiale di un prodotto ( e troverà accattivante il brand ) se stimolato da una campagna mediatica con la quale è entrato in empatia.
Viceversa, di fronte a un messaggio promozionale e/o intrinseco ( nelle opere d'ingegno in genere ) che sentirà e/o penserà disgustoso e contrario ai propri princìpi ( nella forma e/o nel contenuto ), egli rifiuterà il prodotto e associerà un giudizio negativo al produttore.
4
Anche se limitato, il consumatore di mass-media e prodotti materiali possiede ancòra un brandello di Potere.
E ne abbiamo avuto un esempio eclatante e di genere proprio nella giornata dell'8 marzo scorso, quando la Fiat, attraverso la pagina ufficiale su Facebook, pensò di regalare alle acquirenti femmine un apparato di sensori utili per il parcheggio.
Le donne ( destinatarie dell'offerta, e del messaggio che la veicolava ) percepirono tale proposta come ironica di una supposta inferiore abilità alla guida, e dopo un coro di proteste e rifiuti on-line, la casa torinese ( oggi multinazionale ) ritirò l'offerta [ 13 ].
Questo è il metodo giusto, se si vuole giocare una qualsivoglia partita in democrazia : movimentare un fronte di opinione pubblica e agire sulla leva economica.
Delegare per intero la moralità pubblica allo Stato, significa desiderare una deriva totalitaria - per stanchezza, magari ( i tempi sono quelli che sono ... ma stanchezza di che ? ) - e il Commissariato del Popolo competente della problematica specifica.
Che decida per tutti.
E non ci pensiamo più ... vero ?
5
E' curioso che, mentre la gente di Sinistra critica aspramente V. V. Putin per le sue risoluzioni di moralità chiusa ( vedi l'ostacolo ai movimenti LGBT e all'adozione di orfani russi da parte di coppie straniere omosessuali ), nel cortile itaGliano [ 14 ] invece agogni uno Stato opprimente ( purchè in linea con il proprio Credo ... ça va sans dire ).
Raccomandazione : che lo Stato non possa essere identificato con una sola persona, altrimenti è fascismo !
( meglio una pluralità di oscuri politicanti che agiscono all'unisuono, sconosciuti alla massa : il risultato è lo stesso, ma per i sinistrati nostrani è figurativamente più accettabile ).
E' una partita sempre aperta, quella tra lo Stato e il singolo cittadino, ma in questo Paese arretrato ( che è l'Italia ) nel 2013 ancòra esiste un pensiero maggioritario ( e intrensicamente totalitario ) per il quale lo Stato non debba essere semplicemente l'amministratore dei servizi fondamentali e basta, ma un Grande Fratello che accompagna il cittadino dalla nascita biologica fino alla morte, strutturandone la persona morale e fisica.
Credo che sarebbe ora di ragionare con la propria testa, alzare il culo e protestare con la propria voce quando lo si ritiene opportuno, anzichè invocare la repressione di un Sistema “buono” finchè sta dalla propria parte ... il vento gira.
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